PSICOFARMACI e psichiatria

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  1. uonderuoman
     
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    Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org
    Campagna sociale nazionale
    contro gli abusi nella prescrizione
    di psicofarmaci a bambini ed adolescenti

    IL DOMINIO DELLA PSICOFARMACOLOGIA E LE SUE CONTRADDIZIONI
    Relazione di Agostino Pirella (Ordinario di Psichiatria alla Facoltà di
    Psicologia dell’Università di Torino)

    stralci:
    …….

    La valutazione dell’efficacia e gli intrecci degli interessi
    C’è una singolare contraddizione tra lo stato di realtà delle ricerche sulla correlazione
    tra disturbi mentali (o più largamente studi sul funzionamento cerebrale con nuove
    tecniche di indagine) e presunta base biologica di essi e l’enfasi con cui i mass media
    danno per accertata una genesi organica dei disturbi stessi, e dunque la necessità di
    trattamenti farmacologici. La traduzione di questo messaggio fallace, in termini di
    diffusione culturale nella popolazione da una parte e della pratica inerte e ripetitiva sul
    versante delle relazioni terapeutiche degli specialisti, rappresenta il tentativo di un
    completo dominio della “non santa alleanza” (“unholy alliance” di Loren Mosher) tra le
    associazioni psichiatriche e l’industria farmaceutica. Vediamo quindi che la psichiatria
    ha medicato la sua crisi aggrappandosi alle neuroscienze, con un’evidente forzatura
    dei limiti entro cui poteva muoversi dopo il fallimento storico della proposta
    istituzionale rappresentata dall’esclusione dei malati mentali negli asili manicomiali
    .
    Mentre il DSM ha venduto 2,5 milioni di copie ed è stato tradotto in ben 21 lingue,
    dettando norme di inquadramento diagnostico coerenti con le prescrizioni
    farmacologiche, in un ambiguo confronto impari con il sistema nosografico
    dell’OMS/WHO (ICD), l’uso propagandistico dei progressi delle ricerche sul
    funzionamento cerebrale tenta di travolgere ogni pratica che si fondi sulla relazione
    del servizio con il paziente ed il suo contesto. Perfino la dimostrazione che un
    trattamento psicoterapeutico sia efficace quanto e anche più di un trattamento
    farmacologico nella depressione (Scott, 1995) si blocca di fronte alla misurazione del
    tempo da dedicare al paziente e dei costi complessivi della cura.

    -………….
    ………………….
    Psicofarmaci ai bambini
    ………
    ………………Meno attenti all’aggiustamento diplomatico due interventi, anche questi recentissimi, del Lancet (10) e del Canadian Medical Association Journal (11). Il Lancet accusa:
    “L’uso degli antidepressivi di nuova generazione (SSRIs, Inibitori selettivi della
    ricaptazione della serotonina) per trattare la depressione nell’infanzia è stato
    incoraggiato dalle Case farmaceutiche e dai clinici di tutto il mondo. Il mese scorso il
    Canadian Medical Association Journal ha rivelato estratti da un memorandum interno
    della GlaxoSmithKline che dimostrava come la Casa cercasse di manipolare i risultati
    di ricerche pubblicate. A proposito di uno studio sull’uso della paroxetina nei bambini,
    il memorandum afferma: “Sarebbe inaccettabile includere una dichiarazione che
    l’efficacia non è stata dimostrata in quanto ciò metterebbe in pericolo il profilo della
    paroxetina”. “L’anno scorso – prosegue il Lancet - il Comitato sulla sicurezza dei
    farmaci dell’ UK proibì il trattamento della depressione infantile con ogni tipo di SSRI
    eccetto la fluoxetina. A dispetto di ciò la FDA negli USA la settimana scorsa non ha
    agito appropriatamente sull’informazione che le è stata fornita sull’inefficacia e
    pericolosità per i bambini di questi farmaci”.
    Il CMAJ dal canto suo aveva fornito una documentazione riservata della
    GlaxoSmithKline molto compromettente e dimostrativa della subordinazione della
    sicurezza e della efficacia del trattamento alle esigenze della diffusione di mercato di
    un prodotto.
    Ecco un passo del memorandum, già in precedenza citato: ”Il CMA
    (Central Medical Affairs Team) della Casa farmaceutica citata raccomanda la ditta di
    “gestire efficacemente la disseminazione di questi dati allo scopo di minimizzare ogni
    potenziale impatto commerciale negativo”.. La rivista aggiunge che la spesa per il
    farmaco in questione (Seroxat) ammonta a circa a 4.97 miliardi di dollari nel 2003 in
    tutto il mondo. Lo studio 329, condotto negli USA dal ’93 al’96, fu il più ampio trial
    sull’uso di un SSRI nella popolazione pediatrica. I risultati indicavano che la paroxetina
    non era più efficace del placebo. Addirittura in uno studio condotto in Europa e Sud
    America, il placebo risultava più efficace del farmaco. Il CMA citato ha poi organizzato
    un Meeting dell’ European College of Neuropsychopharmacology nel 1998 in cui si
    sottolinea che si debbono riportare risultati positivi (“sarebbe commercialmente
    inaccettabile includere affermazioni di inefficacia”).
    La cosa grottesca e drammatica al tempo stesso è rappresentata dal fatto che lo
    studio in questione è stato poi pubblicato (12). Gli autori concludono che la paroxetina
    “è generalmente ben tollerata ed efficace per la depressione maggiore in
    adolescenza”. Sui 93 casi di adolescenti ci furono 5 casi seri di “labilità emozionale”
    (cioè idee o gesti di suicidio).
    Sui 95 casi che prendevano un antidepressivo
    tradizionale (tofranil) ci fu un solo caso di questo tipo e tra gli 89 con placebo pure
    solo uno. Un’agenzia indipendente britannica (Britain’s Medicines and Healthcare
    Regulatory Authority, MHRA) avvisò i medici nel giugno 2003 che la paroxetina non si
    sarebbe dovuta prescrivere in soggetti sotto i 18 anni, per l’evidenza di suicidio da 1.5
    a 3.2 più alta in coloro in trattamento con il farmaco rispetto al placebo. Seguirono
    rapidamente la Francia e l’Irlanda. Non si fa menzione dell’Italia, ma speriamo che si
    sia uniformata prontamente a questa decisione presa in Europa. L’MHRA ha bandito
    l’uso negli adolescenti e nell’infanzia dei tutti i SSRI tranne la fluoxetina, e sta
    valutando l’uso di questi farmaci negli adulti. Una stima stabilisce in 11 milioni gli
    americani e in 3 milioni i canadesi che assumono antidepressivi.

