aggiornamento manovra monti.

21/12/2011

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  1. gulio
     
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    http://it.reuters.com/article/italianNews/...0111221?sp=true

    PUNTO 1 - Milleproroghe, Monti blocca modifiche a manovra


    (Riscrive aggiungendo dichiarazioni Monti)

    ROMA, 21 dicembre (Reuters) - Il decreto Milleproroghe, che sarà venerdì all'esame del Consiglio dei ministri, non conterrà modifiche ai principali contenuti della manovra per espressa volontà del presidente Mario Monti.

    Lo dicono fonti governative spiegando che il governo non intende rimettere mano, almeno per ora, alla riforma delle pensioni per introdurre un regime più favorevole nei confronti dei lavoratori precoci, quelli cioé che hanno iniziato a lavorare molto presto, come chiesto dal Partito democratico.

    "L'orientamento è di inserire solo proroghe di termini", spiega una prima fonte.

    Una seconda fonte riferisce che nella riunione di oggi del pre Consiglio è intervenuto Monti per assicurarsi "che il decreto non eroda le misure adottate con la manovra".

    La manovra prevede che dal 2012 ci si possa ritirare dal lavoro indipendentemente dall'età anagrafica con 42 anni e un mese di contributi per gli uomini e 41 anni e un mese per le donne. Chi si ritirerà prima di 62 anni subirà una riduzione dell'assegno pari ad un punto percentuale per ogni anno. Il taglio salirà al 2% "per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni".

    Il Pd ha chiesto che il governo attenui il regime di penalizzazione per i lavoratori precoci.

    Rimandate anche le future mosse del governo sul fronte liberalizzazioni.

    Durante l'esame alla Camera i partiti politici hanno depotenziato la manovra nella parte che puntava a garantire maggiore facilità di ingresso nei settori delle farmacie, dei taxi e nel mondo delle professioni.

    Monti ha garantito che il governo andrà avanti sulle liberalizzazioni con una "tenace determinazione", annunciando nuovi provvedimenti in tempi brevi.

    (Giuseppe Fonte)

    Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
     
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  2. gulio
     
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    La manovra è legge. Monti: "Fase due già iniziata"

    Il valore degli immobili stabilito in base ai metri quadrati anziché i vani. Questo il progetto dell'esecutivo, che assicura: la riforma non servirà a fare cassa. Ma c'è chi dubita

    Via i vani, arrivano i metri quadrati. Occhi e titoli puntati sulla riforma della casa. I quotidiani in edicola mercoledì 28 dicembre si occupano infatti del progetto del governo, che ha come obiettivo quello di aggiornare i dati dell'immenso archivio edilizio italiano, adeguandoli alla realtà e ai valori di mercato.
    L'ultimo rapporto dell'Agenzia del Territorio indica in particolare che per le abitazioni il valore corrente di mercato è pari, in media, a 3,73 volte la base imponibile ai fini Ici. Se si guarda all'Irpef, invece, lo stesso rapporto oscilla tra il 3,59 della abitazioni principali e il 3,85% delle seconde case. I canoni di locazione, poi, sono superiori di 6,46 volte a quelli delle rendite catastali.
    La riforma sarà a costo zero - assicurano fonti dell'esecutivo - Non potrà che essere accompagnata da una riduzione delle aliquote spiegano le voci riportate dalla stampa. Ma c'è chi nutre più di qualche dubbio in merito. (LA RASSEGNA STAMPA)

    "Le nostre case, per il fisco, valgono un quarto di quello che il mercato le valuta" - "La revisione del catasto era nell’aria da molti anni, perché l’antica classificazione delle abitazioni non risponde più non solo al loro valore effettivo, ma neppure alle loro funzioni - spiega Raffaello Masci a pagina 7 della Stampa - . Il governo Prodi, per esempio, nel 2006 stava per portare a termine un simile progetto, ma la legislatura si interruppe e, con essa, la buona intenzione di dare un nuovo catasto all’Italia. Ora ci riprova Mario Monti con l’obiettivo di portare la cosa a compimento entro la fine della legislatura (quindi in poco più di un anno). Verrà riclassificato tutto il patrimonio edilizio - vera cassaforte degli italiani (...). In sostanza le nostre case, per il fisco, valgono un quarto di quello che il mercato le valuta".

    Altre tasse in arrivo? - Questa la domanda che si pongono i quotidiani di centrodestra. "Non se ne può più. Altra tassa sulla casa" titola il Giornale, quotidiano di famiglia Berlusconi, diretto da Alessandro Sallusti. "Altra botta sulla casa" è l'apertura di Libero di Vittorio Feltri.
    "Il documento del ministro dell'Economia che fissa i nuovi criteri, recita infatti che il nuovo catasto dovrà contemplare insieme alla 'rendita, cioè al reddito medio originariamente retrabile al netto delle spese, il valore patrimoniale del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da utilizzare per le diverse tipologie di tassazione'. E se aumenta la base imponibile, come potrebbe non aumentare il prelievo fiscale? - si chiede Gian Battista Bozzo a pagina 2 de il Giornale - Il governo dice: riducendo le aliquote. Lo scetticismo è d'obbligo. La casa resta dunque nel mirino" conclude.
    "Conoscendo i metri quadri - spiega Antonio Castro a pagina 9 di Libero - l'ubicazione e il valore di mercato aggiornato chi è in periferia forse pagherà un po' meno (forse), chi è in centro o in zone semicentrali invece....".

    I punti della riforma - Il nuovo provvedimento potrebbe arrivare velocemente per evitare la tagliola di fine legislatura. I contenuti sono già tracciati in un documento elaborato dal ministero dell'Economia, che fissa cinque criteri che saranno utilizzati (revisione delle classi in base a modifiche nel tempo; ubicazione in centro/periferia; immobili ordinari; caratteristiche edilizie e ampiezza in metri quadri), ma anche i tempi per l'articolato legislativo non sarebbero lunghi.

    Oggi, per le sole 'abitazioni' sono previste 11 classi: dalla Casa signorile ai castelli (A9), passando per abitazioni di tipo economico (A3), popolare (A4) e ultrapopolare (A5) che spesso, con i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, non rispettano più la realtà. Il documento del Ministero fa espressamente un esempio: "Tipicamente - è scritto - abitazioni classate come popolari (A4) lo sono rimaste nel tempo, anche se oggi, pur essendo ubicate in zone centrali, il loro valore è di fatto più elevato di edifici di "civile abitazione' (A2) ubicati in zone semicentrali o, addirittura, periferiche".
    La riforma - è il terzo criterio - prevederà poi il superamento del sistema vigente per categorie e classi in relazione agli immobili ordinari. Sarà invece introdotto un sistema di funzioni statistiche che correleranno il valore del bene o il reddito alla localizzazione e alle caratteristiche edilizie. Per gli immobili speciali, invece, è prevista una riqualificazione dei metodi di stima diretta. Infine, è previsto il superamento - per le abitazioni e gli uffici, del 'vano' come unità di misura della consistenza ai fini fiscali: sarà sostituito con il criterio di 'superficie' che verrà espresso in metri quadrati.




    guarda il video su :http://m.sky.it/tg24/economia/2011/12/28/riforma_del_catasto_valutazione_case_metri_quadrati_non_vani/

     
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  3. Apocalypse23
     
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    GOVERNO
    Monti accelera sulla riforma del lavoro
    nella fase 2: liberalizzazioni, tagli, grandi opere

    http://www.repubblica.it/politica/2011/12/...avoro-27332634/

    Al consiglio dei Ministri il premier ha tracciato la rotta, uno dei capitoli della nuova manovra dedicato alla giustizia civile. Si punta sulla revisione degli ammortizzatori sociali. Passera vuole coinvolgere i privati nella realizzazione delle opere pubbliche
    di ROBERTO PETRINI-

    ROMA - Un nuovo consiglio dei ministri nei primi giorni dell'anno (il 3 o 4), passaggio con i sindacati probabilmente il 9 per avviare il tavolo sulla riforma del lavoro, tutto pronto entro il 30 gennaio quando ci sarà il Consiglio europeo specificamente dedicato alla crescita. Tre i pacchetti sui quali lavora il governo e dei quali si parla da molto: uno dedicato alle liberalizzazioni, uno dedicato alle infrastrutture e uno dedicato al tema giustizia-economia. Il piano illustrato ieri da Monti durante le tre ore di consiglio dei ministri, prevede di dispiegare completamente la strategia della crescita dell'Italia in tempo per il 30 marzo quando sarà presentato il Piano nazionale di riforme in Europa.

