Dove c’è Barilla: l’inceneritore aliterà sulla pasta più conosciuta al mondo

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  1. Marvey
     
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    inceneritoreparma

    Dopo 97 giorni di stop, il TAR ha comunicato la decisione sulla sospensiva dei lavori al cantiere di Ugozzolo. Il cantiere verrà riaperto e ci preme attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su dove effettivamente verrà costruito quella che a nostro parere è un’opera evitabile. Negli ultimi mesi molto si è discusso sulla stampa e sul web sui pro e contro dell’inceneritore di Ugozzolo e il dibattito si è infervorato non poco.

    Non sono tanti però i cittadini di Parma che hanno presente dove è stato deciso di costruire un inceneritore rifiuti da 130.000 tonnellate. In questa pagina web (www.gestionecorrettarifiuti.it/pano/panorama/Panorama.html) diamo la possibilità a chi ancora non sia andato in pellegrinaggio a Ugozzolo, di capire di che cosa parliamo e di fare mente locale su dove sta crescendo il camino. Esattamente, dove c’è Barilla.
    Parafrasando lo slogan dell’azienda orgoglio della nostra terra, vogliamo rendere percepibile e reale, utilizzando anche gli strumenti del mondo virtuale, il fatto che l’inceneritore sta per essere costruito, appunto, dove c’è Barilla. Il 1° settembre siamo andati sul cavalcavia di via Burla, abbiamo scattato una serie di fotografie per riprendere a 360° l’area circostante e rendere evidente che, a soli 1300 metri da una delle aziende più importanti del nostro Paese, sta per essere messo in funzione un forno inceneritore. Questo impianto erutterà 144.000 metri cubi all’ora di fumi da combustione contenenti anche diossine, furani e metalli pesanti, per 8 mila ore all’anno.

    Una follia. Le tonnellate in più di PM10, il famigerato particolato fine, saranno 3,2, rappresentando solo un bilancio emissivo parziale a cui saranno sottoposti i fortunati 1800 dipendenti del mulino bianco che ogni giorno si recano a lavorare nello stabilimento di Pedrignano. Quest’area, fortemente antropica e produttiva, è stata considerata, dai miopi redattori del progetto del Paip, “a bassa densità abitativa”. Secondo alcune stime prudenziali accoglie invece, nel solo raggio di 2 km dal camino, quasi 10.000 lavoratori, di aziende grandi, e di aziende piccole (SPIP, Chiesi, Barilla, 3 caseifici del Parmigiano-Reggiano, solo per citarne alcune).

    L’inceneritore è stato costruito dove c’è Barilla. Un’azienda multinazionale italiana del settore alimentare, leader mondiale nel mercato della pasta, fondata nel 1877, con 49 siti produttivi in 10 Paesi diversi nel mondo e con un fatturato di 4,17 miliardi di euro. Un marchio ed una reputazione riconosciuta in tutto il mondo, prima in Italia in una ricerca fatta dal Reputation Institute di New York sulle prime 600 aziende al mondo per fatturato, al 19° posto nel mondo e prima assoluta tra le aziende alimentari. Un marchio ed una reputazione costruiti con fatica dalla famiglia Barilla e dai suoi dipendenti, che oggi rischiano di veder andare letteralmente in fumo secoli di lavoro e di impegno, al primo segnale di malfunzionamento dell’inceneritore. Un impianto che continua ad essere venduto come perfetto, ma che mostra, nei territori dove è stata adottata una simile tecnologia, storie di sequestri, chiusure, procure in allarme, sversamenti di diossine 14 volte oltre i limiti, come nel caso dell’inceneritore di Pietrasanta, rinnovato secondo le BAT (Best Available Technologies) nel 2007. Noi ci continuiamo a domandare perché. Perché, alle porte della Food Valley, oggi, nell’ottobre 2011, ci siano ancore amministratori locali convinti che quella di costruire l’inceneritore “Dove c’è Barilla” sia una scelta giusta.

    E non troviamo la risposta.

    15 ottobre 2011

    FONTE: http://reti.ilcambiamento.it/gestionecorre...ciuta-al-mondo/



    Cari amici,

    ho postato questo articolo perchè la costruzione di questo inceneritore mi tocca molto da vicino, in quanto io abito ad appena 3 km in linea d'aria da questo "mostro" in fase avanzata di realizzazione. Al di là della mia situazione personale, questo inceneritore sarà una GRANDE PERDITA per tutta Parma e non solo, per il grande impatto che avrà sull'ambiente e, naturalmente, sulla salute dell'uomo. Diossine, furani, metalli pesanti verranno immessi in grandi quantità nell'atmosfera e, quello che è peggio, sopratutto verranno emesse dosi massicce di nanoparticelle, sopratutto quelle dal diametro più piccole, le Pm 2.5, le Pm 1 e le Pm 0.1, un nanoparticolato così fine da non poter essere bloccato da nessun tipo di filtro, e che quindi si insinuerà dovunque.
    Ma se costruire inceneritori è SEMPRE sbagliato, ancor di più lo è a Parma, la città "alimentare" per eccellenza, la Food Valley come viene ribattezzata da tutti, per il Parmigiano-Reggiano, per i suoi prelibati salumi, per le industrie alimentari e conserviere. A questo si aggiunga che tale inceneritore sorgerà a un tiro di schioppo dal più grande pastificio del mondo, quello della Barilla, e il quadro, veramente ASSURDO, si chiude.
    Migliaia e migliaia di operai (e non solo) respireranno giornalmente i fumi tossici emessi da questo maxi-forno, e le nanoparticelle immesse nell'atmosfera porteranno inevitabilmente a una contaminazione dei prodotti alimentari di Parma, di cui la mia città è tanto rinomata, in particolar modo quelli della Barilla. Ci sarà quindi un grande danno non solo ambientale e per l'uomo, ma anche d'immagine per tutta Parma.

    Perdonatemi ma sono veramente amareggiato per questa assurda costruzione che sta sorgendo nella periferia di Parma (il centro di Parma è a soli 4 km dal futuro inceneritore), una cosa di cui non c'era assolutamente bisogno, e che a Parma NESSUNO VUOLE, tranne i soliti, quelli che hanno da guadagnarci, e cioè l'Iren che lo gestisce e anche il Comune e la Provincia di Parma.
    Purtroppo noi uomini siamo bravissimi a strangolarci con le nostre stesse mani, sempre per inseguire il dio denaro, e questo ne è un triste esempio. Io personalmente spero ancora che questo inceneritore possa essere fermato, molta gente ci stà lavorando e tutti i cittadini di Parma non lo vogliono. Mi auguro davvero che il buon senso per una volta possa trionfare.

    grr
     
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31 replies since 30/11/2011, 03:44   575 views
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