    La strategia delle Case farmaceutiche

    Il problema fondamentale, accanto a quello dell’orientamento massiccio e talvolta
    esclusivo della scelta del farmaco da parte degli specialisti in psichiatria, è quello
    denunciato ancora una volta da Lancet. Chi assicura l’obiettività degli studi quando il
    presidente dell’organizzazione, in Gran Bretagna, che recluta i volontari per le ricerche
    (John Bell, capo della UK Biobank) è anche direttore della Casa farmaceutica Roche?
    In aggiunta – continua Lancet – la maggior parte dei finanziamenti richiesti per
    completare il progetto viene da fonti industriali. “Con questo livello di coinvolgimento,
    si sentirà veramente obbligata una Casa farmaceutica a pubblicare informazioni sulla
    inefficacia di uno dei prodotti?”

    Ma il problema non sta solo in questa sovrapposizione. A dispetto di tutte le ricerche
    che dimostrano la non grande superiorità nell’efficacia di uno psicofarmaco sul
    placebo e soprattutto sui farmaci più tradizionali, vi sono giornali e riviste a grande
    tiratura che sembrano degli inserti pubblicitari. Vorrei segnalare come esempio
    deteriore di questo tipo l’inserto del Corriere della sera del 4 aprile scorso, che sotto il
    titolo incredibile di “Medicine per il buon umore”, nel riaffermare la certezza della
    genesi organica della depressione (“La carenza di serotonina causa disturbi del sonno,
    irritabilità. La carenza di noradrenalina (che regola attenzione e vigilanza) può
    contribuire al senso di affaticamento e al calo dell’umore. Queste conoscenze hanno
    permesso la messa a punto di farmaci, il cui scopo è riequilibrare la disponibilità e il
    funzionamento nel cervello di queste sostanze chimiche”) addirittura allarga all’80-
    90% il tasso dei pazienti che “rispondono al trattamento” mentre afferma
    ottimisticamente che “quasi tutti i pazienti sottoposti a terapia ottengono il
    miglioramento quantomeno di alcuni sintomi”. Un capitoletto intende poi
    tranquillizzare sulla sicurezza degli SSRI a proposito dei rischi di suicidio, senza in
    alcun modo accennare alla grave questione cui si è fatto cenno sopra. Il titolo è infatti
    eloquente: “Le pillole diminuiscono il rischio di suicidio”. Come abbiamo visto, almeno
    per quanto riguarda gli adolescenti, gli studi hanno dimostrato che ciò non corrisponde
    a verità. Il fatto è che il farmaco soffre ad essere considerato una merce come tutte le
    altre.
    E proprio questa riduzione a merce è stata denunciata qualche anno fa dal Guardian a
    proposito di un SSRI (paroxetina, nome commerciale in USA: “paxil”, in Italia
    “seroxat”) che non trovava uno sbocco adeguato. Come si fa per un prodotto
    qualsiasi, la ditta in questione (guarda caso ancora la GlaxoSmithKline) ha affidato ad
    una agenzia competente, la Cohn & Wolfe, la promozione del prodotto. “Il modus
    operandi della GlaxoSmithKline – scrive il Guardian – è tipico dell’era post-Prozac:
    promuovere il mercato di una malattia piuttosto che vendere un farmaco”. Attraverso
    campagne volte ad attirare persone insicure ed in crisi a riconoscersi in una nuova
    malattia del DSM, il “disturbo d’ansia generalizzato” (GAD) con l’ausilio di pubblicità
    ma anche con partecipazione a trasmissioni televisive di grande ascolto, è stato creata
    l’attesa per una risposta farmacologica al disturbo che è stato chiamato “fobia sociale”
    ma anche, con una elegante metafora, “allergia per la gente”.
    Una volta preparato il terreno ed ottenuta l’approvazione da parte delle Autorità, il farmaco è stato gettato sul mercato (ovviamente stimolando anche gli specialisti a
    prescriverlo). Il Guardian, che riprende un articolo del periodico USA Mother Jones,
    cita i ricercatori che, pur essendo sul libro paga della Casa farmaceutica, si
    spacciavano per esperti indipendenti. Risultato: nel giro di due anni il paxil aveva
    soppiantato un altro farmaco concorrente come numero due nelle vendite dopo la
    fluoxetina.
    Interessante da riportare: il successo della campagna della Cohn & Wolfe non sfuggì
    all’industria. I giornali commerciali plaudivano alla GlaxoSmithKline per aver creato
    una “forte posizione anti-ansia” assicurando un brillante futuro al paxil. Si è parlato di
    “espandere il mercato dell’ansia” e si sono fatte previsioni sui profitti, stimati per il
    2009 a 3 miliardi di dollari. Se questa è salute mentale…. (13)

