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SCLEROSI MULTIPLA: DAL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA' NESSUNA NOVITA’ SUL METODO ZAMBONI
Non sono emerse novita' scientifiche di rilievo da parte del Consiglio Superiore di Sanita' sul metodo dei professori Paolo Zamboni e Fabrizio Salvi che attribuiscono alla sclerosi multipla un'origine non piu' neurologica, come da sempre viene trattata, ma cardiovascolare, legata alla sindrome emodinamica (la C.C.S.V.I. o insufficienza venosa cronica cerebrospinale).
Lo ha spiegato il farmacologo Silvio Garattini al termine di un incontro di un gruppo dell'organo consultivo del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, riunione che ha confermato un parere nel quale non emerge prova della teoria di Zamboni, direttore del centro per le malattie vascolari dell'universita' di Ferrara, che da tempo sta lavorando ad un nuovo approccio terapeutico sulla sclerosi multipla.
Gia' lo scorso 8 giugno il Css aveva esaminato i dati scientifici affermando in un parere che non vi erano certezze sulle ipotesi sostenute dal medico. Gli esperti chiedevano studi in proposito, riconoscendo 'l'indubbio interesse' e la necessità di approfondimento.
"Ad oggi - si legge nel parere di giugno - l'efficacia di qualsiasi procedura terapeutica vascolare non e' sicuramente dimostrata'. Al ministro della Salute Ferruccio Fazio, che aveva chiesto un esame urgente della questione, verra' inviato un parere nei prossimi giorni. Zamboni finora ha condotto due studi sul trattamento endovascolare della Ccsvi come terapia della sclerosi multipla, e la sua ricerca e' partita dalla constatazione della presenza di malformazioni anatomiche in alcune vene giugulari di questi pazienti che ostacolano il deflusso del sangue dal cervello al cuore e al midollo spinale.
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Sclerosi multipla notizie dal ministero della Sanitàmetodo dr Zamboni |