Lo vogliamo il nucleare?

Abbiamo già risposto.

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  1. Apocalypse23
     
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    http://www.pubblicarrello.com/it/index.php...CFZBkfAodT02jiw



    stampa la maglietta con su scritto " NOI NON VOGLIAMO IL NUCLEARE" o qualsiasi altra scritta inerente i prezzi sono abbordabili.

    al sito web sopra.
     
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  2. Apocalypse23
     
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    www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=132833


    15/03/2011
    COMUNICATO STAMPA

    NUCLEARE: STOP DAL CONSIGLIO DI STATO!
    PER I GIUDICI IL CIPE DOVRA' VALUTARE I VANTAGGI DEL NUCLEARE DI QUARTA GENERAZIONE

    IL CODACONS CHIEDE LE DIMISSIONI IMMEDIATE DI VERONESI: INADATTO A PRESIEDERE L'AGENZIA PER LA SICUREZZA NUCLEARE

    Con una sentenza pubblicata oggi sul ricorso del Codacons - che chiedeva che il Ministero dello sviluppo economico, prima di decidere per l'opzione nucleare, valutasse sotto l'aspetto scientifico la tecnologia connessa al nucleare di quarta generazione - il Consiglio di Stato, pur dichiarando inammissibile il ricorso, ha sentenziato che gli " accertamenti rimessi alle valutazioni discrezionali del Cipe che, nella sua competenza, li compirà senz'altro con tutta la diligenza che il caso richiede, anche vagliando se sia preferibile la tecnologia del nucleare di cosiddetta quarta generazione, anche sotto il profilo del minor tempo di smaltimento delle scorie", e - ha aggiunto - una volta effettuati potranno essere sindacati sotto il profilo del corretto esercizio del potere amministrativo se e quando il Cipe adotterà il provvedimento di scelta definitiva della tecnologia nucleare.
    Dopo questa sentenza - spiega il Codacons - Il Ministero dello Sviluppo e l'Agenzia per la sicurezza nucleare dovranno riaprire obbligatoriamente le istruttorie tecniche dirette a capire come mai siano state preferite, se non a vantaggio delle lobby del nucleare, le centrali di terza generazione, che altri paesi hanno già abbandonato in favore dei reattori di quarta generazione, i quali possono essere realizzati con i medesimi tempi, più elevate garanzie sul fronte della sicurezza e minor produzione di scorie nucleari. Non solo: in caso di incidenti, queste centrali hanno un diverso tipo di raffreddamento degli impianti, che consente di evitare situazioni di elevato pericolo come quelle riscontate in queste ore in Giappone.

    Il Codacons chiede poi oggi le dimissioni di Umberto Veronesi dall'Agenzia per la sicurezza nucleare: la tragedia del Giappone evidenzia ancora una volta la incompatibilità del Prof. Veronesi al vertice di un'autorità così importante, soprattutto se si considera la sua consolidata posizione pro-nucleare, e le sue tesi a favore di Radio Vaticana. Chi ci salverà da una eventuale sovraesposizione alle esplosioni e alle radiazioni nucleari ionizzanti se Veronesi, nella qualità di perito di parte del Vaticano, sosteneva di non doversi tutelare la popolazione di Cesano neanche dalle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti?


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  3. Apocalypse23
     
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    www.legambiente.it/


    Manifestazione nazionale - Il 26 marzo tutti a Roma
    In attesa del referendum di giugno, primo appuntamento per dire che il nucleare in Italia non lo vogliamo! La manifestazione è convocata dal Comitato 2 si per l’acqua bene comune e dal Comitato Vota sì per fermare il nucleare. Partecipate!

    L'emergenza nucleare in Giappone conferma drammaticamente che il nucleare rappresenta un rischio inutile ed insostenibile.

    Abbiamo davanti un Referendum che, insieme a quello per l’acqua bene comune, dovrà superare l’ostacolo del quorum. Il Governo fa il suo gioco. Nonostante nel 2009 Maroni abbia dichiarato che accorpando le amministrative con le elezioni europee si sarebbero risparmiati 400 mln. Oggi, nonostante la crisi economica, quel criterio non vale più.

    Abbracciare la via del nucleare, per produrre energia elettrica, vuol dire caricare sulle spalle nostre un rischio imprevedibile e sulle future generazioni un’eredità insostenibile ed oscuro. Tanto più che oggi l’alternativa c’è. Basta pensare che i MW installatati in questi anni in Italia con fotovoltaico ed eolico, sommati a quelli risparmiati grazie al grande successo della detrazione fiscale del 55% per interventi di riqualificazione energetica negli edifici, corrispondono alla potenza di tre centrali nucleari come quelle che si vorrebbero costruire in Italia (EPR da 1.600MW).