    ………
    ………..
    .. Note bibliografiche:
    (1) M. Angell, Is Academic Medicine for Sale?, The New England Journal of Medicine, May 18, 2000
    (2) J. Scott, Psychological Treatment for Depression, British Journal of Psychiatry, 1995, 167, 289-
    292
    (3) S. Garattini, Maggiore prudenza sui nuovi medicinali, Il Sole 24 ore, Sanità, 16-12 marzo 2004
    (4) R. Beneduce, Frontiere dell’identità e della memoria, Etnopsichiatria e migrazioni in un mondo
    creolo, Franco Angeli, 1998 (pag. 121)
    (5) L. Mosher, How Drug Company Money Has Corrupted Psychiatry,
    www.antipsychiatry.org/mosher.loren.1.htm
    (6) E. Valenstein, Blaming the Brain, The truth about Drugs and Mental Health, The Free Press, New
    York, 1998. Vedi in particolare il cap. 6 “How the pharmaceutical industry promotes drugs and
    chemical theories of mental illness”
    (7) J.L. Rapoport, D.R. Ismond, DSM-IV, Guida alla diagnosi dei disturbi dell’infanzia e
    dell’adolescenza, ed. it. a cura di v. Caretti, N. Dazzi, R. Rossi, Masson, 2000
    (8) P.R. Bregging, Talking back to ritalin, Common Courage Press, Monroe, 1998 (pagg. 101-102)
    (9) NIMH, Antidepressant Medications for Children: Information for Parents and Caregivers,
    www.nimh.nih.gov/press/Stmntantidepmeds.cfm
    (10) Depressing research, The Lancet, vol. 363, number 9418, 24 april 2004
    (11) Drug Company experts advised staff to withhold data about SSRI use in children, Canadian
    Medical Association Journal, 2 mar. 2004, 170
    (12) Journal Am. Acad. Child Adolesc. Psychiatry, 2001, 40 (7). La citazione in Canadian Medical
    Association Journal, 2 mar., 2004, 170
    (13) B.I. Koerner, First, you market the disease…then you push the pills to treat it, The Guardian, July
    30 2002.


    Nota: accordi internazionali hanno assicurato vantaggi consistenti e privilegi alla Case
    farmaceutiche occidentali a partire dall’Uruguay Round del 1995. La WTO, cioè
    l’Organizzazione mondiale del commercio, ha rafforzato i diritti di proprietà
    intellettuale. In questo modo le Case farmaceutiche occidentali potevano impedire alle
    loro omologhe in India e in Brasile di “violare” la loro proprietà intellettuale, mettendo
    farmaci salvavita a disposizione di cittadini ad un prezzo minimo nei confronti di quello
    praticato dalle Case occidentali
    . Nel caso dell’AIDS, lo sdegno a livello internazionale è
    stato tale che le Case farmaceutiche alla fine del 2001 si sono trovate costrette a fare
    marcia indietro e ad accettare una riduzione dei listini vendendo i medicinali a prezzo
    di costo. Ma il problema di fondo rimane irrisolto: il regime di proprietà intellettuale
    stabilito dall’Uruguay Round non è equilibrato, in quanto riflette in modo
    preponderante gli interessi e il punto di vista dei produttori anziché degli utenti, sia
    nel mondo industrializzato che in quello in via di sviluppo. (Vedi J. Stigliz, La
    globalizzazione ed i suoi oppositori, Einaudi 2002). Anche altre organizzazioni
    internazionali come la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario internazionale
    sostengono l’economia dei Paesi forti, e per quanto riguarda la salute mentale,
    propagandano, anzi richiedono tassativamente l’uso del DSM anziché quello dell’ICD
    dell’OMS/WHO, per ricerche e finanziamenti sulla salute mentale. Si sono anche
    manifestate critiche sul programma Investing in Health della Banca Mondiale (1993)
    poiché si è occupata prevalentemente delle risposte di cura e per niente di quelle della
    prevenzione e della riabilitazione. In particolare è stato osservato che “poca
    attenzione viene riservata alla salute mentale…inoltre molti dei problemi più profondi
    per la salute e il benessere delle comunità e degli individui: violenza, alcolismo,
    tossicodipendenza, sfruttamento dei bambini, mancanza di alloggio, discriminazione e
    violenza contro le donne, violenza etnica o politica, e sradicamento di intere comunità,
    sono appena toccati”.

    Su questi temi vedi: R. Desjarlais, L. Eisenberg, B. Good, A.
    Kleinmann, World Mental Health. Problems and Priorities in Low-Income Countries,
    New York – Oxford, Oxford University Press, 1995, ed. italiana, La salute mentale nel
    mondo, Il Mulino 1998
     
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  2. epione
     
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    grazie uonder ; è tremendo; ma il mondo è pieno di queste contraddizioni; chissà ,se ci fossimo noi
    inseriti in quegli ingranaggi forse faremmo le stesse cose . si è come quelli che entrano in una organizzazione mafiosa , se va bene si arriva ad odiare tutta l'organizzazione e molti dei suoi componenti ma per uscirne è quasi impossibile.

    che bello però quando qualcuno ce la fa e rivela al mondo le nefandezze di quegli ambienti,
    così si possono sentire le conversazioni dei camorristi ,che come ragazzini tra un bar e l'altro ,un caffè e l'altro fanno intimidazioni e raid punitivi imbracciando mitra e pistole.
    come in questo caso le ciniche e scorrette strategie di mercato
    ole!
     
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  3. Apocalypse23
     
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    http://www.firstwordplus.com/Fws.do?articl...AFE5D8274D902AC



    March 27, 2009
    Study data raise questions about long-term benefits of ADHD drugs for children
    by Mark Todoruk

    New follow-up data from a National Institute of Mental Health (NIMH) study in children with attention-deficit hyperactivity disorder confirmed that there were no long-term differences in behavioural outcomes between those who were treated with drugs and those who were not, The Washington Post reported. One of the study's authors, Brooke Molina, remarked that the data do not "support that children who stay on medication longer than two years have better outcomes than children who don't."


