Dove c’è Barilla: l’inceneritore aliterà sulla pasta più conosciuta al mondo

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  1. Marvey
     
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    inceneritoreparma

    Dopo 97 giorni di stop, il TAR ha comunicato la decisione sulla sospensiva dei lavori al cantiere di Ugozzolo. Il cantiere verrà riaperto e ci preme attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su dove effettivamente verrà costruito quella che a nostro parere è un’opera evitabile. Negli ultimi mesi molto si è discusso sulla stampa e sul web sui pro e contro dell’inceneritore di Ugozzolo e il dibattito si è infervorato non poco.

    Non sono tanti però i cittadini di Parma che hanno presente dove è stato deciso di costruire un inceneritore rifiuti da 130.000 tonnellate. In questa pagina web (www.gestionecorrettarifiuti.it/pano/panorama/Panorama.html) diamo la possibilità a chi ancora non sia andato in pellegrinaggio a Ugozzolo, di capire di che cosa parliamo e di fare mente locale su dove sta crescendo il camino. Esattamente, dove c’è Barilla.
    Parafrasando lo slogan dell’azienda orgoglio della nostra terra, vogliamo rendere percepibile e reale, utilizzando anche gli strumenti del mondo virtuale, il fatto che l’inceneritore sta per essere costruito, appunto, dove c’è Barilla. Il 1° settembre siamo andati sul cavalcavia di via Burla, abbiamo scattato una serie di fotografie per riprendere a 360° l’area circostante e rendere evidente che, a soli 1300 metri da una delle aziende più importanti del nostro Paese, sta per essere messo in funzione un forno inceneritore. Questo impianto erutterà 144.000 metri cubi all’ora di fumi da combustione contenenti anche diossine, furani e metalli pesanti, per 8 mila ore all’anno.

    Una follia. Le tonnellate in più di PM10, il famigerato particolato fine, saranno 3,2, rappresentando solo un bilancio emissivo parziale a cui saranno sottoposti i fortunati 1800 dipendenti del mulino bianco che ogni giorno si recano a lavorare nello stabilimento di Pedrignano. Quest’area, fortemente antropica e produttiva, è stata considerata, dai miopi redattori del progetto del Paip, “a bassa densità abitativa”. Secondo alcune stime prudenziali accoglie invece, nel solo raggio di 2 km dal camino, quasi 10.000 lavoratori, di aziende grandi, e di aziende piccole (SPIP, Chiesi, Barilla, 3 caseifici del Parmigiano-Reggiano, solo per citarne alcune).

    L’inceneritore è stato costruito dove c’è Barilla. Un’azienda multinazionale italiana del settore alimentare, leader mondiale nel mercato della pasta, fondata nel 1877, con 49 siti produttivi in 10 Paesi diversi nel mondo e con un fatturato di 4,17 miliardi di euro. Un marchio ed una reputazione riconosciuta in tutto il mondo, prima in Italia in una ricerca fatta dal Reputation Institute di New York sulle prime 600 aziende al mondo per fatturato, al 19° posto nel mondo e prima assoluta tra le aziende alimentari. Un marchio ed una reputazione costruiti con fatica dalla famiglia Barilla e dai suoi dipendenti, che oggi rischiano di veder andare letteralmente in fumo secoli di lavoro e di impegno, al primo segnale di malfunzionamento dell’inceneritore. Un impianto che continua ad essere venduto come perfetto, ma che mostra, nei territori dove è stata adottata una simile tecnologia, storie di sequestri, chiusure, procure in allarme, sversamenti di diossine 14 volte oltre i limiti, come nel caso dell’inceneritore di Pietrasanta, rinnovato secondo le BAT (Best Available Technologies) nel 2007. Noi ci continuiamo a domandare perché. Perché, alle porte della Food Valley, oggi, nell’ottobre 2011, ci siano ancore amministratori locali convinti che quella di costruire l’inceneritore “Dove c’è Barilla” sia una scelta giusta.

    E non troviamo la risposta.