    Noi pensiamo che tornare al nucleare in Italia sia la via più sbagliata che si possa imboccare, votando si al referendum abbiamo la possibilità di liberare definitivamente l’Italia dal nucleare. E’ una battaglia difficile ma possiamo vincere.

    VOTA SI' per l'acqua bene comune! SI' per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni, dei diritti, della democrazia. Si scende in piazza! Unisciti a noi, l'appuntamento è alle 14,00 in piazza della Repubblica davanti alla libreria Feltrinelli. Facciamo appello alle associazioni, alle aziende, allle amministrazioni, ai cittadini. PARTECIPATE!

    www.fermiamoilnucleare.it

    www.acquabenecomune.org

     
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  4. Apocalypse23
     
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    www.youtube.com/watch?v=iIkXrWqds9Y

    vota si per dire no al nucleare.


    non vogliamo Emendamenti ma Decreti Legge che cancellino definitivamente l'ombra del nucleare sulle generazioni future ....... molto future.



    guarda il video se vuoi, e leggi cos a ci stanno preparando qui:

    www.aamterranuova.it/

    La moratoria sul nucleare inclusa nel decreto omnibus nasconde delle insidie. Vengono abrogati solo alcuni punti della legge. La Corte di Cassazione deciderà se andiamo a votare o no...
    Palazzo Chigi ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus l'abrogazione di tutte le norme per la realizzazione degli impianti.
    Con la proposta di modifica, il governo propone "l'abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari" e di non procedere "alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare". Il via libera a questa modifica potrebbe portare a un superamento del referendum del prossimo 12-13 giugno.
    Secondo Greenpeace "il Governo ha paura dell'opinione degli elettori. È un caso di "furbizia preventiva" che coglie un dato reale: la forte opposizione degli italiani al nucleare".


    Il governo in realtà cercherebbe di prendere tempo, abrogando solo alcuni punti della legge, "per evitare che gli italiani si esprimano attraverso il referendum e poi tornare a riproporre il nucleare tra un anno".


    Anche il Wwf esprime seri dubbi: "Ad una lettura più approfondita l'emendamento di sospensione sine die del programma nucleare presentato al Senato ha le conseguenze di un'abrogazione delle disposizioni sottoposte a quesito referendario ma non del complesso di norme che hanno rilanciato il nucleare in Italia. Questo significa che in realtà si dovrebbe andare in ogni caso alle urne".



     
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  5. gulio
     
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    la lettera di Adriano Celentano a "Silvia":
    http://www.ecoblog.it/post/12501/adriano-c...i-nucleare-di-b

    Adriano Celentano scrive una lettera a Silvia, la coscienza anti nucleare di B

    Cara Silvia, il fatto che tu sia inascoltata non significa che tu debba calare le braghe, scusa volevo dire la gonna, non so come sei vestita, non ha importanza; ma al governo c’è qualcuno di cui forse tu hai smarrito la fisionomia e che sta sbagliando tutto. Se tu lo molli si perde definitivamente e chi ci va di mezzo poi è la povera gente che lo ha votato. È il momento invece di alzare la voce e fargli capire come stanno le cose. Devi dirgli che gli italiani non sono così cretini… anche le formiche lo hanno capito che questa mossa di soprassedere sul nucleare non solo è una truffa ai danni di chi vuole VIVERE, ma serve soprattutto a tener fede a quel CONTRATTO di MORTE che Berlusconi ha firmato con Sarkozy per la costruzione di quattro nuove centrali NUCLEARI. Devi dirgli che non si può far gestire l’ACQUA ai privati. L’ACQUA è un bene comune, di tutti. Come si può pensare che, se io ho sete, devo pagare per bere? E poi devi dirgli che all’estero tutte le sue strategie risultano assai sospette, ridicole e soprattutto non chiare.

    Queste le valutazioni di Celentano:

    essere nuclearisti non solo è una bestemmia, ma significa essere DEMENTI fin dalla nascita. La verità è che il vostro è un trucco per indebolire il referendum: senza il quesito del nucleare (e ora state tentando di far saltare anche quello sull’ACQUA), sperate che il LEGITTIMO IMPEDIMENTO non raggiunga il quorum. Stavolta credo che sarà proprio il governo a finire con “il quorum a pezzi”.