    The Multimodal Treatment Study of Children with ADHD (MTA) randomly assigned patients to receive one of four treatment options: drug treatment, drugs plus talk therapy, talk therapy alone, or routine medical care alone. An initial 14-month analysis published in 1999 demonstrated that children treated with drugs showed more improvement in their symptoms than their counterparts who received only talk therapy or routine care. However, a follow-up analysis in 2007 no longer showed differences in behaviour between children treated with drugs and those who were not. In addition, the data from 2007 indicated that children who took ADHD drugs for 36 months were shorter and weighed less than those who did not receive drugs.


    The latest findings, published in the Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, include data from an eight-year follow-up of the patients and confirmed that there were no long-term differences in behaviour between those who were treated with drugs and those who were not. Researcher William Pelham concluded that one interpretation of the data is that the ADHD drugs are useful in the short term but ineffective over the long-term.


    Meanwhile, co-author Peter Jensen said that looking at overall results was not as useful as examining the results for particular groups of children and suggested, along with co-author Benedetto Vitiello, that ADHD drugs may not have demonstrated an overall long-term benefit because the quality of routine care may have been inferior to that given during the initial part of the study.

    Reference Articles

    MTA at 8 years: Prospective follow-up of children treated for combined-type ADHD in a multisite study - (JAACAP)
    Debate over drugs for ADHD reignites - (The Washington Post)










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  4. uonderuoman
     
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    letture
    pdf
    http://www.healthcoalition.ca/marcia-angell.pdf
    The New England Journal of Medicine -- May 18, 2000 -- Vol. 342, No. 20
    Is Academic Medicine for Sale?

    E.Valenstain - Balming the brain libro
    Fonti autorevoli e ricercatori quale ad esempio il Dottor Elliot Valestein, rappresentante di un consistente gruppo di esperti di medicina e biochimica, autore del libro Blaming the Brain, scrive: “non esistono test per accertare lo stato biochimico del cervello di una persona mentre è inVita”
     
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  5. gulio
     
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    A chi si è venduto???
    chi si salva più? image
     
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  6. Andor1951
     
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    A suo tempo avevo ammonito i colleghi di sventura residenti in Italia di NON usare gli SSRIs. Al tempo, su un altro sito italiano, scrissi anche che il modello di ricaptatore della serotonina non funzionava.


    Precisai anche che due SSRIs, usati per "attachi di panico" (Venlafxina ed Effexor) agiscono (male) sui sintomi dell'attacco di panico perche' inibiscono il rilascio di Ossido Nitroso (NO) . E' ben noto che, nei pazienti affetti da ME/CFS e patolgie assimilabili, il ciclo NO/ONOO e'sballato.

    In seguito postati gli studi condotti da ricercatori indipendenti che hanno esaminato i dati sugl effetti collaterali/efficacia degli SSRIs . per poi concludere che, a monte di effetti dannosi importanti, l'effetto terapeutico era uguale a quello del placebo.

    Tali dati sono stati ricavati dallo studio di 40 milioni di pazienti americani e 20 milioni di "depressi" inglesi, ai quali erano stati somminsitrati gli SSRIS dal 1990 in poi.

    La notizia venne riportata su tutti i quotidaini di "qualita'" inglesi ed americani ed fu oggetto anche di un programma investigativo della BBC (chiamato "Panorama").

    In italia, a parte la mia comunicazione su tale sito, tale notizia , di rilievo mondiale, venne timidamente citata solo da Galileo magazine.

    Adesso gli psicofarmaci che non sono piu' vendibili in America vengono sbolognati agli ammalati di stanchezza cronica ("sic"), assieme a stimolanti come il Modafinil (provigil) . Quest'ultimo e' un farmaco creato dall'industria farmaceutica francese negli anni '70 ed originariamente destinato ai soldati (ed ai piloti di cacciabombardieri) operanti su un teatro di guerra nucleare, dove l'aspettativa di vita dei soldati e' stimata essere di poche ore.......

    La mia comunicazione ed i miei vari interventi in merito rimasero inascoltati dalla maggior parte dei forumisti scriventi su tale forum. Ma e' sempre cosi. Non si possono svegliare tutti....

    Adesso, come al tempo previsto, sono proprio questi "ammalati di sindrome da affaticamento cronico" che assumuno questi farmaci , dopo esere andati a di messa, dal riccioluto paonazzo che - in quel di Aviario -.siede sul trono dell'industria farmacocratica locale.

    Ma e' un trono effimero. Ed in Paradiso sembra che non accettino ne' le le carte di credito "platinum", ne' gli assegni, ne' tantomeno i contanti.

    Queste malattie rimarranno qui,i su questo pianeta, per molto tempo. E potrebbero anche colpire proprio coloro che s'arricchiscono su tali patologie.

    E' risaputo che la "natura" non obbedisce ne' ai diktat politici ne' tantomeno a quelli dettati dai presidenti delle multinazionali del farmaco.

    Buona serata

    Edited by Andor1951 - 28/5/2009, 22:07
     
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  7. Andor1951
     
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    QUOTE (epione @ 27/3/2009, 01:36)
    grazie uonder ; è tremendo; ma il mondo è pieno di queste contraddizioni; chissà ,se ci fossimo noi
    inseriti in quegli ingranaggi forse faremmo le stesse cose . si è come quelli che entrano in una organizzazione mafiosa , ..ole!

    La farmacocrazia non ha sfalsato solo i dati sperimentali degli psicofarmaci. Ma anhe i dati del trial paneuropeo sulla validita' dell'uso del Beta interferone nella SM . Alla fini i dati che mancavano sono stati inventati.. da un'Agenzia di Marketing do Londra..)

    La mafia (quella tradizionale) non distrugge l'umanita'. L'industria del farmaco sta procando un'evoluzioen di moltissime specie in senso non darwiniano, i cui effetti non si possono prevedere. Dei circa 30.000 farmaci in commercio, solo il 5-10% ha una qualche attivita' terapeutica convalidata.