    15 ottobre 2011

    FONTE: http://reti.ilcambiamento.it/gestionecorre...ciuta-al-mondo/



    Cari amici,

    ho postato questo articolo perchè la costruzione di questo inceneritore mi tocca molto da vicino, in quanto io abito ad appena 3 km in linea d'aria da questo "mostro" in fase avanzata di realizzazione. Al di là della mia situazione personale, questo inceneritore sarà una GRANDE PERDITA per tutta Parma e non solo, per il grande impatto che avrà sull'ambiente e, naturalmente, sulla salute dell'uomo. Diossine, furani, metalli pesanti verranno immessi in grandi quantità nell'atmosfera e, quello che è peggio, sopratutto verranno emesse dosi massicce di nanoparticelle, sopratutto quelle dal diametro più piccole, le Pm 2.5, le Pm 1 e le Pm 0.1, un nanoparticolato così fine da non poter essere bloccato da nessun tipo di filtro, e che quindi si insinuerà dovunque.
    Ma se costruire inceneritori è SEMPRE sbagliato, ancor di più lo è a Parma, la città "alimentare" per eccellenza, la Food Valley come viene ribattezzata da tutti, per il Parmigiano-Reggiano, per i suoi prelibati salumi, per le industrie alimentari e conserviere. A questo si aggiunga che tale inceneritore sorgerà a un tiro di schioppo dal più grande pastificio del mondo, quello della Barilla, e il quadro, veramente ASSURDO, si chiude.
    Migliaia e migliaia di operai (e non solo) respireranno giornalmente i fumi tossici emessi da questo maxi-forno, e le nanoparticelle immesse nell'atmosfera porteranno inevitabilmente a una contaminazione dei prodotti alimentari di Parma, di cui la mia città è tanto rinomata, in particolar modo quelli della Barilla. Ci sarà quindi un grande danno non solo ambientale e per l'uomo, ma anche d'immagine per tutta Parma.

    Perdonatemi ma sono veramente amareggiato per questa assurda costruzione che sta sorgendo nella periferia di Parma (il centro di Parma è a soli 4 km dal futuro inceneritore), una cosa di cui non c'era assolutamente bisogno, e che a Parma NESSUNO VUOLE, tranne i soliti, quelli che hanno da guadagnarci, e cioè l'Iren che lo gestisce e anche il Comune e la Provincia di Parma.
    Purtroppo noi uomini siamo bravissimi a strangolarci con le nostre stesse mani, sempre per inseguire il dio denaro, e questo ne è un triste esempio. Io personalmente spero ancora che questo inceneritore possa essere fermato, molta gente ci stà lavorando e tutti i cittadini di Parma non lo vogliono. Mi auguro davvero che il buon senso per una volta possa trionfare.

    grr
     
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  2. Apocalypse23
     
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    sono amareggiata perchè come dici tu il dio danaro non gurda in faccia a nessuno,
    com'era lo slogan? Dove c'e Barilla c'e casa, bene.
    smettete di comprare i prodotti di questi avvelenatori di persone organizzatevi scrivete al questore, al governatore della regione , aprite una petizione di firme su internet ma fate presto.
    è risaputo che la differenziazione dei rifiuti non si fa'.
    tutto dentro e l'aria avvelenata la respirate voi per noi malati di MCS è un ulteriore passo verso la morte diretta o indiretta che sia.


    Vai Marvey apri una petizione poi porterete tutte le firme al questore e al governatore
    In America lo stanno facendo perchè vogliono chiudere internet.
    ti linko la E- mail puoi chiedere consiglio a loro sono una class action che credo abbia poteri anche in Italia.: [email protected].

    non perdete tempo.

    un bacione grande.
     
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  3. Marvey
     
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    Di petizioni contro questo inceneritore ce ne sono diverse, sia cartacee che su internet. Questa ad esempio è una: http://popoloviolaparma.wordpress.com/2010...raccolta-firme/
    però, in tutta franchezza, dubito fortemente che una petizione possa bloccare qualcosa che muove centinaia di milioni di euro.

    Parma ha fatto di tutto per bloccare questo inceneritore: convegni, fiaccolate (con migliaia di persone), petizioni, incontri, lettere scritte a tutti... e altro ancora. Se andate su You Tube e digitate "inceneritore Parma" potrete trovare parecchie cose. Si è riusciti anche a bloccare i lavori per 3 mesi, a causa di una irregolarità nei permessi, ma poi i lavori sono riniziati. Ora si attende un nuovo verdetto da parte del Tar di Parma, che ci sarà tra pochi giorni.
    Come detto sopra, questo inceneritore muove centinaia di milioni di euro e L'iren che lo gestisce avrà molto da guadagnarci. La Provincia continua ad appoggiarlo, mentre il Comune, inizialmente favorevole, sta in parte facendo dietrofront rendendosi conto che questo inceneritore è una autentica assurdità e nuocerà molto all'immagine della città, sopratutto per via dei suoi prodotti culinari.
    Molta gente, quando questo inceneritore sarà in funzione (io spero ancora che questo non avvenga mai) smetterà di comprare prodotti Barilla, ma anche i salumi di Parma e il Parmigiano-Reggiano, non fidandosi più.