    E se si compie definitivamente lo scippo di tutti i quesiti referendari? Celentano propone di andare comunque a votare:

    Mi sembra chiaro che a questo punto non ci resta che l’unico mezzo di sopravvivenza. Il voto. Non possiamo assolutamente mancare. Il 12 Giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il LEGITTIMO IMPEDIMENTO. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini.

    leggi di più su
    http://www.ecoblog.it/post/12501/adriano-c...i-nucleare-di-b
     
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  6. Apocalypse23
     
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    Fonte dl sito originale

    http://affaritaliani.libero.it/economia/nu...html?refresh_ce

    Nucleare, i dimenticati di Chernobyl: indagine sul reattore che fa ancora paura
    Sabato 04.06.2011 16:15

    Premio Ilaria Alpi, trasmesso da Rai Due dossier e subito censurato, ecco il film integrale girato dallo scrittore e giornalista Claudio Bernieri in Ucraina, Bielorussia e Russia. Un gruppo di volontari milanesi e torinesi visita i territori intorno a Chernobyl a 25 anni di distanza. Kiev, Gomel, Minsk, i dintorni della centrale nucleare tra Russia, Bielorussia e Ucraina.

    I volontari (coordinati da Massimo Bonfatti che sta realizzando con successo nei territori radioattivi dei campi coltivabili “protetti” e non inquinati dalla radioattività) girano tra i residenti dei territori colpiti dalle radiazioni, abbandonati dai governi: qui i tumori sono aumentati vertiginosamente, qui latte, miele, carni, funghi radioattivi vengono esportati in tutto il mondo.

    Il professor Vassilij Nesterenko, un fisico che ha contribuito a progettare la centrale, avverte - inascoltato da anni -l’Europa: “Il sarcofago che ingloba il reattore sta per crollare e il vicino fiume potrebbe tracimare e trascinare le tonnellate di polveri radioattive fino al Mar Nero e da lì nel Mediterraneo”. Parole censurate e occultate dai media occidentali. Una apocalisse annunciata? Un film sconvolgente che Milanosmarritatv, la web tv fuori dal coro, pubblica integralmente. Scritto e girato da Claudio Bernieri.Regia di Oscar Nani.




    GUARDA IL TRAILER DEL FILM sul sito, su you tube si blocca.




    LA MAPPA DELLE CENTRALI IN EUROPA - Sono 143 le centrali nucleari operative in Unione Europea, 195 se si considerano anche quelle dei paesi confinanti con l'Ue come l'Ucraina (15 impianti), la Russia (32 impianti) e la Svizzera; 75 i reattori spenti destinati allo smantellamento e 8 quelli in costruzione. Il paese piu' ''nucleare'' dell'Unione e' senza dubbio la Francia con 58 centrali operative, che forniscono tre quarti dell'elettricita' consumata nel Paese e una piccola percentuale di quella consumata in Italia. La Francia e' anche esportatrice di tecnologia e i quattro reattori che Enel punta a costruire nel nostro Paese sono proprio del nuovo tipo EPR francese. Finora non c'e' nessun EPR attivo ma ce ne sono due in costruzione in Europa, uno a Flamanville sulla costa della Normandia e uno in Finlandia.

    Il paese europeo piu' dipendente dall'atomo fino a poco piu' di un anno fa era la Lituania che produceva col nucleare oltre il 76% della sua elettricita', prima che l'UE imponesse la chiusura dei due grandi reattori di costruzione sovietica da 1.200 MW ciascuno, giudicati non all'altezza degli standard qualitativi europei. Fortemente dipendenti dal nucleare anche la Slovacchia (4 reattori che coprono il 54% del fabbisogno nazionale), il Belgio (7 reattori per 51,7% del fabbisogno), l'Ungheria (4 reattori per il 45% del fabbisogno), la Svezia (10 reattori per il 38% del fabbisogno), Repubblica Ceca (6 reattori per il 36% del fabbisogno elettrico) e, fuori dall'UE ma vicino ai nostri confini, la Svizzera (5 reattori per il 40% del fabbisogno).

    Tra i grandi paesi europei che utilizzano l'energia nucleare da segnalare la Gran Bretagna che ha 19 reattori operativi che coprono il 18% della produzione elettrica nazionale e 26 impianti in fase di smantellamento. La maggior parte di questi reattori in 'decomissioning' sta creando non pochi problemi all'autorita' nazionale NDA visto che sono della vecchia tecnologia Magnox che richiede decenni e ingenti risorse per essere smantellata. C'e' poi la Spagna che ha 8 reattori in funzione, che soddisfano il 17,5% della domanda elettrica e 2 in fermata permanente.