    Poi, l'industrai del farmaco parte da un presupposto assurdo: il farmaco non deve essere presente in natura, perche' se e' presente no si puo' brevettare.

    Quindi anche se si prende un composto naturale, ovvero un "endofarmaco"., cioe' una molecola ad azione farmacologica o biologicamente attiva, poi la si sintetizza, o se ne deve brevettare il processo di biosintesi (come ha fatto Roche per la B12, nella variante "idrossicobalamina"), oppure si modifica una molecola naturale (per esempio: una molecola di una data pianta) .

    Oppure si costruisce un molecola non esistente in natura, quindi aliena alla biologia esistente sul pianeta e, come tale, essa e brevettabile.
    Le sostanze naturali, sia quelli prodotte dal nostro corpo che quelle reperibili in piante ecc, rispetto ai farmaci di sintesi, e cioe' quelli non esitenti in natura, hanno maggiore attivita' farmacologica e minori effetti collaterali.
    S
    e le industrie del farmaco si limitassero a riprodurre e vendere a basso prezzo gli endofarmaci "imitati" ci sarebbero meno malattie iatrogene.

    Questo discorso vale anche per i vaccini..

    I vaccini non funzionano. Non hanno mai funzionato. Jenner, con la sua vaccinazione del vaiolo prese l'idea da una popolazione, dell'India perennemente colpita da vaiolo. Dai superstiti veniva estratto il liquido del vaiolo vaiolo e poi si scarifcavano le persone sane. Il 50% degli scarificati moriva.

    L'immunita' ad una malattia infettiva la si acquisice con la malattia.

    Le vaccinazioni provocano sempre un'infezione, seppure si dice essere attenuata. Inoltre, la vaccinazione (somminstrata con ago e siringa) bypassa i vari livelli di difese immunitarie ed entra direttamente nel sangue, nelle celluele, nei mitocondri.....ecc.

    E non si a mai cosa va a sviare..


    Non sto nemeno a citare le centianaia di migliaia di sostanze chimiche immesse nell'ambiente dall'inzio della rivoluzione industriale ad oggi o le circa 30.000 sostanze chimiche usate nell'industra alimentare come coloranti, addensanti, educolaranti, testurizzanti (per dare la consistenza del prodotto naturale), ecc.

    Di queste 30.00 sostanze si conosce un qualche effeto tossico di circa 50 di esse, ma queste ultime sono state studiate singolarmente e per brevi periodi di tempo.

    Quindi non si ha la piu' pallida idea di quale possa essere l'effetto cumulativo di queste sostanze chimiche sugli essereri viventi.

    Su tutti gli essere viventi.

    In una data ecosfera, in un dato periodo evolutivo, tutte la forme viventi sono allo stato di equilibrio dinamico. In una forma od in un'altra sono tutte allo stesso grado evolutivo. Con l'aumento della popolazione umana, con l'immissione di centinaia di migliaia di sostanze tossiche (inclusi, farmaci vaccini, sostanze usate nell'industria alimentare), abbiamo alterato questo equilibrio in maniera radicale.

    E chiaro che le forme viventi, sottoposte troppo rapidamente a troppi stimoli ambientali (stressors) si modificano.

    Ed e' anche ovvio che si modificano per prime le forme viventi piu' semplici (batteri e virus) , rispetto a quelle piu' complesse ed aventi maggiori tempi di riproduzione.

    In ogni caso, ad un certo punto la distinzione fra batteri e virus diventa molto offuscata. Tale distinzione e' artificiale e la fece involontariamente Koch, lo scopritore dell'antrace, del vibrione del colera, del batterio della TBC...

    Koch sembra che abbia detto" cio che non si puo' crescere in un disco di Petri non esiste". E ritardo' la ricerca sia sui virus che sui batteri CWD, di circa 150 anni.

    Ci sono batteri che mangiano altri batteri ,batteri che mangiano virus e viceversa.
    I virus prima , ed i batteri dopo, costituiscono la virusfera ("Virusphere") ed oggi sono considerati i motori delle forme vitali complesse. In fin dei conti, si suppone che in orgine anche i mitocondri fossero batteri che poi, perdendo la parete cellulare, sono entrati in simbiosi con le cellule degli organismi multicellulari......
     
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  8. Apocalypse23
     
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    altro che Enciclopedia Britannica ........ecco a voi
    Mr Andor!!! grazie.
     
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  9. Andor1951
     
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    QUOTE (Apocalypse23 @ 29/5/2009, 11:30)
    altro che Enciclopedia Britannica ........ecco a voi
    Mr Andor!!! grazie.

    Grazie a Lei apocalittico amministratore.

    Va cmq precisato che il Tirollo, di sospetta tirollogenesi diabolica, quale rigetto infernale, finira' nell'oblio eterno avvinghiato in un'amplesso iatrogeno a Ri-Tokka-ahh de Montalchine..

    Chanson: La Tirollode - la fin apocalyptique de l'homme. La Tirollode , la fine apocalittica dell'uomo.

    Protasi

    Cantami o Diva, l'ira funesta del friulan etil-Tirollo, che infiniti lutti addusse all'umanita'.

    Narrami o Diva, delle immani sofferenze' perpetrate all'uomo dalla levitica-leviatana semidea Ri-Tokka-ahh.

    Descrivimi o Diva, quant'ingannevole possa essere l'apparizione eterea, eppur virginal-senile di Ri-Tokka-ahh.

    Raccontami o Diva del semidivin capel-canuto che occulta la virginal fanciulezza, dell'occhio orbo di chi ha visto ma non vuol veder, dell'orecchio di chi ha udito, ma non vuol udir.