    A perderci di più però saranno naturalmente le persone del luogo, ma non solo.... non è mistero per nessuno che in prossimità degli inceneritori i casi di tumori, di malformazioni infantili sono nettamente superiori alla norma, e le malattie cardiovascolari triplicano rispetto alla media. Poi ci sono tutte quelle patologie, note e meno note, sempre correlate all'esposizione di sostanze chimiche e metalli pesanti, tra cui ovviamente l'MCS.

    La lotta contro l'inceneritore comunque non è finita.... tanta gente che inizialmente era favorevole si sta ricredendo. Rimediare agli errori però è sempre più difficile e complicato che evitare di farli.

    :angry:
     
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  4. gulio
     
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    avete tutta la mia solidarietà ma non basta io mi auguro che il mostro non si costruisca non sapevo delle petizioni e neanche di questa ennesima opera di riclicaggio in una zona dove si produce il fior fiore di alimenti Italiani . Io firmerò senz'altro.

    ciao marvey.
     
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  5. Marvey
     
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    Grazie Gulio.

    Il Tar di Parma dovrebbe emettere un verdetto definitivo sulla presunta regolarità nei permessi di costruzione di questo inceneritore nel mese di gennaio, quindi possiamo dire che c'è una spada di damocle che pende su questo inceneritore. Nel frattempo però i lavori vanno avanti e se il Tar si pronuncerà a favore dell'inceneritore.... allora sarà dura fermarlo. Vi terrò informati in proposito.

    Per chi volesse avere maggiori informazioni su questo inceneritore, questo è un post scritto da me quest'estate sul mio blog, poco dopo la sospensione dei lavori per irregolarità dei permessi di costruzione, durata però solo 3 mesi.

    http://marco-lavocedellaverita.blogspot.co...-autentica.html

     
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  6. gulio
     
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    ci andrò sicuramente. non sapevo che evevi un blog!!! bene-
     
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  7. Marvey
     
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    Giusto per collegarmi con quanto pubblicato sopra....

    Segnali d'allarme sulla salute per gli inceneritori

    COMUNICATO STAMPA

    Sono stati presentati ieri a Bologna i risultati definitivi dello studio Moniter, studio avviato nel 2007 dalla Regione Emilia Romagna per indagare gli effetti sull’ambiente e sulla salute nelle popolazioni residenti in prossimità degli 8 inceneritori presenti sul territorio regionale. Tali risultati, in particolare l’incremento dei linfomi non Hodgkin nella coorte di Modena, appaiono come segnali di allarme circa l’esistenza di ricadute negative per la salute nelle popolazioni esposte alle emissioni di questi impianti ed appaiono coerenti con altre segnalazioni emerse dalla letteratura.

    Abbiamo infatti appreso che ai rischi già segnalati di “piccoli per età gestazionale” (ovvero di neonati di di peso inferiore alla nascita di quanto ci si sarebbe aspettato) e di “nascite pretermine”, si aggiunge anche un “andamento crescente della prevalenza di aborti spontanei in relazione ai livelli di esposizione”, un “andamento crescente con l’esposizione a carico della totalità delle malformazioni” .

    Inoltre la “mortalità per tumore a fegato e pancreas nei maschi è significativamente associata nel livello di esposizione più elevato” e si registrano inoltre incrementi anche di incidenza per tumore al pancreas nei maschi e, nella coorte di Modena più a lungo indagata, incrementi per tumore al polmone nei maschi, tumore al colon, ovaio ed endometrio nelle femmine e linfomi non Hodgkin in entrambi i sessi.

    Segnaliamo che tali rischi, visti i tempi di latenza delle patologie tumorali, potrebbero non essersi ancora manifestati in maniera totale nelle altre coorti che non risultano altrettanto indagate come quella di Modena per quanto attiene l’esposizione temporale.

    Inoltre non ci sembra che siano stati indagati effetti a breve termine, in particolare nei bambini, quali i ricoveri per patologie respiratorie e cardiache, indicatori eccellenti di danni immediati alla salute umana e “premonitori” dei danni a più lungo termine.

    Ricordiamo che un recente studio condotto a Seoul su 4 inceneritori che rispettano i limiti emissivi ha valutato – per soli 4 inquinanti (PM10, NOx, SO2, CO) – un carico complessivo di morti e malati di ben 297/persone anno!