    Nelle priorità del governo anche la riforma del mercato del lavoro, soprattutto sotto forma di revisione degli ammortizzatori. Sullo sfondo la possibile modifica dell'articolo 18 che trova l'opposizione di sindacati e Pd, mentre per i tagli alla spesa e la cosiddetta spending review sarà necessario tutto il primo semestre del 2012: sarà pronta in vista delle legge di Stabilità 2013.
    Sul piano delle misure, bocche cucite. Quello che è certo che saranno a costo assai ridotto o addirittura zero: come il taglio Irap per le assunzioni e l'Ace (defiscalizzazione per le imprese che investono). Le risorse sono praticamente inesistenti e non è possibile (dopo 76 miliardi nel 2011) mettere in atto nuove manovre per recuperare fondi. Per questo continua il pressing dall'esterno sul governo per la costituzione di
    un mega-fondo con attività mobiliari e immobiliari da far sottoscrivere a banche e imprese, ma che membri autorevoli dell'esecutivo giudicano un "prestito forzoso". Tuttavia qualcosa filtra: obiettivo del ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera è quello di coinvolgere i privati nella realizzazione delle opere pubbliche attraverso il cosiddetto "project financing". Mentre prende corpo l'idea di una abolizione totale, con un unico provvedimento, delle tariffe minime di tutte le professioni esercitando la delega della legge di Stabilità.

    Liberalizzazioni. Forse è la carta che il governo intende giocare con maggiore determinazione, sfidando le ire di avvocati, notai, architetti, e di tutte le altre professioni. Si chiama abolizione delle tariffe professionali minime: la norma è già in mano al governo in base alla manovra d'estate e alla recente legge di stabilità. L'esecutivo potrà agire con un semplice regolamento di delegificazione abolendo tariffe e altre norme per ciascuna professione. Non è escluso che il governo, invece di trattare con ciascuna professione, vari un regolamento unico e un decreto in cui si abolisce l'articolo 2233 del codice civile in base al quale le tariffe devono essere calibrate "all'importanza dell'opera e al decoro della professione". Il pacchetto liberalizzazioni dovrebbe recuperare anche gli interventi su taxi, farmacie e farmaci di fascia C. Fin qui ciò che è probabile e che risulta da dichiarazioni di membri del governo o da indiscrezioni. I nodi del dossier liberalizzazioni sono molto più ampi: nelle poste, ad esempio, la liberalizzazione non è ancora decollata per la mancanza di una authority specifica. Ma soprattutto l'apertura totale ai privati dei servizi pubblici locali gestiti dai Comuni, dai trasporti, all'informatica, all'energia. Gli enti locali possiedono 675 società, di cui 72 nell'energia, 52 aeroporti e interporti, 87 nel settore dell'acqua (la cui vendita tuttavia è bloccata dal referendum). Tra queste società si sono veri e propri giganti.

    Crescita e tagli. Accelerare sui brevetti e coinvolgere le aziende: scuola e ricerca sono i punti forti esposti da Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino, presidente del Cnr e ministro per l'Università. Obiettivo: produrre più brevetti, riuscire a far sbocciare dal rapporto tra università e centri di ricerca nuove iniziative imprenditoriali. L'idea è quella di aprire il Cnr e le Facoltà a parteniariati con Fondazioni bancarie e imprese. Quanto di questo si tradurrà in norma non è ancora noto, tuttavia queste sono le intenzioni del ministro. L'altro punto sul quale si conta, i cosiddetti "semi" per lo sviluppo, è costituito dal già varato taglio dell'Irap per chi assume giovani e donne e dall'introduzione dell'Ace (defiscalizzazione degli investimenti delle imprese). Niente per ora c'è sul fronte dello stimolo dei consumi: la filosofia del governo è che al massimo si possono dare aiuti al reddito e alle famiglie disagiate. L'unica possibilità di recuperare denaro sta nel taglio delle agevolazioni fiscali (alternativo all'aumento dell'Iva da ottobre) e dalla spending review ma sarà un lavoro lungo e difficile. Il governo pensa di poterlo portare a termine entro giugno: si dovranno consolidare i tagli lineari dove sono stati efficaci e sostituirli con azioni mirate dove hanno prodotto vere e proprie strozzature nelle amministrazioni dello Stato. L'obiettivo è comunque quello di aggredire i 480 miliardi di spesa dello Stato e delle amministrazioni periferiche.

    Infrastrutture. Un piano grandi opere anche con capitali privati. E' questo l'altro nodo sul tavolo del governo Monti. L'obiettivo è quello di rilanciare le infrastrutture: su questo tema dovrebbe esserci un ulteriore sblocco di fondi e nuove disposizioni per facilitare il project financing e semplificare le procedure. Secondo quanto annunciato dagli stessi ministri Passera (Sviluppo economico) e Barca (Coesione Territoriale) si punterebbe a otto-nove grandi opere per il Sud, a misure per attrarre capitali privati sulle infrastrutture e a favorire la deburocratizzazione. Il ministro Corrado Passera è al lavoro su questi temi da tempo e nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri ha fatto un primo passo: un provvedimento impone ad ogni ministero, dalla Sanità alla Difesa, di approntare un documento pluriennale di pianificazione dei programmi di investimento per opere pubbliche. Lo stato di avanzamento delle opere sarà oggetto di un monitoraggio assai stretto: si terranno sotto controllo, con un sistema informatizzato, i lavori e l'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti. In prima linea anche i Fondi strutturali. Già 3,1 miliardi saranno concentrati su quattro settori: ferrovie, scuola, agenda digitale e occupazione dei lavoratori svantaggiati. Infine una nomina: su proposta del ministro per le Infrastrutture Corrado Passera, il consiglio dei ministri ieri ha nominato Pasquale De Lise direttore generale dell'Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali.

    Mercato del lavoro. E' uno dei nodi più importanti sul tavolo del governo: la riforma del mercato del lavoro. E l'articolo 18, che tutela i lavoratori licenziati senza giusta causa, è il tema più "caldo" sul quale il segretario del Pd Bersani e i sindacati hanno fatto muro. Nel suo discorso di insediamento in Parlamento Monti ha assicurato che "non verranno modificati i rapporti di lavoro stabili in essere" e ha fatto riferimento ad un nuovo ordinamento. In che direzione? Lo spostamento del baricentro della contrattazione collettiva verso i luoghi di lavoro, il sostegno alle persone senza impiego volto a facilitarne il reinserimento nel mercato del lavoro, costruito sul modello della flexsecurity danese e l'intenzione di colmare il fossato che si è creato tra garantiti e non garantiti. Dopo lo sciopero di tre ore post manovra e i presidi dei tre segretari di Cgil-Cisl e Uil di fronte a Montecitorio i rapporti sembravano ai ferri corti tuttavia l'annuncio del ministro Fornero (Lavoro e Welfare) di un convocazione per il 9 gennaio sembrerebbe riaprire la partita. Certamente il pacchetto di richieste dei sindacati, che ha in prima linea modifiche alla riforma delle pensioni e interventi sul potere d'acquisto, non coinciderà con le proposte del governo sul mercato del lavoro. Ma una prima carta che potrà giocare la Fornero è quella dei nuovi ammortizzatori sociali e del contratto unico di inserimento.

    (29 dicembre 2011)
     
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  4. Apocalypse23
     
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    www.corriere.it/economia/12_gennaio...=box_primopiano

    Liberalizzazioni, pronto il decreto
    Sui carburanti i primi interventi


    tassisti in trincea: occuperemo le città. Proteste dei farmacisti.