    Educimi o Diva, su colei che fa cola' che non si puote



    Fine parte 1

    Secona parte: la genesi di Tirollo

    QUOTE (Apocalypse23 @ 29/5/2009, 11:30)
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    source http://www.ahrp.org/cms/content/view/602/9/

    Antidepressants-Paxil, Prozac, Zoloft Increase Risk of Breast Cancer
    Sunday, 31 May 2009

    Inexplicably, the FDA has dragged its feet about adding a warning label to both tamoxefin and the antidepressants, Paxil, Prozac and Zoloft--despitethe unanimous recommendation of its own advisory panel in 2006.

    An independent large study conducted by MEDCO Health Solutions Inc. found that women treated with tamoxifen for breast cancer doubled the risk of the disease returning if they used antidepressants--in particular, Paxil and Prozac.

    The researchers used medical records to identify 353 women taking tamoxifen plus other drugs that might interfere with it, and 945 women taking tamoxifen alone. Those taking a drug combo did so for about a year on average.

    Next, researchers checked to see how many were treated for second cancers in the following two years. "Breast cancer recurred in about 7 percent of women on tamoxifen alone, and in 14 percent of women also taking the antidepressants Paxil and Prozac, and, to a lesser extent, Zoloft."

    Medco's chief medical officer, Dr. Robert Epstein, said: If women want to take an antidepressant, "you probably want to stay away from those three."

    Inexplicably, the FDA has dragged its feet about adding a warning label to both tamoxefin and the antidepressants, Paxil, Prozac and Zoloft--despite the unanimous recommendation of its own advisory panel in 2006.



    Posted by Vera Hassner Sharav



    ASSOCIATED PRESS
    May 31, 2009
    Study: Drug combos may raise breast cancer risk
    By MARILYNN MARCHIONE

    ORLANDO, Fla. (AP) -- Breast cancer survivors risk having their disease come back if they use certain antidepressants while also taking the cancer prevention drug tamoxifen, worrisome new research shows.

    About 500,000 women in the United States take tamoxifen, which cuts in half the chances of a breast cancer recurrence. Many of them also take antidepressants for hot flashes, because hormone pills aren't considered safe after breast cancer.

    Doctors have long known that some antidepressants and other medicines can lower the amount of tamoxifen's active form in the bloodstream. But whether this affects cancer risk is unknown.

    The new study, reported Saturday at a cancer conference in Florida, is the largest to look at the issue. It found that using these interfering drugs - including Prozac, Paxil or Zoloft - can virtually wipe out the benefit tamoxifen provides.

    Many doctors question the magnitude of harm from combining these medicines, and a second, smaller study suggests it may not be very large.

    But the bottom line is the same: Not all antidepressants pose this problem, and women should talk to their doctors about which ones are best.

    "There are other alternatives we can consider" that are safer, said Dr. Eric Winer, breast cancer chief at the Dana-Farber Cancer Center in Boston.

    He had no role in the study, which was done by Medco Health Solutions Inc., a large insurance benefits manager. Researchers used members' medical records to identify 353 women taking tamoxifen plus other drugs that might interfere with it, and 945 women taking tamoxifen alone. Those taking a drug combo did so for about a year on average.

    Next, researchers checked to see how many were treated for second cancers in the following two years. Breast cancer recurred in about 7 percent of women on tamoxifen alone, and in 14 percent of women also taking other drugs that could interfere - mainly the antidepressants Paxil and Prozac, and, to a lesser extent, Zoloft.

    If women want to take an antidepressant, "you probably want to stay away from those three," said Medco's chief medical officer, Dr. Robert Epstein.

    No greater breast cancer risk was seen in women taking the antidepressants Celexa, Lexapro or Luvox with tamoxifen, and there are reasons to think that other antidepressants may be safe as well, Epstein said.

    A second study led by Dr. Vincent Dezentje of Leiden University Medical Center in the Netherlands found little risk from combining tamoxifen and popular antidepressants. However, only 150 women in the study took such combos for more than two months, and they were compared to women taking combos for a shorter time - not to women using tamoxifen alone.

    The Dutch and Medco studies were presented at a meeting of the American Society of Clinical Oncology.

    The federal Food and Drug Administration has been considering a change to tamoxifen's label to warn about the antidepressants drugs and a gene variation some women have that can make tamoxifen less effective. An advisory panel unanimously recommended a change in 2006, but the agency is still considering it.

    "This is a very controversial area," said Dr. Claudine Isaacs, a breast specialist at Georgetown University's Lombardi Comprehensive Cancer Center. "Until these data are absolutely clear, I would avoid drugs that impact on tamoxifen metabolism."

    Breast cancer is the most common major cancer in American women. More than 182,000 new cases were diagnosed last year, and it caused nearly 41,000 deaths.
    ---


     
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  11. Apocalypse23
     
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    source:http://www.ahrp.org/cms/content/view/607/107/

    Pharma & US Gov Promoting Chemical Assault on America's Children
    Friday, 12 June 2009

    The Obama administration seems to be pushing the radical pharmacological envelope even further than the Bush administration-- --at the very least, nothing has changed for the better in the government-assisted determined push to control / engineer America's children.
    This has been a grim week for anyone who cares about the precautionary principle guiding civilized medicine and the welfare of children.

    If anything, the Obama administration seems to be pushing the radical pharmacological envelope even further than the Bush administration-- --at the very least, nothing has changed for the better in the government-assisted determined push to control / engineer America's children.

    On Wednesday, an FDA advisory committee gave the FDA a green light to expand the marketing license of three toxic antipsychotic drugs--Seroquel, Geodon, and Zyprexa--for use in children.

    Such approval gives manufacturers a shield from liability--for illegally promoting the drugs for off-label use. And such approval ensures increased use of these drugs. Manufacturers and mental health providers will profit while children's physical and mental health will be sacrificed. These drugs pose severely disabling, potentially lethal hazards--including diabetes, metabolic syndrome, cardiovascular disease.