    In Europa si contano altri 2 reattori in Bulgaria, 2 in Romania e 1 in Slovenia. Sono poi tre i paesi dell'Unione europea che hanno, o hanno avuto, centrali nucleari e che sono usciti, o intendono uscire, da questa tecnologia. Di stretta attualita' il caso della Germania che ha 17 impianti operativi e 19 in fermata permanente. Il governo Merkel, dopo aver varato una legge l'anno scorso che estendeva di 25 anni la vita utile delle sue centrali, solo pochi giorni fa ha invertito la rotta e programmato la chiusura di tutte le sue centrali nei prossimi dieci anni. Per certi versi clamoroso il caso dell'Austria che nel 1978 voto' una moratoria sull'atomo subito dopo il completamento della sua prima centrale nucleare da 800MW, che quindi non entro' mai in funzione. Poi l'Italia che ha ancora 4 reattori (Latina, Trino Vercellese, Garigliano e Caorso) in fase di decomissioning dopo il referendum del 1987. Convertito a fonti fossili l'impianto allora in costruzione a Montalto di Castro.

    Necessaria una citazione anche per la Svizzera, dove circa una settimana fa il Consiglio Federale ha deciso di bloccare i cantieri per le nuove centrali e di programmare un'uscita progressiva dall'atomo nell'arco dei prossimi 20 anni. Prevista la costruzione di un nuovo reattore in Olanda, uno in Slovenia, 2 in Romania 4, in Gran Bretagna, e 2 in Ungheria mentre la Polonia, che oggi ha solo centrali tradizionali, ha annunciato di voler entrare nel nucleare con 6 reattori. Cantieri aperti in Repubblica Ceca (su 2 reattori), in Slovacchia (2 reattori), in Finlandia (1 reattore), in Bulgaria (2 reattori) e in Francia (1 reattore in costruzione e un altro gia' programmato). Da segnalare anche gli 11 reattori in costruzione in Russia e i 2 in Ucraina. (Dati OCSE, IAEA e Commissione Europea).


    ringraziamo il sito per la divulgazione del filmato e per tutte le notizie.
     
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  7. Marvey
     
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    La lettera

    "Ho lavorato una vita nel nucleare vi spiego perché voterò sì al referendum"

    Oltre due decenni di esperienza nel settore, visitando una sessantina di reattori in tre continenti, con la convinzione che le precauzioni prese negli impianti rendessero impossibile una catastrofe. Poi Three Miles Island, Chernobyl, Fukushima: tre disastri in meno di 30 anni...

    di Alberto Barocas


    Dopo essere stato allibito per l'incoscienza delle dichiarazioni di uno scienziato, il professor Battaglia (la pubblicazione di una sua opera scientifica con la prefazione di Silvio Berlusconi parla da sé), su un tema così importante per la sorte dell'umanità, mi sento costretto ad intervenire avendo dedicato tutta la mia vita professionale alla ricerca e sviluppo del nucleare ed essendo stato per lungo tempo "abbastanza" a favore dell'energia nucleare.

    Dopo una laurea in Radiochimica presso l'Università di Roma e successivo Corso di Perfezionamento in Fisica e Chimica Nucleare, ho lavorato presso i laboratori di ricerca del plutonio di Fontenay-aux-Roses (Francia) nelle ricerche e tecniche del plutonio per l'impianto di riprocessamento del combustibile nucleare di La Hague. Ritornato in Italia ho partecipato, nei laboratori di ricerca della Casaccia (CNEN, ora ENEA), alla messa a punto degli impianti di separazione del plutonio di Saluggia e successivamente allo studio dei siti nucleari in vista della costruzione di centrali di energia nucleare. Dal 1982 sono stato distaccato dal CNEN presso l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) di Vienna dove mi sono occupato prevalentemente di salvaguardie nucleari, in particolare per i reattori nucleari di potenza e di ricerca nel mondo. Per 22 anni ho avuto la possibilità di visitare ed ispezionare una sessantina di reattori in tre continenti, in particolare in Giappone ed in particolare proprio Fukushima.

    Durante l'intera attività ero giunto alla conclusione che le precauzioni utilizzate negli impianti nucleari fossero tali da rendere praticamente impossibile un grosso incidente nucleare. Proprio il Giappone si presentava ai miei occhi come il modello per eccellenza di organizzazione, di perfezione, di attenzione al più piccolo dettaglio: l'energia nucleare o doveva essere realizzata così o non doveva esistere. Ed invece... Three Miles Island, Chernobyl, Fukushima... tre catastrofi in meno di 30 anni.