    Se poi si tiene conto che in letteratura gli studi che hanno prodotto i risultati più significativi hanno indagato popolazioni residenti entro 10 km e sono stati condotti su decine di impianti (nel Moniter indagati 8 impianti per un raggio di 4 km ciascuno), le nostre preoccupazioni non possono che aumentare. Spiace inoltre constatare che nello studio Moniter, costato 3 milioni e 400 mila euro e che ha previsto sofisticate indagini ambientali, la ricerca della diossine sia stata fatta nel particolato aereo e non in polli o altri matrici viventi dove effettivamente questi inquinanti si accumulano come esami autonomamente condotti a Forlì hanno evidenziato.

    Non può quindi che destare profondo sconcerto la rassicurazione a pieno campo operata dai decisori politici con il comunicato stampa emesso dalla Giunta Regionale che letteralmente recita: “l’indagine epidemiologica condotta nell’ambito di Moniter non mostra un incremento del rischio nè per patologie tumorali, nè per la mortalità in generale. Rimane solo la conferma di un aumento delle nascite pre termine…. Anche questo dato rimane tuttavia entro la media regionale e non è correlato a nessun aumento di rischio per la salute dei neonati”.

    A nostro avviso, ma evidentemente anche per il Presidente del Comitato Scientifico che ha invitato a ritirare il comunicato suddetto, i risultati di Moniter sono quanto meno segnali da non sottovalutare, tanto più che viviamo nella Pianura Padana, una delle aree più inquinate del pianeta.

    Pertanto, in accordo con i colleghi di Seoul non possiamo che ribadire che: “nessun ulteriore aggravio per la salute umana proveniente dall’incenerimento dei rifiuti può essere considerato accettabile” .

    Sezione ISDE Bologna

    Sezione ISDE Ferrara

    Sezione ISDE Forlì

    Sezione ISDE Parma

    Sezione ISDE Piacenza


    3 dicembre 2011

    FONTE: www.parmadaily.it/Notizie/Dettaglio.aspx?pdi=50062&pda=CTT
     
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  8. Apocalypse23
     
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    tienici aggiornati.

    guarda questo video











    ilva è un impianto siderurgico che sta mietendo morte e credimi le differenze con gli inceneritori soni veramente minime , forse qualche leucemia in più-
     
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  9. Marvey
     
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    Conosco bene la questione "Ilva" e so bene quanto inquinamento produca e quante vittime abbia mietuto nel corso dei decenni... ne ho parlato spesso anche nel mio blog. Non a caso Taranto è la città con la più alta percentuale di tumori in Italia, vedi: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ba...zionale/2112022 e questo credo dica già tutto.

    Per quanto riguarda l'inceneritore di Parma le ultime notizie sono tutt'altro che buone.
    Il Tar di Parma ha dato parere favorevole alla continuazione dei lavori di questo inceneritore valutando illegittima l'ordinanza di sospensione dei lavori emessa dal Comune di Parma che, pertanto, viene annullata.

    Altra brutta botta viene dalle elezioni delle primarie del centro-sinistra che si sono avute pochi giorni fa: le ha vinta il presidente della Provincia Bernazzoli, che ha sempre appoggiato la realizzazione dell'inceneritore. Ora lui è il maggior candidato a divenire il prossimo Sindaco di Parma, ed è inutile dire che se così sarà, non muoverà un dito per fermare questo inceneritore.

    Insomma tante brutte nuove che lasciano ben poca speranza per il futuro.... l'inceneritore di Parma è sempre più vicino.

    :cry:
     
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  10. Apocalypse23
     
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    scappa se puoi vendi casa prendine una più piccola anche camera cucina bagno ma va via da lì. finchè sei in tempo, io se potessi me ne andrei proprio dall'Italia.
    se siete in affitto idem casa piccola e affitto più conveniente.

    :shifty:

     
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  11. Marvey
     
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    E' impossibile per me Apo, io vivo in una casa con mio fratello e mia madre, ciascuno col suo appartamento, inoltre abbiamo anche un capannone.
    Per andare via dovremmo vendere tutto e quindi andare via tutti, ma questo è irrealizzabile perchè mio fratello lavora in zona e mia madre... bè, ha i suoi anni.

    Quando diverrà attivo l'inceneritore conto di avere un depuratore d'aria in casa e poi acquisterò qualche pianta (un paio già le ho), sperando che questo basti.

    l'inceneritore sarà una brutta "botta" per tutti, compreso chi abita lontano, perchè i venti porteranno le ceneri e le diossine dovunque. Ovviamente, chi abita o lavora nei pressi dell'inceneritore, sarà maggiormente esposto.