    ROMA - Il governo prova ad accelerare sul fronte delle liberalizzazioni. Secondo le indiscrezioni che trapelano, già la settimana prossima Mario Monti porterà in Consiglio dei ministri un decreto «blindato» per recepire le proposte arrivate l'altro ieri dall'Antitrust.
    L'Authority guidata da Giovanni Pitruzzella ha formulato un pacchetto di misure di «immediata applicazione» che vanno dalle professioni ai taxi, dall'energia ai servizi pubblici locali, dai servizi postali alle farmacie. A quanto si apprende, sulla base della segnalazione dell'organismo di controllo, il decreto dovrebbe fissare un cronoprogramma stringente e ravvicinato su tutti i capitoli affrontati dall'Antitrust e potrebbe già contenere le prime misure concrete, a partire dal settore dei carburanti. È questa infatti l'urgenza più grave: il caro benzina, con la verde lanciata verso i 2 euro a litro, non solo rischia di penalizzare il settore dei trasporti, ma potrebbe avere effetti a catena sul prezzo delle merci (praticamente tutte) che viaggiano su gomma, erodendo ulteriormente la capacità di spesa delle famiglie e causando un'ulteriore riduzione dei consumi. Senza considerare che già a novembre c'è stata una preoccupante flessione dei consumi petroliferi: se la tendenza si accentuasse, il governo sarebbe costretto a rivedere le stime sulle entrate fiscali derivanti appunto dalle accise sui carburanti.


    Il premier Monti sta dunque lavorando d'intesa con il ministro Corrado Passera per definire nel dettaglio i contenuti del decreto. Ci sono da vincere le resistenze di lobby e corporazioni. «Andiamo avanti ma non è facile», ha sottolineato ieri Corrado Passera da Parigi. Il provvedimento potrebbe intervenire con effetto immediato sulla rete dei distributori di benzina e sui contratti fra compagnie e gestori per aumentare la concorrenza. E, ancora, potrebbe scattare subito il divieto per le banche di vendere ai propri clienti mutui con polizze assicurative collegate (meccanismo che fra le varie cose comporta spesso un aumento delle spese dei mutui stessi).
    L'intervento sui taxi è invece ancora da definire. Ed è un capitolo delicatissimo. «Siamo pronti a occupare le città», hanno minacciato ieri le associazioni di categoria, rievocando lo spettro degli scioperi selvaggi (e talvolta sfociati in violenza) proclamati ai tempi del decreto Bersani. La lobby delle auto bianche conta fra l'altro sull'appoggio di una parte del centrodestra, come testimoniato ieri dalle dichiarazioni del senatore Maurizio Gasparri: «Non accetteremo attacchi unilaterali al mondo delle professioni e ai taxi». Il governo, come primo step della liberalizzazione, potrebbe fissare una scadenza entro la quale i Comuni saranno costretti al rilascio delle nuove licenze, mettendo in campo forme di compensazione economica per i titolari delle vecchie (l'ipotesi formulata dall'Antitrust è di assegnare una seconda licenza a ogni tassista per poterla vendere o affittare).


    Anche farmacisti e petrolieri hanno già messo le mani avanti. «Il governo è già intervenuto sulla liberalizzazione dei farmaci - ha detto ieri Annarosa Racca, presidente di Federfarma -. Sui farmaci di fascia C il Parlamento ha già deciso di demandare la questione all'Aifa, che in questi giorni dovrà stilare un elenco dei medicinali che sarà possibile vendere fuori dalle farmacie. La questione è dunque stata già decisa». Pasquale De Vita, presidente dell'Unione petrolifera, invece, ha detto subito «no» a eventuali misure che possano consentire ai gestori delle pompe di benzina di rifornirsi bypassando le compagnie cui sono legati. «Gli impianti di distribuzione sono costruiti dalle società petrolifere, la manutenzione viene effettuata dalle società, il marchio è della società e con tutto questo sono dati in uso gratuito al gestore perché venda la benzina della società - ha dichiarato De Vita -. Non è pensabile che dopo tutto questo il gestore si vada a comprare la benzina da un'altra parte».


    Sul fronte politico, Maurizio Lupi, vicepresidente dei deputati del Pdl, ha annunciato per lunedì un vertice del partito per definire la strategia, precisando che «sulle liberalizzazioni il Pdl ha una posizione più che chiara: più società meno Stato. Per questo siamo disponibili non solo a sostenere il piano che il governo ci presenterà, ma anche a fare proposte». Pierluigi Mantini, dell'Udc, ha invece annunciato pieno appoggio «alla proposta Pitruzzella, perché dal rapporto inviato al governo vengono numerose proposte utili. La legge sulla concorrenza è lo strumento migliore per le liberalizzazioni. C'è anche un risvolto europeo perché in Francia e in Germania la presenza pubblica nei servizi, nelle banche e nelle imprese è ancora molto forte. Anche questo tema deve essere posto da Monti negli incontri europei perché l'Italia non è l'ultima della classe in Europa».

    Paolo Foschi7 gennaio 2012 | 11:39


    www.ansa.it/web/notizie/regioni/sar...l_41399373.html

    Liberalizzazioni: Confesercenti, Cappellacci impugni decreto
    Pagina a pagamento su quotidiani sardi 2.000 imprese a rischio
    07 gennaio, 13:30


    ANSA) - CAGLIARI, 7 GEN - La Confesercenti boccia le nuove misure di liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi varate dal Governo Monti e, con una pagina a pagamento pubblicata oggi nei quattro quotidiani sardi, chiede al presidente della Regione di impugnare il provvedimento. ''In Sardegna nei prossimi cinque anni - si legge nell'inserzione di Confesercenti - duemila imprese usciranno dal mercato e seimila posti di lavoro andranno persi. Perche' deve pagare sempre e solo il commercio? Cappellacci, che ne ha la competenza, sollevi l'illegittimita' del provvedimento''.(ANSA)


    leggi anche su :
    www.studiocataldi.it/liberalizzazioni.asp#

     
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  5. gulio
     
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    /LIBERALIZZAZIONI MANOVRA MONTI BOZZA DEL /17/01/2012.

    dato che era impossibile postare 107 pagine vi mettiamo solo il link.

    http://affaritaliani.libero.it/static/uplo...-17-01-2012.pdf


    io non ho letto tutto ma se avete tempo leggete.
     
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  6. gulio
     
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    vi aggiorniamo sulla manovra: art 18 contratto minimo etc liberalizzazioni


    Due gli argomenti che occupano stamane le pagine di politica interna dei quotidiani, oltre al comizio leghista a Milano: le liberalizzazioni e la riforma del mercato del lavoro, la cosiddetta “terza tappa” del governo Monti.

    Repubblica si concentra in particolare dell’articolo 18, un tabù secondo il premier Monti, ieri ospite di In mezz’ora di Lucia Annunziata. Il prossimo passo dell’esecutivo, dopo il decreto sulle liberalizzazioni, sarà infatti la riforma del mercato del lavoro, annunciata nelle scorse settimane.

    Il tavolo con le parti sociali, oggi al via, dovrebbe discutere i seguenti punti: contratto unico, salario minimo, felssibilità e superamento dell’articolo 18 (favorevole PdL, contrario il responsabile economico del Pd, Fassina), riorganizzazione degli ammortizzatori sociali, riduzione degli ammortizzatori e apprendistato.

    Il quotidiano di Largo Fochetti intervista Susanna Camusso (sentita anche dal quotidiano La Stampa), segretario della Cgil, che avverte: “Dire che l’articolo 18 non deve essere un tabù, si nasconde l’idea che non condividiamo e non condivideremo, secondo la quale per combattere il dualismo del nostro mercato del lavoro si debba intervenire sulle tutele di chi è già occupato”.

    Non solo. La Cgil è contraria anche “al contratto unico, perché contiene un inganno, perché parte dall’idea che non ci sia già una regola generale del lavoro. Invece, c’è, eccome: è quella secondo cui le assunzioni normali sono a tempo indeterminato”. Secondo La Stampa, inoltre, allo studio del governo ci sarebbe la possibilità di formalizzare procedure accorciate che consentano di abbreviare drasticamente i tempi delle cause da lavoro (attualmente dai 5 - 6 anni).

    In un articolo nelle pagine interne del Corriere, invece, si calcola il peso degli ordini professionali, “trasversali politicamente, ma spesso uniti nella difesa di categoria”, che si troveranno a votare il pacchetto sulle liberalizzazioni nelle prossime settimane.

    In tutto si tratta di 133 avvocati, 53 medici, 90 giornalisti, 23 commercialisti, 13 architetti, 4 farmacisti e 4 notai. In un’intervista l’ex ministro Maria Stella Gelmini spiega che il pacchetto soddisfa il PdL, che però si sarebbe aspettato qualcosa di più su banche, assicurazioni e benzina. Sul fronte del lavoro, il quotidiano di via Solferino, sente Raffaele Bonanni, leader della Cisl, che invita a non fare dell’articolo 18 un’ossessione, mentre per i giovani la “formula più probabile per il loro ingresso” è quella dell’apprendistato.