    Oggi sono completamente convinto che i rischi dell'energia nucleari siano tali da consigliarne l'utilizzo solo se non ci fossero sulla Terra altre fonti di energia o dopo una guerra nucleare. Voterò quindi SI al referendum per le seguenti ragioni:

    a) la progettazione di una centrale nucleare avviene sulla base di dati statistici puri, cioè su una probabilità estremamente bassa di un grosso incidente, anziché basarsi sul fatto che un incidente anche imprevedibile possa avvenire (per esempio: chi avrebbe mai potuto calcolare statisticamente che otto montanari dell'Afghanistan si potessero impadronire contemporaneamente di quattro jet di linea facendoli convergere sulle Torri di New York, sul Pentagono e sulla Casa Bianca? Chi potrebbe calcolare statisticamente la possibilità dell'impatto di un meteorite?) e quindi progettando nello stesso tempo le soluzioni e le difese: naturalmente questo però aumenterebbe enormemente i costi ed allora bisogna ricordarsi che l'energia nucleare è un'industria come tutte le altre, cioè che vuole fare profitti;

    b) gli effetti di un grosso incidente non sono come gli altri: terremoti, inondazioni, incendi fanno un certo numero di vittime e danni incalcolabili, ma tutto questo ha un termine. L'energia nucleare no: gli effetti si propagano per decenni se non secoli, con un disastro anche economico per il Paese colpito. I discendenti delle bombe di Hiroshima e Nagasaki ancora subiscono danni. Altrimenti perché il deterrente di una guerra nucleare funziona talmente? Anche i bombardamenti "classici" causano morti molto elevate, ma non portano a danni simili per generazioni...

    c) il blocco dell'energia nucleare in Italia del 1987 ha avuto il torto di fermare di botto non solo le quattro centrali in funzione (Trino Vercellese, Caorso, Latina, Garigliano) e la costruzione di Montalto con spese immani per un pazzesco riadattamento dell'impianto nucleare ad una centrale di tipo classico, ma altresì ogni tipo di ricerca nucleare, anche di eventuali impianti innovativi, creando un pericolo, dato l'impauperamento di una cultura "nucleare": non esistevano più corsi di scienze nucleari, né tecnici, né possibilità di tecnologie di difesa da eventuali incidenti in altre nazioni. E questo non è richiesto dalla rinuncia all'uso di centrali atomiche: la ricerca e lo sviluppo del nucleare dovrebbe poter continuare;

    d) la presenza di impianti di produzione di energia nucleare porta ad una militarizzazione delle zone in questione: non c'è trasparenza, ogni dato viene negato all'opinione pubblica. Anche agli ispettori dell'AIEA viene proibito di comunicare con la stampa. Lo dimostra anche quello che è successo a Fukushima: il gestore ha tenuto nascosto per lungo tempo la gravità dell'accaduto. E in un territorio come il Giappone, sottoposto non solo a terremoti ma a tsunami, il costo di una maggiore precauzione per gli impianti di raffreddamento è stato tenuto il più basso possibile senza tenere conto dei rischi solamente per fare più profitto!

    e) in tutto il mondo non è stato mai risolto il problema dello smaltimento delle scorie mucleari. Nell'immenso deposito scavato in una montagna di Yucca Mountain in USA si sono dovuti fermare i lavori, il maggiore deposito in miniere di sale della Germania si è dimostrato contaminato con pericoli per le falde acquifere, ecc. Il combustibile nucleare delle nostre centrali fermate è in gran parte ancora lì dopo 25 anni. D'altra parte un Paese come il nostro che non riesce a risolvere il problema dei rifiuti può dare garanzie sui rifiuti nucleari?

    f) l'Italia è un paese sismico, dove l'ospedale e la casa dello studente dell'Aquila sono crollate perché al posto del cemento è stata usata sabbia. Può dare garanzie sugli impianti nucleari? E la presenza di criminalità organizzata a livelli preoccupanti può liberarci da particolari preoccupazioni nella scelta e costruzione di centrali atomiche?

    g) ultima osservazione: anche se molti minimizzano gli effetti delle radiazioni nucleari, una cosa si può dire con certezza: gli effetti delle radiazioni a bassi livelli ma per tempi estremamente lunghi sugli esseri viventi non sono stati mai chiariti. Non deve essere solo il fumo a preoccupare l'opinione pubblica!

    Per tutte queste ragioni penso che in Italia l'uso dell'energia nucleare non sia raccomandabile, perlomeno in questa fase della nostra storia, ed invece un miscuglio di diverse fonti di energia (eolica, solare, idrica, gas, geotermica) potrà sopperire ai nostri bisogni, accompagnato da una maggiore ricerca scientifica ed un diverso modello di vita con maggiore eliminazione degli sprechi. Io voto sì.

    (10 giugno 2011)

    FONTE: http://www.repubblica.it/ambiente/2011/06/...456/?ref=HREA-1



    Cari amici, ho pensato di postare questa lettera, particolarmente autorevole perchè scritta da un esperto che ha lavorato nel settore del nucleare per molti anni, il quale spiega perchè voterà SI' per dire NO al ritorno del nucleare in Italia, elencandone in maniera molto esaustiva i motivi.
     