    The body of evidence showing these drugs to be harmful is irrefutable: it is documented in FDA's postmarketing database, and in secret internal company documents uncovered during litigation.

    Did the FDA provide the advisory panel members with the evidence ? And if not, why not?

    See, Evelyn Pringle's report, "FDA Throws Lifeline to Antipsychotic Pushers"

    An article in TIME magazine gives credence to a not yet released report commissioned under the Bush Administration by a panel convened by the National Academies of Science.

    The report, "Preventing Mental, Emotional, and Behavioral Disorders Among Young People: Progress and Possibilities" (2009) re-iterates the earlier national mental health policy directive under President Bush:
    The President's New Freedom Commission on Mental Health (2002 )--which promoted universal mental screening and the expanded use of patented psychoactive drugs (those listed in industry-initiated, TMAP algorithm prescription guides).

    See the NAS report brief to policymakers issued, March 2009:

    The NAS report also recommends aggressive screening and pharmacologic intervention with toxic psychoactive drugs for children. The provocative, unsubstantiated premise is that mental illness can be detected through genetic screening--a la eugenics rationale--and that they can be prevented.


    "Hundreds of studies that have appeared in just the past decade collectively suggest that the brain isn't so different from, say, the arm: it doesn't simply break on its own. In fact, many mental illnesses - even those like schizophrenia that have demonstrable genetic origins - can be stopped or at least contained before they start."
    "This isn't wishful thinking but hard science."

    If the consequences of psychiatry's delusions weren't so serious, that statement is laughable. As every real medical scientist knows, psychiatry lacks even the rudimentary objective, scientifically verifiable tools of science, much less, "hard science."

    The TIME reporter is impressed with NAS report weight in pagination: "a 500-page report, nearly two years in the making, on how to prevent mental, emotional and behavioral disorders."


    "The [NAS] report concludes that pre-empting such disorders requires two kinds of interventions:
    first, because genes play so important a role in mental illness, we need to ensure that close relatives (particularly children) of those with mental disorders have access to rigorous screening programs.
    Second, we must offer treatment to people who have already shown symptoms of illness (say, a tendency to brood and see the world without optimism) but don't meet the diagnostic criteria for a full-scale mental illness (in this case, depression)....."


    According to TIME, the authors of the NAS report recognize but rationalize the reality that mental screens will mislabel healthy individuals as mentally ill:

    "Early-detection programs will identify as candidates for mental illness some people who are merely persnickety or shy or eccentric."

    Indeed, a responsible reason NOT to screen is the high false-positive rate of mental screens. For example, the false-positive rate of TeenScreen, the mental health dragnet of school children, is as high as 84%.

    TIME reports that that the invalid screening tools did not deter the NAS authors from recommending mental screening--even acknowledging that those mislabeled may be prescribed toxic antidepressants and/ or antipsychotics:

    "Some prevention programs even prescribe psychiatric medications, including antipsychotics and antidepressants, to people who aren't technically psychotic or depressed....But those who contributed to the National Academies report say preventing the suffering of people with mental illness is worth the risk of some false positives, partly because of the enormous cost of treating mental illness after it's struck."

    The NAS report is available online in its unedited version--it has not yet been released.
    http://www.nap.edu/catalog.php?record_id=12480



    Vera Hassner Sharav



    Authors of the NAS Report:

    COMMITTEE ON PREVENTION OF MENTAL DISORDERS AND SUBSTANCE ABUSE AMONG CHILDREN, YOUTH AND FAMILIES: Research Advances and Promising Interventions

    Kenneth E. Warner (Chair), School of Public Health, University of Michigan

    Thomas Boat (Vice Chair), Cincinnati Children's Hospital Medical Center

    William R. Beardslee, Department of Psychiatry, Children's Hospital Boston

    Carl C. Bell, University of Illinois at Chicago, Community Mental Health Council

    Anthony Biglan, Center on Early Adolescence, Oregon Research Institute

    C. Hendricks Brown, College of Public Health, University of South Florida

    E. Jane Costello, Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Duke University Medical Center

    Teresa D. Lafromboise, School of Education, Stanford University

    Ricardo F. Munoz, Department of Psychiatry, University of California, San Francisco

    Peter J. Pecora, Casey Family Programs and School of Social Work, University of Washington

    Bradley S. Peterson, Pediatric Neuropsychiatry, Columbia University

    Linda A. Randolph, Developing Families Center, Washington, DC Irwin Sandler, Prevention Research Center, Arizona State University


     
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  12. uonderuoman
     
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    Detenuti Contenuti Legati e Morti: Francesco Mastrogiovanni

    ...........................
    è stupefacente quanto poco le persone sappiano .. ci sono cose che certi umani ..non sapranno mai, perchè preferiscono di certo credere di essere in mondo diverso dal reale.
    La stoia di francesco non è neppure un eccezione, succede è successo e succederà ancora.
    Lo strapotere alla psichiatria glielo danno le persone comuni, certe persone possono avere atteggiamenti rischiosi per se stessi o per gli altri ma molte persone vengono idotte a larve dai farmaci solo perchè non hanno pensieri comuni e invece di aiutarli a convivere coi loro pensieri non comuni si preferisce sedarli toglierli difatto dalla vita sociale in modo che non siano visibili -

    di vittime purtroppo ce ne sono troppe, Francesco è solo l'ultimo
    http://www.lamianotizia.com/comments.php?y...ry090816-043701

    Stralci da
    http://www.antipsychiatry.org/itkaiser.htm
    Contro la Psichiatria Biologica
    di David Kaiser, M.D.
    Il 1996 Dicembre (compendio)


    .. Prima di tutto,le medicazioni psicofarmacologiche soffocano riducendoli i sintomi, ma non curano veramente o nemmeno trattano la malattia mentale. Questa distinzione è cruciale.