    Il quotidiano romano il Messaggero intervista Luigi Angeletti (Uil) che sull’articolo 18 puntualizza: “Già oggi, se esistono motivi validi, le aziende possono licenziare. E in Italia costa molto meno che in altri Paesi europei. Non è così? Ascolteremo con curiosità chi sarà in grado di convencerci del contrario”. Mentre sul fronte politico sente il segretario del PdL Angelino Alfano, che apre sulla riforma della giustizia, dopo la proposta di Casini di risolvere una volta per tutte il nodo delle intercettazioni, e si è detto pronto a discutere una legge diversa dal ddl Alfano.

    redazione
    Lunedì 23 Gennaio 2012

    tratto dalla fonte : http://blog.panorama.it/italia/2012/01/23/...assegna-stampa/
     
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  7. Apocalypse23
     
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    http://www.repubblica.it/politica/2012/01/...i-28849989/?rss

    GOVERNODl semplificazioni: via libera del Cdm

    da residenza, a laurea e immigrazioneL'approvazione è giunta dopo sei ore di riunione del Consiglio dei ministri. Il decreto prevede passaggi più veloci per il rinnovo dei contratti degli immigrati, viaggi low-cost per giovani e disabili e più connessioni a banda larga per la pubblica amministrazione. Lo stop alla tassa di soggiorno è stata rimandata

    ROMA - Solo due giorni per cambiare residenza, per gli immigrati stop alla tassa di soggiorno, il voto di laurea non sarà più considerato determinante ai fini delle graduatorie di alcuni concorsi pubblici, ci saranno viaggi low-cost per giovani, anziani e disabili e da maggio tutti i versamenti nei confronti dell'Inps dovranno essere fatti con strumenti di pagamento elettronici. Si tratta solo di alcune delle misure previste dal Dl Semplificazioni che il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi dopo quasi sei ore di riunione. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge con orme di "semplificazione orientate ai cittadini e all'economia", ha detto il premier Mario Monti, "decreto perché il provvedimento presenta caratteri di necessità e urgenza in quanto è da vedere come parte dell'insieme di politica economica assunta per la crescita", ha aggiunto sul dl che è stato definito il "semplifica-Italia".

    Cambio di residenza. I cambi di residenza saranno validi dopo due giorni dalla richiesta. Attualmente, i cambi di residenza tra comuni diversi sono circa 1.400.000 all'anno, secondo una fonte Istat. Rimangono fermi i controlli previsti e le sanzioni in caso di dichiarazioni false.

    Carta d'identità. La carta d'identità scadrà il giorno del compleanno, immediatamente successivo alla scadenza che era originariamente prevista sul documento, prevede il dl. Nella norma, è inoltre precisato che la novità
    riguarda i documenti rilasciati o rinnovati dopo l'entrata in vigore del provvedimento.

    Voto di laurea. Prendere un voto basso all'esame di laurea non precluderà la partecipazione ad alcuni concorsi. Lo stabiliste una delle norme previste nel Dl. Il decreto legge non affronta il tema del valore legale dei titoli di studio, ha specificato il presidente del consiglio Mario Monti dopo l'approvazione. Il tema del valore legale dei titoli di studio è annoso: "Ci sono scritti di Luigi Einaudi risalenti al 1947 e al 1955. Abbiamo deciso - ha detto Monti - di sviluppare un dibattito pubblico sull'argomento per esaminare meglio la materia.

    Iscrizione Università solo online. Le procedure di iscrizione alle Università "sono effettuate esclusivamente per via telematica". Il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca "cura la costituzione e l'aggiornamento di un portale unico, almeno in italiano e in inglese, tale da consentire l'iscrizione a tutte le università e il reperimento di ogni dato utile per l'effettuazione della scelta da parte degli studenti". A decorrere dall'anno accademico 2012-2013, "la verbalizzazione, la registrazione degli esiti degli esami, di profitto e di laurea, sostenuti dagli studenti universitari avviene esclusivamente con modalità informatiche. Le università adeguano - si legge nel documento - conseguentemente i propri regolamenti.".

    Atenei, reddito per docenza. Niente più limiti di reddito per chi aspira a un contratto di docenza all'università. Il dl smonta diversi pezzi della riforma Gelmini, fra cui quello che prevedeva che per accedere alla docenza a contratto bisognava avere un "un reddito annuo non inferiore a 40.000 euro lordi". Questo limite non esisterà più.

    Astensione lavoro per gravidanza. La norma modifica l'articolo 17 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 in materia di interdizione dal lavoro delle lavoratrici in stato di gravidanza prevedendo diverse fattispecie di astensione obbligatoria in presenza di determinate condizioni.

    Apprendistato. "Promuovere la realizzazione di percorsi in apprendistato, anche per il rientro in formazione dei giovani". È quanto prevede l'articolo 60 del dl semplificazioni contenente 'misure di semplificazione e promozione dell'istruzione tecnico-professionale e degli istituti tecnici superiorì.

    Turismo e disabili. È prevista la "promozione di forme di turismo accessibile, mediante accordi con i principali vettori operanti nei territori interessati attraverso pacchetti agevolati per i giovani, gli anziani e i soggetti portatori di disabilità".

    Autorizzazione ambientale per Pmi. Viene introdotta un'unica autorizzazione in materia ambientale, così da concentrare in un solo titolo abilitativo tutti gli adempimenti - al momento di competenza di diverse amministrazioni - cui sono sottoposte oggi le Pmi.

    Disabili. Verranno eliminate inutili duplicazioni di documenti e di adempimenti nelle certificazioni sanitarie a favore delle persone con disabilità. Il verbale di accertamento dell'invalidità potrà sostituire le attestazioni medico legali richieste.

    Ztl e parcheggi. Meno burocrazia per le persone con disabilità: il Dl semplificazioni elimina le inutili duplicazioni di documenti e di adempimenti nelle certificazioni sanitarie; il verbale di accertamento dell'invalidità potrà sostituire le attestazioni medico legali richieste, ad esempio, per il rilascio del contrassegno per parcheggio e accesso al centro storico, l'IVA agevolata per l'acquisto dell'auto, l'esenzione dal bollo auto e dall'imposta di trascrizione al Pra.

    Inps, versamenti elettronici. Da maggio tutti i versamenti nei confronti dell'Inps dovranno essere fatti con strumento di pagamento elettronici.

    Facilitazioni per immigrati. Rinnovo del contratto di lavoro più facile per gli immigrati ai quali si applicherà una sorta di silenzio assenso. Lo prevede l'articolo 17: "Qualora lo sportello unico per l'immigrazione - si legge nel documento - decorsi i venti giorni di cui al comma 2, non comunichi al datore di lavoro il proprio diniego, la richiesta si intende accolta, nel caso in cui ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni: a) la richiesta riguardi uno straniero già autorizzato l'anno precedente a prestare lavoro stagionale presso lo stesso datore di lavoro richiedente; b) il lavoratore stagionale nell'anno precedente sia stato regolarmente assunto dal datore di lavoro e abbia rispettato le condizioni indicate nel permesso di soggiorno".

    Stop tassa di soggiorno. Gli sconti e le esenzioni per la tassa di soggiorno previsti dal dl però non si applicheranno da subito. Il decreto siglato dagli ex ministri Maroni e Tremonti che introduce un balzello da 80 a 200 euro per il rilascio del documento di soggiorno agli immigrati entrerà regolarmente in vigore lunedì prossimo.

    Appalti pubblici. Dal 1 gennaio 2013, la documentazione comprovante il possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico organizzativo ed economico- finanziario per la partecipazione alle procedure disciplinate dal Codice dei contratti è acquisita presso la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, istituita presso l'Authority.

    Banda larga. Più connessioni a banda larga per cittadini e imprese nell'uso di servizi digitali per promuovere la crescita di capacità industriali a sostegno di sviluppo di prodotti e servizi innovativi.

    Cabina di regia per agenda digitale. Il decreto sulle semplificazioni prevede l'avvio della cabina di regia per l'agenda Digitale. Il governo punta infatti a sviluppare un'agenda digitale per "la modernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, attraverso azioni coordinate dirette a favorire lo sviluppo di domanda e offerta di servizi digitali innovativi, a potenziare l'offerta di connettività a larga banda, a incentivare cittadini e imprese all'utilizzo di servizi digitali e a promuovere la crescita di capacità industriali adeguate a sostenere lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi".