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  8. trejolie
     
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    ciao marvey e grazie per queste notizie è tutto vero, sapete che tra 50 anni forse meno l'uranio che peraltro noi importiamo da altri paesi sarà esaurito? Sapete che le scorie vengono stoccate ed inviate quelle legali in altri paesi , la più gettonata è l'Africa, ma le mandiamo anche in Inghilterra, sapete che le energie rinnovabili sono l'unico futuro che possiamo dare ai nostri pronipoti, i nostri figli e i nostri nipoti non la scamperanno purtroppo.
    le malattie più gettonate sono il cancro alla tiroide seguono poi le leucemie e i linfomi, altre malattie autoimmuni, il cancro IN GENERALE E I TUMORI rimangono sempre il numero uno.


    notizie sul quorum del referendum.

    18.31 - Crespi: "Proiezioni danno affluenza finale sopra il 55%"

    "L'affluenza delle 12 si attesta per tutti i quattro quesiti referendari sopra 11,5%. La proiezione finale calcolata sulla base di questa affluenza ci consegna un dato già sopra il 55% al netto del voto all'estero, ma non mi sorprenderei se il dato fosse anche più alto. Se alle ore 22 l'affluenza si attestera' sopra il 40% per il quorum sarà cosa fatta, anche perché questo dato incentiva gli elettori a recarsi alle urne". L'ha detto a Clandestinoweb.com Luigi Crespi, direttore dell'istituto demoscopico Crespi Ricerche.


    15.20 - Grillo: "L'Italia migliore ha votato. Nella cabina ho avuto 4 orgasmi"
    "Questa mattina ho votato. Lo scrutatore era il mio vicino di casa. Mi ha chiesto "lei chi è?", gli ho dato la carta di identità e dopo avermi guardato bene in faccia mi ha detto "si accomodi all'uno". E' stato perfetto. Ho avuto quattro orgasmi in cabina. Ho gridato "Sì", Sììì, Siiii, Siiiiiiii!" mentre facevo una croce sulle schede. L'Italia migliore oggi ha votato, voterà, lo farà domani". Lo scrive Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, sul suo blog, raccontando l'entusiasmo del voto referendario.
    fonte TG COM POLITICA.

    Referendum consultivo sul nucleare: quorum raggiunto in SardegnaIl referendum consultivo regionale sul nucleare, proposto dal presidente della regione Sardegna Cappellacci, è stato accolto con favore dalla popolazione sarda. Il quorum, fissato a un terzo, è stato raggiunto e alle 22 di ieri aveva votato il 39,83% degli elettori.



    fonte fan page.it Sardegna

    NON DIMENTICHIAMO CHE I SEGGI RIMARRANNO APERTI ANCHE DOMANI LUNEDI'

    13/06/2011 DALLE 7 DEL MATTINO ALLE 15 DEL POMERIGGIO.



    SIAMO ANCORA IN TEMPO PERFAVORE METETECELA TUTTA.





    Da Fukushima, Kumi Naidoo, Direttore di Greenpeace International e Junichi Sato, Direttore di Greenpeace Giappone, fanno un appello agli italiani per andare a votare Sì al referendum del 12 e 13 giugno.




    ciao ragazzi a tutti. e a anche a te marvey grazie.

     
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  9. Apocalypse23
     
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    QUORUM refrendum 12/13 giugno 2011


    REFERENDUM : VINCONO I SI' A TUTTI I 5 QUESITI AMBIENTALI

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    Il popolo sovrano ha deciso.
     
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  10. gulio
     
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    http://www.ansa.it/web/notizie/canali/ener..._724231279.html


    tutto tranquillo niente da preoccuparsi, il problema è che non vi crediamo più

    Esplosione in sito nucleare, paura in Francia

    Un morto e 4 feriti, no fuoriuscita radiazioni



    (dell'inviato Paolo Levi)

    CODOLET (FRANCIA) - L'incubo di un incidente nucleare scuote la Francia, dopo l'esplosione in una fornace del sito di riciclaggio di scorie di Codolet, nel sud del Paese, a circa 250 km in linea d'aria da Torino e a poco più di 300 km da Genova. Un incidente che ha causato la morte di un addetto dell'impianto e il ferimento di altri quattro, di cui uno in condizioni gravi, ma che secondo le autorità francesi non ha causato fughe radioattive. Mentre riesplode il dibattito sui rischi legati al nucleare.