    E' triste che si costruiscano ancora "obbrobri" del genere, inutili e deleteri, quando invece in altre parti d'Italia e sopratutto d'Europa gli inceneritori stanno venendo chiusi, per la sempre più diffusa pratica della raccolta differenziata, oltre all'utilizzo di sempre più prodotti biodegradabili o riciclabili.
    A Parma purtroppo si sta facendo l'inverso.... Amen.

    :(
     
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  12. Apocalypse23
     
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    se no come farebbero a sterminarci?
    un a volta c'erano i forni crematori
    adesso ci sono questi mostri che provocano in primis MCS e poi di conseguenza tutte le altre malattie, devono ridurre la popolazione mondiale a circa mezzo milione di persone. questo è quello che afferma L' NWO il governo ombra.
    chiedo scusa a tutti coloro che hanno fatto l'orribile esperienza dell'olocausto ma quelle ciminiere che fumano puzzolenti veleni assomigliano tanto a quelle dei campi di concentramento, la differenza è che quella povera gente veniva bruciata dopo aver sofferto pene indicibili noi moriremo lentamente dopo... e soffrendo..... cancro e affini...senza possibilità di curarci veramente.
    e il fumo maledetto ci ucciderà lentamente.

    ti abbraccio e comprendo ma sono impotente vorrei abbracciare tutti i malati e che veramente accadesse un miracolo.

    ciao carissimo.
     
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  13. Apocalypse23
     
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    sappiamo bene che ci fanno fare la raccolta differenziata ma poi tutto finisce nel calderone dei mostri che non dispiacciono affatto al nuovo ministro dell'ambiente.
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    Sono costosi, diseconomici e gravemente impattanti sulla salute e l’ambiente e con gli inceneritori non vanno in fumo solo i rifiuti. Rispondono però alla logica del business, e non dispiacciono per nulla al nuovo ministro dell’ambiente.
    Inceneritori: in fumo non solo i rifiuti
    Non c’è dubbio: a Corrado Clini, ministro dell’ambiente del governo Monti ed ex direttore del medesimo ministero con i governi precedenti, gli inceneritori piacciono molto1. Ne vorrebbe costruire ben di più degli oltre cinquanta che già funzionano in Italia, e che ogni anno emettono in atmosfera tonnellate su tonnellate di fumi contenenti diossine, furani, pcb, ossidi di azoto, di zolfo e di carbonio.

    A queste si aggiungono le tonnellate di ceneri tossiche con mercurio, piombo e cadmio, da stoccare in discariche speciali.


    Un'inchiesta di approfondimento pubblicata sul mensile Terra Nuova Febbraio 2012 che mette in luce i problemi ambientali legati agli inceneritori, i danni per la salute, i conflitti d'interesse e le lobby che si nascondono dietro. Non manca naturalmente l'approfondimento verso tutti quegli esempi virtuosi da seguire.

    fonte terra nuova.



    sarei curiosa di sapere dove le stoccano...
     
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  14. Apocalypse23
     
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    Inceneritori in Toscana: l’allarme diossina. I promotori della campagna in difesa del latte materno scendono in campo contro il piano rifiuti della Regione Toscana.