    Energia. Riduzione dei consumi e miglioramento dell'efficienza energetica per edifici pubblici. Gli enti proprietari di edifici adibiti a istituzioni scolastiche, le università e gli enti di ricerca vigilati dal ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, recita l'articolo 52 del provvedimento, "entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, adottano misure di gestione, conduzione e manutenzione degli immobili finalizzate al contenimento dei consumi di energia e alla migliore efficienza degli usi finali della stessa".

    Bollino blu. Il "bollino blu", che oggi deve essere rinnovato annualmente, sarà contestuale alla revisione dell'auto che avviene la prima volta dopo quattro anni e poi con cadenza biennale, con evidenti risparmi di tempo e denaro.

    Beni mafia a giovani per resort. Un altro articolo del Dl riguarda i beni confiscati alla mafia: "I beni immobili sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che hanno caratteristiche tali da consentirne un uso agevole per scopi turistici possono essere dati in concessione a cooperative di giovani di età non superiore a 35 anni", si legge.

    Interesse culturale immobili. Si snelliscono le procedure per la verifica dell'interesse culturale nell'ambito della dismissione del patrimonio immobiliare pubblico. Nel rispetto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale, "sono definite modalità tecniche operative, anche informatiche, idonee ad accelerare le procedure di verifica dell'interesse culturale".

    Enti locali. Procedure amministrative più semplici per impianti produttivi. È un'altra delle norme del Dl: i ministri della P.a., della Semplificazione e dello Sviluppo economico possono proporre la stipula di convenzioni da parte di Regioni, Camere di commercio industria agricoltura e artigianato, comuni e le loro associazioni, agenzie per le imprese ove costituite, altre amministrazioni competenti e associazioni di categoria interessate.

    Sicurezza e nuove scuole. Il Cipe, su proposta del ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, sentita la Conferenza unificata, "approva un Piano di messa in sicurezza degli edifici scolastici esistenti e di costruzione di nuovi edifici scolastici, anche favorendo interventi diretti al risparmio energetico e all'eliminazione delle locazioni a carattere oneroso".

    Fornai. Fornai aperti anche la domenica e i giorni festivi. L'articolo 42 del Dl sopprime i vincoli
    in materia di chiusura domenicale e festiva per le imprese di panificazione di natura produttiva.

    Bibite e panini. Sarà più semplice vendere alimenti e bevande in occasione di sagre, fiere, manifestazioni religiose e culturali o eventi locali straordinari. L'articolo 43 semplifica, infatti, le procedure di somministrazione temporanea di alimenti e bevande. La vendita temporanea di bibite e alimenti è avviata, comunque, "previa segnalazione certificata di inizio attività".

    Social card. Torna, in via sperimentale, la 'social card', la carta acquisti per le fasce deboli. Nel dl si prevede "una sperimentazione finalizzata alla proroga del programma carta acquisti" per favorirne la diffusione "tra le fasce di popolazione in condizione di maggiore bisogno, anche al fine di valutarne la possibile generalizzazione come strumento di contrasto alla povertà assoluta". La sperimentazione è avviata nei comuni con più di 250.000 abitanti e la dotazione massima di risorse sarà di 50 milioni. Inoltre la sperimentazione non potrà superare i 12 mesi.

    Raffinerie. Si semplifica la procedura per la trasformazione delle raffinerie in depositi: "Ferma restando la disciplina delle attività di bonifica ai sensi del decreto legislativo n.152/2006 - si legge nel testo - nel caso di chiusura di un impianto di raffinazione e sua trasformazione in deposito, con realizzazione di una attività di reindustrializzazione, i sistemi di messa in sicurezza già operativi sul sito possano continuare a essere eserciti senza necessità di procedere contestualmente alla bonifica, previo invio di elaborati tecnici attestanti la non compromissione di eventuali successivi interventi di bonifica".

    Rinnovo patenti per ultraottantenni. Sarà più semplice e veloce, per i guidatori ultraottantenni, rinnovare la patente. Il rinnovo, di durata biennale, potrà essere effettuato direttamente presso un medico monocratico e non più presso una commissione medica locale.

    Aziende agricole. Per garantire una sempre più ampia liberalizzazione delle attività imprenditoriali, la nuova norma semplifica gli adempimenti amministrativi necessari per l'esercizio dell'attività di vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli in forma itinerante. In particolare, l'imprenditore agricolo potrà iniziare l'attività contestualmente all'invio della comunicazione.

    Delibere Cipe. Via libera a modalità più snelle per l'adozione delle delibere Cipe in modo da semplificarne il funzionamento e ridurre i tempi di attuazione in linea con quanto già disposto dal decreto "Salva Italia" per quanto riguarda i progetti di opere pubbliche.

    Regulatory budget. Viene introdotto l'obbligo, per le amministrazioni statali, di trasmettere annualmente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una relazione sul bilancio complessivo degli oneri amministrativi, a carico di cittadini e imprese, introdotti e eliminati con gli atti normativi approvati nel corso dell'anno precedente.

    Cloud. I dati in possesso delle pubbliche amministrazioni, de-materializzati, sono condivisi tra le pubbliche amministrazioni.














    (27 gennaio 2012)
     
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  8. gulio
     
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    LA BUFALA DEI TAGLIA I PARLAMENTARI


    www.giornalettismo.com/archives/194...-tutti-finti-2/


    Interni
    “I tagli alla politica sono tutti finti”

    31 gennaio 2012

    Secondo un onorevole sarebbe solo una partita di giro

    Non è un taglio, ma la rinuncia a un aumento. Grazie all’abolizione del vitalizio e al regime fiscale più favorevole, tra l’altro, questi soldi rientreranno del tutto: e questa è una riforma a metà. Tra gli altri, ne parla Libero in un articolo a firma di Tommaso Montesano:

    La tanto sbandierata sforbiciata ai costi della politica, arrivata ieri dopo una riunione fiume dell’ufficio di presidenza della Camera, nasconde la magagna. Il taglio di 700 euro netti (1.300 lordi), avrà impatto zero o quasi sulle onorevoli buste paga: «È una partita di giro », si lascia scappare un parlamentare dietro promessa di anonimato. Col passaggio al sistema contributivo (altra misura decisa ieri) i parlamentari cessano di versare obbligatoriamente una quotadi stipendio a fini previdenziali: i settecento euro inmenoin busta paga, pertanto, risultano compensati dal mancato versamento delle ritenute (che ammontava a 780 euro). Di seguito, le misure. L’indennità subirà una sforbiciata di 1.300 euro lordi al mese (circa 700 netti), maggiorati di un ulteriore 10% per le cosiddette “figure apicali”, ovvero il presidente della Camera, i vicepresidenti, i questori e i presidenti di commissione. «Il provvedimento è immediatamente operativo», annuncia Buttiglione. Il nuovo sistema previdenziale dei deputati e dei dipendenti di Montecitorio, invece, prevede, come spiega lo stesso presidente della Camera, Gianfranco Fini, il passaggio al sistema contributivo, «come tutti i cittadini».

    E così, fatta la legge trovato l’inganno:


    Secondo Antonio Mazzocchi, uno dei questori di Montecitorio, «se con il vitalizio i deputati incassavano 10, con l’introdu – zione del meccanismo pro-rata percepiranno 3». Confermato il giro di vite per le spese relative ai collaboratori parlamentari: il rimborso di 3.690 euro sarà erogato a forfait per il 50%, mentre il restante 50% dovrà essere giustificato. Si tratta, però, di un regime transitorio, visto che a partire dalla prossima legislatura la materia sarà disciplinata da una proposta di legge che sarà presentata entro un mese. «Decisione seria», plaude il pdl Guido Crosetto, che però punge Fini: «All’ufficio di presidenza rinuncino ai privilegi,». E oggi tocca al Senato: l’ufficio di presidenza si riunirà perdeliberare sul «trattamento previdenziale e le competenze dei senatori».