    "Non c'é alcun motivo di preoccuparsi (...)Non ci sono fughe radiologiche", all'interno e all'esterno del sito,ha detto il ministro francese dell'Ecologia, Nathalie Kosciusko-Morizet, che si è recata sul luogo dell'incidente a metà giornata per "rassicurare il personale e la popolazione locale". La deflagrazione si è prodotta a metà giornata nell'impianto Centraco di Codolet, all'interno di un edificio contenente una fornace per la fusione delle scorie tossiche, attiva dal 1999. All'esplosione, è seguito un incendio, poi domato intorno alle 13:00. L'Autorità di sicurezza nucleare (ASN), che aveva dichiarato lo stato di emergenza, ha fatto rientrare l'allarme intorno alle 16:00.

    "Non c'é stata alcuna fuoriuscita chimica o radioattiva e non c'é alcun rischio di fuga. Il locale nel quale si trova il forno è rimasto integro", ha spiegato la Socodei, la societàche gestice l'impianto, filiale di EDF. Stesse rassicurazioni, nel pomeriggio, presso il ministero dell'Energia,l'ASN, e il Commissariato all'energia atomica, il gestor del sito nucleare di Marcoule, da cui dipende il centro di trattamento delle scorie di Codolet, nel quale lavorano circa 250 persone. "E' un incidente industriale, non un incidente nucleare", ha insistito un portavoce di EDF. Intorno al sito di Codolet, che tratta scorie scarsamente radioattive, è stato subito eretto un perimetro di sicurezza e sul posto i pompieri stanno ancora effettuando una serie di rilevamenti. Un addetto dell'impianto, che si trovava in prossimità della fornace al momento dell'esplosione, è morto carbonizzato. Tra i quattro feriti, un uomo riporta ustioni gravi e rischia la vita. E' stato ricoverato in elicottero all'ospedale di Montpellier. Mentre i tre altri, sono stati portati in un opedale di Bagnols-sur-Cèze, non lontano dal luogo dell'incidente, dove si è recata nel pomeriggio la ministra dell'Ecologia, Nathalie Kosciusko-Morizet. "I soccorsi non hanno trovato alcuna contaminazione radiologica", ha riferito la prefettura, che ha attivato una linea telefonica informativa (0805.55.70.30). Mentre le misure di isolamento del personale sono state revocate nel pomeriggio e la circolazione intorno al sito è stata normalmente ripristinata.

    "Non ci siamo per niente preoccupati, non c'é alcun rischio. Abbiamo seguito la procedura, non sappiamo ciò che è successo. La nostra emozione è di aver perso un collega", ha detto un dipendente uscendo dall'impianto. Le autorità non hanno assunto misure per proteggere la popolazione locale ma le scuole hanno deciso di isolare temporaneamente i ragazzi. L'Istituto francese per la radioprotezione e la sicurezza nucleare, la fornace conteneva quattro tonnellate di metalli, la cui radioattività era di 67.000 becquerel, "nulla di paragonabile a ciò che è contenuto in un reattore". Molte organizzazioni ecologiste e anti-nucleari hanno tuttavia dipinto questo incidente come la dimostrazione dei rischi nucleari, a sei mesi dalla catatrofe di Fukushima, in Giappone. Greenpeace ha chiesto "trasparenza totale e immediata". L'Ong 'Agire per l'ambienté ha rilevato che "il rischio nucleare, come le nuovole radioattive, non conosce frontiere", "Le alternative energetiche esistono, è tempo di uscire dal nucleare", ha detto Eva Joly, la candidata dei Verdi all'Eliseo. Intanto, le due fornaci dell'impianto sono state chiuse a scopo preventivo. Mentre la giustizia ha aperto un'indagine per determinare le cause dell'esplosione. Secondo la Socodei, "é la prima volta che un dramma di una tale portata si produce su questo sito". Nel 2008, l'ASN aveva ordinato delle ispezioni rafforzate dopo aver riscontrato diverse "lacune" in materia di organizzazione e "cultura della sicurezza", ha detto all'agenzia France prese, Christian Tord, uno dei responsabili dell'agenzia ASN di Marsiglia.


    http://www.ansa.it/web/notizie/canali/ener..._725926356.html


    Fukushima, mare radioattivo 3 volte stime

    Lo dicono ricercatori giapponesi
    13 settembre, 10:51



    Il materiale radioattivo finito in mare a seguito dell'incidente nucleare avvenuto sei mesi fa alla centrale nucleare di Fukushima, sarebbe tre volte superiore alle stime della Tepco (Tokyo Elecrtic Power Co), la società che gestisce l'impianto, secondo quanto indicato da ricercatori giapponesi.