    Inceneritori in Toscana: l’allarme diossina. I promotori della campagna in difesa del latte materno (ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, IBFAN Italia, MAMI – Movimento Allattamento Materno Italiano, ACP – Associazione Culturale Pediatri, Minerva p.e.l.t.i. onlus, PeaceLink, Gruppo Allattando a Faenza, Mamme per la Salute e l’Ambiente onlus – Venafro) reputano “gravissima la scelta fatta dai 3 Consigli Provinciali (Firenze, Prato, Pistoia) di adottare un Piano Rifiuti essenzialmente basato sull’incenerimento dei rifiuti, pratica questa estremamente costosa da un punto di vista economico, che spreca risorse mandandole letteralmente in fumo invece di recuperarle (come sarebbe doveroso), e soprattutto ha pesanti conseguenze sulla salute dei cittadini tutti ed in particolare su quella dei bambini”.
    Si legge nel loro comunicato: “Sono sempre più numerosi gli allarmi che giungono da popolazioni che risiedono in area di ricaduta degli impianti, sempre più numerose le conferme di come gli inquinanti più pericolosi (diossine, PCB, metalli pesanti ecc,) che escono dagli inceneritori (di vecchia e nuova generazione) arrivino nei nostri piatti e – cosa di inaudita gravità – nel latte materno. La presenza delle diossine nel latte materno è il segnale di una esposizione molto pericolosa, già avvenuta nella vita intrauterina, quando gli inquinanti arrivano all’embrione e al feto, interferendo con le fasi più critiche e delicate dello sviluppo, come già documentato fino dagli anni ’70 da Lorenzo Tomatis, grandissimo medico, ricercatore e scienziato, e in seguito ampiamente confermato. La fase dello sviluppo fetale è infatti la più cruciale per il futuro destino di salute/malattia non solo nell’infanzia ma anche nell’età adulta.
    La scelta fatta dai tre consigli provinciali, scelta che comunque ha prodotto una lacerazione interna alle maggioranze di governo, non ha tenuto conto né dello stato di salute della popolazione interessata né di specifiche indagini ambientali e sanitarie già condotte in Regione Toscana e che avrebbero dovuto fortemente sconsigliare le soluzioni impiantistiche adottate in questo Piano.
    Non staremo fermi a guardare che lo scempio si compia, saremo a fianco delle comunità locali, dei comitati e delle associazioni che assieme a noi si batteranno per la tutela della salute dei cittadini e delle future generazioni.
    Il latte materno è un Bene Comune di inestimabile valore. È forse il primo bene, il primo dono d’amore che un piccolo riceve nella vita. Non è uguagliabile da alcun sostituto artificiale o animale. È fonte di benessere e salute per la mamma e per il bambino, ma anche per la società e per l’ambiente, ma mai come oggi, al pari di altri beni comuni, è minacciato dal profitto e dall’inquinamento e va pertanto difeso e salvaguardato”.

    fonte terra nuova.
     
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  15. Marvey
     
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    Ciao Apo, grazie per i post che hai pubblicato.

    In realtà credo che l'NWO, la Rockfeller foundation, la Massoneria o ogni altra losca organizzazione centrino assai poco con la questione "inceneritori".

    Il problema è che gli inceneritori sono un grandissimo business, delle autentiche macchine produci-soldi. Soldi che si pagano però al prezzo di vite umane e di un grandissimo danno ambientale.

    L'inceneritore di Parma dovrebbe costare circa 250 milioni di euro ed è previsto che in 4 anni l'Iren che lo gestisce avrà recuperato l'intera cifra. Quello che verrà dopo questi 4 anni sarà quindi puro guadagno. Se occorrono 4 anni per recuperare 250 milioni, significa che l'inceneritore ne frutta oltre 60 all'anno. Per 60 milioni di euro all'anno di utile netto, ahinoi, purtroppo chi lo gestisce non sta tanto a guardare alle conseguenze.

    E il Comune? Perchè il Comune di Parma ha avvallato questo assurdo progetto, sapendo bene dell'enorme impatto ambientale che esso causerà? Perchè il Comune, grazie a questo inceneritore, potrà ottenere le ingenti sovvenzioni che l'Unione Europea fornisce quando si realizzano opere che creano energia "alternativa".
    Sì perchè negli inceneritori, o "termovalorizzatori", dall'incenerimento dei rifiuti si ottiene energia termica, in realtà in bassissima quantità. Da qui il nome "termovalorizzatore", ovvero energia termica (prodotta dall'incenerimento dei rifiuti) valorizzata, cioè adoperata per produrre energia.

    Morale di tutto questo: L'Iren guadagna milioni su milioni, il Comune e la Provincia di Parma guadagnano gli incentivi europei per questi mostri che vengono visti, per una legge veramente ASSURDA, come "centrali di energia alternativa" (gli inceneritori, pensate un pò, si avvalgono degli stessi incentivi delle centrali a energia solare e dell'eolico.... SCONCERTANTE!), quindi ci guadagnano tutti..... tutti tranne la gente, che pagherà il prezzo di questo "insulto" ambientale, a suon di malattie, tumori, leucemie, malattie cardiovascolari, MCS, malformazioni infantili e chi più ne ha più ne metta.

    Ah, non dimentichiamoci dei "rifiuti pericolosi" prodotti dagli inceneritori, che finiranno nelle nostre discariche, o in Germania, nei Balcani e in Cina.

    Un disastro su tutta la linea quindi.
    Del resto è sempre così, quando si insegue il profitto, non si guarda mai al vero Bene della gente. E le conseguenze non tarderanno a farsi sentire purtroppo.

    :(
     
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31 replies since 30/11/2011, 03:44   573 views
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