    Quanto deciso ieri da Montecitorio, tuttavia, non è l’unico provvedimento anti-casta:

    Ieri il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha recapitato ai presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama lo schema del decreto con il quale Palazzo Chigi fissa il «limite massimo retributivo dei dipendenti pubblici». Il testo fissa nel «trattamento economico complessivo» del primo presidente della corte di Cassazione – 305mila euro lordi – il nuovo parametro di riferimento «per tutti i manager delle pubbliche amministrazioni. Non solo. Per i dipendenti collocati fuori ruolo o in aspettativa retribuita, «la retribuzione per l’incarico non potrà superare il 25% del loro trattamento economico fondamentale». Ora il decreto, che Monti ricorda di aver predisposto «in tempi inferiori a quelli indicati dal decreto- legge approvato dal Parlamento lo scorso dicembre, e fissati in 90 giorni », passa alle commissioni parlamentari. Novità in vista anche sul fronte della lotta alla corruzione nella pubblica amministrazione. L’apposita commissione istituita dal ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha elaborato il suo piano d’azio – ne. In particolare, la commissione suggerisce al governo di prevedere, a tutela del dipendente che segnala illeciti, «un sistema premiale che incentivi la segnalazione» dietro la garanzia dell’anonimato. Caldeggiata anche la mappatura dei «settori nei quali più si annida il rischio corruttivo».


    ITALIA Repubblica delle BANANE
     
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  9. Apocalypse23
     
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    http://forumambientalista.wordpress.com/20...corie-nucleari/


    Monti liberalizza anche le scorie nucleari
    InSenza categoria su febbraio 4, 2012 a 9:51 am

    Monti liberalizza anche le scorie nucleari: la fregatura è contenuta in un comma del decreto, appunto, sulle liberalizzazioni.
    Monti liberalizza anche le scorie nucleari. A levare la propria voce critica contro il comma del decreto che liberalizza di fatto i depositi di scorie nucleari in Italia è Medicina Democratica, associazione da sempre contraria al nucleare. Cosa accadrà dunque? Il decreto darà la possibilità di realizzare depositi di scorie radioattive in qualsiasi luogo, senza bisogno di coinvolgere popolazione ed enti locali nell’iter autorizzativo, dunque senza discussione e senza la necessità di dover fare i conti con il territorio. A Saluggia, dove si concentra l’85% delle scorie nucleari del Paese e dove le percolazioni e i pericoli sono ormai evidenti e denunciati, la popolazione si mobilita e annuncia che non accetterà questa norma. Eccolo il comma quattro, dove nella parte iniziale tocca il tasto dolente:una volta avuto il nulla osta del ministero dello Sviluppo economico, Sogin potrebbe operare senza nessun’altro ostacolo. L’autorizzazione sostituirebbe ogni provvedimento amministrativo.

    “Fatte salve le specifiche procedure previste per la realizzazione del Deposito nazionale e del Parco tecnologico richiamate al comma 3, l’autorizzazione alla realizzazione dei progetti di disattivazione rilasciata ai sensi dell’articolo 55 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n.230 nonché le autorizzazioni di cui all’articolo 6 della legge 31 dicembre 1962 n. 1860, e all’articolo 148, comma 1-bis, del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, rilasciate a partire dalla data di entrata in vigore del presente decreto, valgono anche quale dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza, costituiscono varianti agli strumenti urbanistici e sostituiscono ogni provvedimento amministrativo, autorizzazione, concessione, licenza, nulla osta, atto di assenso e atto amministrativo, comunque denominati, previsti dalle norme vigenti costituendo titolo alla esecuzione delle opere“.

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    credo che il professore abbia bisogno di cure.
     
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  10. gulio
     
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    www.pmi.it/tag/manovra-finanziaria?autorefresh=yes

    ennesima manovra finanziaria testo integrale approvata la fiducia al decreto millleproroghe le modifiche e i cambiamenti leggi:


    Manovra Finanziaria

    Cinque le manovre finanziarie del 2011, l'ultima delle quali è la Manovra Monti: il testo integrale del Decreto Salva Italia, le misure per la crescita economica del Paese e lo sviluppo delle imprese, i tagli e le nuove imposizioni fiscali, la riforma delle pensioni e del diritto del lavoro.

    Governo Monti: gli aiuti al mercato del lavoro

    Tanti sono i sacrifici imposti ai contribuenti dalla manovra finanziaria Monti, ma anche gli aiuti per il mercato del lavoro e l’occupazione derivanti dalle misure a sostegno dell’economia come la riduzione della pressione fiscale e la deducibilità integrale ai fini delle imposte dirette dell’IRAP. IRAP Il Dl 201/2011 stabilisce che dal periodo d’imposta in corso fino al 31 dicembre 2012 l’IRAP relativa a...
    Come calcolare la detrazione ACE in Unico 2012

    Nel modello UNICO 2012 trova posto anche la nuova misura introdotta insieme alle altre novità dalla manovra finanziaria Monti: l’ACE (Aiuto alla Crescita Economica), ovvero l’agevolazione fiscale introdotta all’articolo 1 della legge n. 214 del 2011, che premia le attività di capitalizzazione escludendo dal...
    Nuove regole 2012 per la tassazione di TFR e TFM

    La manovra finanziaria del governo Monti ha portato novità anche per gli amministratori di società di capitali e i dipendenti che cessano il proprio rapporto di lavoro: le indennità TFM e TFR non sconteranno più la tassazione separata agevolata ma dovranno sempre e in ogni caso sottostare obbligatoriamente alla tassazione ordinaria. Trattamento di Fine Mandato (TFM) Il Trattamento di Fine Mandato (...
    Pensioni: rivalutazioni INPS 2012 e 2013

    Con la manovra finanziaria Monti è stata definita anche l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione, stabilendo le modalità di rivalutazione degli assegni per gli anni 2012 e 2013 (art. 24, comma 25 del decreto legge 201/2012 convertito con modificazioni nella legge 214/2011). Nello specifico, la rivalutazione al 100% dei ...
    Equitalia: rateizzazione con la manovra finanziaria Monti

    Dopo la notizia che le cartelle esattoriali notificate per posta non hanno valore un’altra buona notizia per i contribuenti vessati da Equitalia perché non in regola con le scadenze per gli adempimenti fiscali: con la manovra finanziaria Monti la possibilità di chiedere una rateizzazione delle cartelle esattoriali in 6...
    Tracciabilità dei pagamenti: niente transazioni frazionate

    Tra le novità introdotte dalla manovra finanziaria Monti (o decreto Salva Italia) c’è la normativa sulla tracciabilità dei pagamenti, che abbassa ulteriormente la soglia per le transazioni finanziarie in contanti o trasferimenti di libretti di deposito al portatore, o di titoli al portatore. Il limite è stato infatti portato a 1.000 euro (articolo 12 del Dl 201/2011 in vigore dal 6 dicembre 2011), quindi notevolmente ridotto rispetto ai 2.500 euro precedentemente previsti (articolo 2, Dl 138/2011). In più, viene chiarito, o...
    Semplificazioni: le deroghe alla privacy per le Pmi

    Facciamo il punto sulle novità normative 2011-2012 che riformano in parte gli obblighi aziendali in materia di privacy e trattamento dei personali, soprattutto per le Pmi: la prima semplificazione l'ha introdotta la manovra finanziaria Monti (decreto “Salva-Italia”) e cioè la legge 22 dicembre 2011 n. 214; la seconda il ...
    Unico e Consolidato 2012: online le bozze con le nuove agevolazioni

    Dichiarazione dei redditi: online le bozze del modello Unico 2012 società di capitali, società di persone, Enti non commerciali e consolidato nazionale e mondiale, per il periodo d'imposta 2011. Tante le novità nella nuova modulistica introdotte dalle 5 edizioni della manovra finanziaria. Vediamole. Manovra finanziaria Monti La manovra finanziaria Monti...
    Agevolazioni fiscali in UNICO 2012 per aziende trasparenti

    Il decreto Salva Italia (confluito nella manovra finanziaria Monti) introduce nuove importanti novità in merito alla lotta all’evasione fiscale, soprattutto in relazione ad alcune agevolazioni fiscali e semplificazioni per le imprese più virtuose. In particolare, secondo le prescrizioni dell’art. 10, commi 1-8, le imprese che dal 1 gennaio 2013 dimostrano la trasparenza e la veridicità dei loro conti, anticipando i controlli dell’amministrazione finanziaria, potranno beneficiare di ...
    Manovra finanziaria: ACE applicabile in UNICO 2012

    A partire dai versamenti di giugno tramite modello UNICO 2012 potrà essere applicata l’ACE, ovvero l’aiuto alla crescita economica o allowance for corporate equity. In altre parole prende il via l’agevolazione fiscale introdotta all’articolo 1 della ...


    la completezza delle notizie è reperibile al link
    :http://www.pmi.it/tag/manovra-finanziaria?autorefresh=yes



    qui trovate anche come calcolare l'imu con excel

    :http://www.pmi.it/impresa/contabilita-e-fisco/tutorial/52291/calcolare-limu-con-excel.html





    http://www.sassuolo2000.it/2012/02/15/mill...alidi-o-malati/


    Milleproroghe, Pd “Una conquista per i precari invalidi o malati”

    E’ passato al Senato l’emendamento al Milleproroghe che riguarda i docenti precari invalidi o malati oncologici: l’annuncio delle parlamentari Pd Manuela Ghizzoni e Mariangela Bastico.