    Secondo la Tepco, fra il 21 marzo e il 30 aprile scorsi, sarebbero finiti nell'Oceano Pacifico 4.720 trilioni di becquerel di cesium-137 e di iodio-131, mentre secondo ricercatori dell'Agenzia giapponese per l'energia atomica (Jaea) sarebbero stati 15.000 trilioni di becquerel. Il governo giapponese ha vietato il consumo di alimenti contenenti più di 500 bequerel di materiale radioattivo per chilogrammo. Secondo gli esperti, la differenza nelle stime potrebbe dipendere dal fatto che la Jaea, a differenza della Tepco, ha misurato anche il materiale radioattivo trasportato dall'aria finito in mare in aggiunta a quello dell'acqua contaminata proveniente dall'impianto.




     
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  11. gulio
     
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    CORRIERE DELLA SERA.it
    Esteri
    Francia, incidente centrale nucleare: feriti

    è l'impianto di Fessenheim
    Francia, incidente centrale nucleare: feriti
    Si è trattato di «un inconveniente durante la manipolazione
    di acqua ossigenata. L'allarme è subito rientrato»

    L'impianto nucleare Fessenheim L'impianto nucleare Fessenheim
    È stato soltanto un incidente provocato da una reazione chimica, la sicurezza nucleare non è mai stata in discussione, eppure il solo nome di Fessenheim, la centrale più vetusta di Francia, basta per far tremare tutta Europa. L' allarme è durato pochi minuti, ma il ferimento di due operai e la fuoruscita di vapore hanno già scatenato polemiche e proteste. L'impianto si trova in Alsazia, a un chilometro e mezzo dal confine con la Germania.

    VAPORE - L'allerta sull'impianto che Francois Hollande, in campagna elettorale, ha promesso di chiudere entro il 2017, è scattato nel pomeriggio per una violenta fuoriuscita di vapore che ha ustionato alle mani due operai che stavano effettuando una procedura di manutenzione. Iniettato del perossido di idrogeno (acqua ossigenata), in un serbatoio, i due sono stati raggiunti dal getto di vapore che li ha feriti nonostante indossassero i guanti. EDF, il gigante dell'energia che gestisce le 19 centrali di Francia con i loro 58 reattori, ha assicurato che non c'è stato incendio - come sembrava in un primo momento - e il ministero dell'Ecologia ha aggiunto che da un punto di vista della sicurezza nucleare l'incidente è stato irrilevante. Un portavoce del ministero ha precisato in serata che l'incidente è avvenuto in un edificio dell'impianto diverso da quello che ospita il reattore. Il sospetto di incendio, con l'arrivo di una cinquantina di pompieri, è stato dovuto all'allarme automaticamente scattato per il getto di vapore.

    L'IMPIANTO- La centrale è la più vecchia infrastruttura del Paese, avviata nel 1977. Il presidente Francois Hollande aveva promesso la sua chiusura entro il 2017 durante la campagna elettorale. Concepita ai tempi di de Gaulle con il sistema a turbina idraulica, fu costruita a partire dal 1970 e inaugurata sette anni dopo con una durata di vita massima prevista in 40 anni, esattamente il 2017, anno dell'ipotetico smantellamento. Fra le polemiche, l'Authority per la sicurezza nucleare ha dichiarato l'anno scorso che uno dei due reattori è in grado di reggere per ulteriori 10 anni con opportuni lavori di consolidamento. L'Ente nucleare francese ha confermato l'investimento di 20 milioni entro un anno a Fessenheim nonostante i propositi di Hollande di chiudere l'impianto.

    LE CENTRALI NEL MONDO- Nel mondo sono in attività 433 centrali nucleari, 69 sono in costruzione, 160 pianificate e 329 proposte per la realizzazione. Il dato, aggiornato al mese di giugno, è stato fornito, ai Seminari internazionali di Erice (Trapani) sulle emergenze planetarie, da Lady Barbara Thomas Judge, presidente emerito dell'Atomic energy autority del Regno Unito. A farla da padrone sono gli Usa (104 impianti), seguono Francia (58), Giappone (50), Russia (33), Corea del Sud (23) e India (20). Ed è la Cina a puntare sulla costruzione di impianti.

    LEGGI ANCHE SU
    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/P...3665297303.html




    PURTROPPO ANCORA UN ALTRO INCIDENTE A QUANDO IL PROSSIMO? MENTRE A FUKUSHIMA ALCUNI REATTORI ANCORA BRUCIANO MODIFICANDO L'AMBIENTE PROVOCANDO MUTAZIONI GENETICHE E NON SOLO IN GIAPPONE è TUTTO NELL'ARIA
    CHE RESPIRIAMO.
     
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55 replies since 24/2/2009, 20:49   668 views
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