    .. Si sta assistendo ad "un'industria del cottage" crescente fra psichiatria e assicurazioni nel difendere modalita terapeutiche con un tipo di cura da protocollo assicurativo, nonostante il fatto scontato che cosi si sceglie un sistema piu indirizzato verso il settore farmacologico meno costoso per le compagnie assicurative a danno di un tipo di assitenza psicoterapeutica piu complessa e meno dannosa per il paziente

    .. Sfortunatamente quello che vedo tutti i giorni sono i danni di questa psichiatria biologica e cosidetta nuova, come in certi pazienti che spesso vengono da me dopo molti anni di trattamento sulle spalle. Pazienti che sono stati stati diagnosticati come portatori di squilibri chimici nonostante il fatto che nessuna prova esista per sostenere tale ipotesi, e che non c'è nessuna vera concezione o criterio scientifico atto a stabilire quale sia un equilibrio chimico corretto.

    …. Se la psichiatria volesse riguadagnare una qualsiasi sembianza di legittimità e integrità, dovrebbe spogliarsi di tutte le false e hubristic pretese scientifiche e umilmente sottoporsi al faticoso ma sempre urgente compito di ascoltare i pazienti al livello individuale con pazienza e intelligenza.

    … In sostanza , si stanno ridefinendo i molti significati di infelicità classificandola come malattia. A mio avviso questa è una catastrofe culturale che mi lascia in uno stato di costernazione; Non voglio essere frainteso o suggerire l'idea che la psichiatria debba essere biasimata solamente per questo motivo, dato come è vasto e mistificante ormai il suo influsso.

    .. Comunque, penso anche che la psichiatria non solo non respinse il suo ruolo ingiustamente repressivo, ma davvero lo sta adempiendo con orgoglio mal riposto ed una considerevole falsa sicurezza di se e malafede.

    … C'è un soffocamento culturale che spaventa viene negata ogni possibilità di dissenso, c'è una mancanza di senso critico si evita di farsi domande anche molto ovvie come quella: che origine ha questa sofferenza?
    Detto questo, devo dire che quella che sto difendendo io è una psichiatria che al contrario si dedica umilmente al compito di ascoltare i pazienti in un modo che gli altri professionisti della medicina non possono fare. Questo vuole dire prestare seria attenzione al resoconto recente e passato di un paziente senza tentare di controllarlo, manipolarlo o lo definirlo (relegandolo in un'angusta classificazione).
    Da questa posizione un psichiatra può meglio assistere il paziente ed avere modo di porre domande attinenti la sua vita e la sofferenza che prova e capire da dove vengono . La diagnosi dovrebbe giocare un ruolo minimo e secondario , dato quel poco che si sa su cosa queste diagnosi si basino e quindi significhino veramente. Una psichiatria più benigna, se anche fosse possibile nel clima culturale di oggi, devrebbe riconoscere il grande potenziale e reale pericolo degli usi e abusi di potere se deve divenire un mezzo di controllo sociale e normalizzazione.



    Commento personale:
    ci sono persone che preferiscono crearsi un mondo che non esiste , pensano che i governi lavorino per il bene comune, che i medici hanno studiato medicina perché amano il prossimo, che le industrie farmaceutiche lavorino per la salute dell’umanità, che la fata turchina sia esistita davvero e che quello che dicono ai telegiornali sia tutto quello che c’è da sapere.
    Io sono fra quelli che per quanto triste e squallida possa essere voglio sapere in realtà in quale mondo vivo, perché pur pensando che vivrei meglio ignorando gli orrori della natura umana, non credo che mi sia possibile dire sono vissuta nel mondo se di questo mondo non so nulla.


    Edited by uonderuoman - 23/8/2009, 13:05
     
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  13. gulio
     
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    User deleted


    Commento personale, benvenuta sulla terra.
    video da vedere.
    http://www.ccdu.org/video.html
    pagina principale

    http://www.ccdu.org/

    tutto quello in cui abbiamo creduto non esiste è solo una realtà virtuale, noi siamo come le pedine del gioco della Dama, siamo numeri che stanno solo cercando in tutti i modi di azzerare.
    Ti ringrazio perchè almeno i tuoi argomenti innescano una reazione a catena e un possibile tentativo di discussione.

     
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  14. uonderuoman
     
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    User deleted


    benvenuta sulla terra ...
    non credere che non ci sia da tempo, innescare queste discussioni mi sembra sia il caso, diciamo che non riesco a smettere di sperare, nonostante tutto, in un risveglio collettivo non so come e non so neppure se.
    Ma smettere di sperare non riesco e forse non voglio

    grazie dei link.

    però ci sono davvero troppe persone che non sanno nulla di quello che accade, non credo che ci sia molto da fare se no diffondere certe cose
     
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  15. gulio
     
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    User deleted


    Indubbiamente, molte persone dovrebbero essere portate a conoscenza della realtà che ci circonda, l'unico modo per farlo è informare, questo forum credo ci stia dando una possibilità di farlo,la speranza è che molti leggano e diffondano come dici tu.
    Siamo una piccola "famiglia".minuscola, ma che cerca di estendere certe conoscenze a tutti quelli che ancora navigano in acque torbide, sperando di riuscirci.
    Sono convintissimo che tu sia atterrata da un bel pò di tempo sul pianeta,altrimenti non posteresti quello che posti.
    Ma una mano in più nell'aprire gli occhi non guasta.
    Sai credo che però molti in effetti non leggano certi argomenti.
    Ringrazio anche io, te e Apo che siete le colonne di questo forum, credo che da oggi se ne avrò lapossibilità, tenterò di aggiornarvi con link e varie ricerche ma andandoci piano.
    Salutissimi a tutti.
     
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32 replies since 26/3/2009, 14:10   2063 views
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