    “D’ora in poi i docenti precari invalidi o malati oncologici potranno richiedere annualmente il riconoscimento della riserva nelle graduatorie così come previsto dalla legge in altri ambiti lavorativi”. Lo dichiarano in una nota la deputata Manuela Ghizzoni e la senatrice Mariangela Bastico – che in questi anni si sono battute per questo riconoscimento con proposte di legge, interrogazioni ed emendamenti e che hanno finalmente convinto l’attuale Governo- commentando l’approvazione di un emendamento al Milleproroghe al Senato. “Un risultato importante – continuano le parlamentari- che pone rimedio all’assurda situazione per cui i docenti che ottengono il riconoscimento dell’invalidità o di malattia oncologica dopo l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento non possono godere dei diritti che pure la legge attribuisce loro, se non aspettando tre anni”.
     
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  11. Apocalypse23
     
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    www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=182209&sez=HOME_ECONOMIA

    Monti: «Non servirà una nuova manovra
    Riforma lavoro anche senza intesa»/Video
    «Lotta all'evasione per abbassare le tasse agli onesti». Napolitano: serve welfare diverso dal passato. Grecia, attesa per l'intesa di stasera sugli aiuti. Borse in rialzo, cala lo spread

    ROMA - Borse europee in rialzo e spread in calo nella giornata in cui si attende la decisione dell'Eurogruppo sugli aiuti alla Grecia per salvare Atene dal fallimento. Oggi il premier Mario Monti ha incontrato la comunità finanziaria a Piazza Affari. «No, non ci sarà bisogno di una nuova manovra, perché sono incorporati margini di prudenza» ha detto Monti, che ha parlato anche della riforma del lavoro. «Siamo molto fiduciosi - ha detto - che entro la fine di marzo presenteremo al Parlamento un provvedimento con l'accordo delle parti sociali. Lo presenteremo comunque, speriamo con l'accordo delle parti sociali. Si possono fare riforme in Italia e la gente e in grado di capire». E a proposito di riforme, oggi il presidente Napolitano ha detto che serve un welfare diverso da quello del passato.

    Napolitano: serve un welfare diverso dal passato. «La coesione sociale è importante per la crescita del Paese e non significa immobilismo, ma mettere in piedi un sistema di welfare e sicurezza sociale diverso da quello che è stato creato in passato - ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - Continuo a credere che la maggiore incompiutezza del processo di unificazione dell'Italia è il divario fra Nord e Sud è una questione che non siamo riusciti a colmare e che non è solo economica e sociale, ma anche civile ed istituzionale, una questione assolutamente ineludibile». Ribadendo il discorso sulla coesione sociale, Napolitano ha detto: «Abbiamo da correggere e innovare».

    «Non rappresento le banche». «Sento la responsabilità di sostenere il rilancio dell'Italia, visto che non rappresento le banche e il grande capitale finanziario, come qualcuno umoristicamente crede e grida» ha detto Napolitano, replicando a chi dalla folla lo ha contestato.

    Monti a Piazza Affari. A Piazza Affari il premier ha avuto un incontro ristretto con una ventina di big della finanza. Intorno al tavolo anche il vice ministro all'Economia e, tra gli altri, Grilli, Bernabè (Telecom), Perissinotto e Galateri (Generali), Viola (Mps), Tronchetti Provera (Pirelli), Conti (Enel), Ghizzoni (Unicredit), De Benedetti (Cir), Cucchiani (Intesa Sanpaolo). Mentre si svolgeva l'incontro alcune decine di persone, con bandiere dei Cub, si sono ritrovate vicino alla sede della Borsa per protestare contro il governo e il presidente del Consiglio. I manifestanti, a cui si è aggiunto anche Giorgio Cremaschi della Fiom, sono stati controllati da un cordone di forze dell'ordine.

    Borse europee in rialzo, nella mattinata, sull'onda della fiducia per la riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles che stasera dovrebbe varare il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia. Un pacchetto di almeno 130 miliardi di euro che consentirà ad Atene di evitare il fallimento. Dopo mesi di rinvii, in un crescendo di proteste di piazza (che anche ieri hanno animato il centro di Atene) e di polemiche sulla solidarietà europea, tutti gli attori di questa storia infinita concordano che è arrivato il momento di decidere e di decidere per il sì.

    Spread in calo. In calo il differenziale tra Btp e Bund tedeschi che, dopo aver chiuso venerdì a 365 punti base, oggi, è sceso a quota 350.

    Monti: Borsa italiana può spingere la crescita. «La Borsa italiana è una delle ricchezze del nostro sistema - ha detto Monti - Il numero delle società quotate è ancora inferiore rispetto alle altre realtà europee. Una Borsa con un numero piu alto di imprese quotate può dare un contributo fondamentale per la crescita» .

    «Venerdì in Cdm pacchetto semplificazioni fiscali». «Vogliamo rendere la vita più semplice ai contribuenti onesti attraverso il gettito proveniente dalla lotta dell'evasione» ha detto il premier specificando che venerdì il Cdm esaminerà il pacchetto di semplificazioni fiscali. «Il nostro obiettivo è ridurre disavanzo pubblico, ma anche di far affluire ai contribuenti onesti il gettito della lotta accresciuta all'evasione in termini di minore aggravio fiscale».

    «Difendiamo con i denti le liberalizzazioni». «Il governo sta difendendo con i denti in Parlamento le liberalizzazioni - dice Monti - perché è nostro dovere far prevalere il bene comune. Porteranno una crescita del 3,5% del Pil in 10 anni».

    «Bene le crociate contro i privilegi di casta». «E' bello che ci siano crociate contro i privilegi della casta - sostiene il premier - Siamo ben lontani dal realizzare quello che andrebbe fatto ma qualcosa è stato fatto, anche se il numero delle auto blu resta sconfinato».

    «Non c'è in programma riforma authority». «Una riforma delle autorità di vigilanza e controllo, devo confessare, non è nel nostro programma - ha detto il premier - Siamo lì per poco tempo e dobbiamo commisurare tempo, ambizioni e priorità».

    «Questo governo è una brevissima parentesi». «Al più tardi a marzo 2013 finirà il governo dei professori - ha assicurato Monti - Confermo che sarà di brevissima durata. Anche se pensano che il governo vada nella giusta direzione, molti dicono: come sifa a investire a lungo termine se questa è una parentesi angusta, e io confermo che sarà di brevissima durata. Io sono convinto che bisogna avere fiducia lo stesso. Al più tardi a marzo ritorneremoa una forma in cui si impegnano in prima persona le forze politiche. Anche i politici credo abbiano scoperto che gli italiani seguono non con noia dibattiti meno virulenti basati sulla volontà di fare cose utili per il Paese. Il mio desiderio, anzi, l'illusione, è che quando lasceremo, l'Italia sarà fuori dall'emergenza e pronta a ritornare appieno a una vita politica in condizioni più costruttive del passato».

    «L'Italia ha bisogno che l'Europa riconosca il bisogno di crescita dell'Italia». «L'Italia - dice Monti - ha bisogno di crescita, non può crescere da sola. L'Italia ha bisogno che l'Europa riconosca il bisogno di crescita dell'Italia».

    «Gioco Ue più ampio, no solo Francia e Germania». «Il gioco in Ue deve essere più ampio, non sentiamo la necessita di tenerci soltanto a questi due partner», ovvero alla Francia e alla Germania. Per Monti si deve puntare anche su quei Paesi fuori dall'eurozona con voglia di riforma e di crescita».

    «Grecia focolaio più pericoloso». «Uno degli elementi su cui l'Italia ha lavorato e lavorerà, anche oggi all'Eurogruppo, è premere sulla attenzione al più pericoloso focolaio, quello greco» ha detto il premier sottolineando che si è corroborata la convinzione di un numero crescente di Stati che sarebbe grave una possibile perturbazione».



    Insomma un bel casino.
     
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  12. Apocalypse23
     
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    TAG: bruxelles, chiesa, comuni, ici, imu, regioni, santa sede, tasse, usl, vaticano

    Niente tassa Imu per gli immobili della Chiesa: non solo sugli immobili sede di culto e di proprietà della Santa Sede, ma anche ospedali e cliniche legate alla Chiesa, scuole private, alberghi del mondo cattolico e oratori. Lo prevede l’ultima versione del decreto del federalismo fiscale sul fisco comunale che mantiene anche per la nuova imposta comunale, che scatterà dal 2014, le stesse esenzioni già previste dall’Ici.

    Nella precedente bozza di decreto l’esenzione per gli immobili ”non di culto” non era prevista e lo scorso ottobre Bruxelles aveva avviato una indagine su questo tipo di esenzioni applicate per ora sull’Ici.

    Il decreto prevede infatti che tra le esenzioni ci siano anche quelle relative alla lettera ‘i’ del decreto legislativo 504 del 1992 relativa i soggetti ”destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”.

    Altre esenzioni sono previste: per gli immobili destinati ad attività di culto, di tutte le confessioni; per alcuni fabbricati di proprieta’ della Santa Sede indicati dal trattato lateranense; e per tutti gli immobili dello Stato delle Regioni, delle Province, dei Comuni, delle Usl e delle camere di commercio. Non pagheranno l’Imu anche i fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali, oltre che per i fabbricati dichiarati inagibili.

    21 gennaio 2011 | 13:11
    http://www.blitzquotidiano.it/politica-mon...aticano-719911/



    www.gazzettadelsud.it/notiziahp.aspx?artpp=10584p


    taxi e farmacie dietro front su liberalizzazioni.


    Taxi, il governo
    fa dietrofront
    Dietrofront del governo sui taxi: saranno comuni e Regioni a fissare, se necessario, l'incremento delle licenze delle auto bianche.

    23/02/2012 - Dietrofront del governo sui taxi: saranno comuni e Regioni a fissare, se necessario, l'incremento delle licenze delle auto bianche. L'esecutivo ha dato infatti il via libera all'emendamento dei relatori in Commissione Industria del Senato che attribuisce ai sindaci la decisione sull'aumento delle licenze. L'emendamento, che accoglie le richieste di Pd e Pdl, attribuisce all'Authorithy dei trasporti solo un parere non vincolante. Il parere dell' Autorita' sara' comunque obbligatorio e se disatteso potra' essere impugnato al Tar.

    La modifica al testo non e' stata ancora votata in Commissione, ma ha suscitato le reazione e le proteste di consumatori e parte dei sindacati, secondo cui il goveno 'ha ceduto alla lobby dei taxisti'. Nel testo presentato dai relatori inoltre, si stabilisce che per i taxi e' consentito l'esercizio dell'attivita' anche al di fuori dei Comuni che hanno rilasciato la licenza, previo accordo con i sindaci dei Comuni interessati. Il Collegio dell'Autorita' sara' costituito entro il 31 maggio 2012.
    Previsti anche i taxi collettivi come servizio integrativo.

    Via libera in Commissione anche ad una serie di articoli sul rafforzamento della class action e sulla imposizione di multe salatissime per in professionisti che ricorrono a clausole vessatorie nei loro contratti con i clienti. Chi non rispetta le norme contro le clausole vessatorie nei contratti stipulati dai professionisti con i clienti, stabilisce il testo, paghera' da 2.000 a 50.000 euro di multa. per e un rafforzamento della class action.

    Via libera anche all'emendamento per cui non sara' necessario aprire un conto corrente per poter accendere un mutuo in banca. Il testo stabilisce inoltre che, qualora la banca lo richieda come condizione per la concessione del mutuo, il cliente potra' cercare sul mercato la polizza assicurativa sulla vita che piu' gli conviene.

    Restano da sciogliere i nodi sulle professioni e farmacie. Su quest'ultimo punto il ministero della Salute ha preannunciato una riformulazione dell'articolo del 11 del dl che prevede "modifiche incisive", senza precisare il contenuto dell'eventuale emendamento. Quanto alla norma sulla separazioni di Eni da Snam, il sottosegretario allo Sviluppo, Claudio De Vincenti, ha precisato a margine della seduta della Commissione, che la separazione sara' "totale" e riguardera' quindi anche gli stoccaggi.

     
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    http://affaritaliani.libero.it/monti030712.html


    Spending review/ Monti rassicura: "Non è una nuova manovra". Ma i sindacati sono pronti allo sciopero

    Tra il malumore di ministri, partiti e statali (e con i sindacati sul piede di guerra), il governo deve decidere innanzitutto l'entità dei tagli alla spesa pubblica: se fare un decreto da 7-8 miliardi (che potrebbe arrivare anche a 10) o scegliere un provvedimento più leggero da 5-6 miliardi rinviando il resto dei tagli all'autunno. Il premier avverte che per evitare l'aumento dell'Iva occorrono 4,2 miliardi. Poi assicura che non si tratta di una nuova manovra, ma di un'"operazione strutturale"
    Martedì, 3 luglio 2012 - 12:15:00

    La Camera ha dato l'ok alla conversione in legge del dl sulla spending review. Il provvedimento, che scade il 7 luglio, ora torna in Senato per il via libera definitivo. Sono stati 387 i voti favorevoli, quelli contrari 20, gli astenuti 47.

    Tra il malumore di ministri, partiti e statali, e i sindacati in trincea, che minacciano lo sciopero, il governo deve decidere innanzitutto l'entità dei tagli alla spesa pubblica: se fare un decreto da 7-8 miliardi (che, secondo alcune indiscrezioni potrebbe arrivare anche a 10 miliardi) o scegliere un provvedimento più leggero da 5-6 miliardi rinviando il resto dei tagli all'autunno.

    Monti e il ministero del Tesoro opterebbero per la prima eventualità ma ci sarebbero le resistenze dei ministeri di cui tener conto, in particolare quello della Salute guidato dal ministro Renato Balduzzi che sarebbe particolarmente colpito, insieme ai titolari di Interno, Giustizia ed Esteri. Il premier, tuttavia, è intenzionato ad andare avanti. "Se per decenni - ha detto Monti - si indulge ad assecondare un superficiale 'tiriamo a campare' e a iniettare nella mente dei cittadini la sensazione che un paese con mille risorse, compreso l'estro, possa non affrontare i seri problemi che altre nazioni hanno preso di petto, forse deve venire il momento in cui si affrontano i problemi". "Non si tratta di una nuova manovra di finanza pubblica, ma di un'operazione strutturale di spending review", ha aggiunto il premier. Secondo quanto avrebbe sottolineato Monti l'obiettivo è "eliminare gli sprechi e non ridurre i servizi". L'intenzione del governo sarebbe quella di evitare "tagli lineari guardando alle più alte priorità".

    Concetto ribadito da Enrico Bondi. La revisione di spesa, ha chiarito nel corso della riunione, sarà parametrata a linee mediane di virtuosità e frontiere di efficienza basate su spese pro capite di personale, costi e servizi con prezzi benchmark. In sostanza, ha proseguito il commissario per i tagli di spesa, si tratta di fare leva anche su centrali acquisti locali con questo intento: non si vuol togliere nulla, si vuol fare di più e meglio spendendo meno.

    Obiettivo principale del decreto resta comunque quello di evitare l'aumento dell'Iva a ottobre che deprimerebbe ulteriormente i consumi. Il governo intende usare i fondi che verrebbero dai tagli anche per affrontare l'emergenza nelle zone terremotate, rifinanziare le missioni militari all'estero e avviare la crescita con qualche intervento ad hoc. "Occorrono 4,2 miliardi", ha avvertito il presidente del Consiglio.



    I TAGLI PREVISTI DALLA BOZZA DELLA SPENDING REVIEW

    Taglio della Pa - Nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti degli Enti locali, il vice ministro all'Economia, Vittorio Grilli, ha confermato, spiegano fonti presenti alla riunione, che la sforbiciata al personale della PA sara' del 20% per quanto riguarda i dirigenti e del 10% invece per i dipendenti 'semplici'. Il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi ha affermato che la riduzione degli organici della pubblica amministrazione "sara' fatta dopo la verifica delle piante organiche e solo dopo sara' possibile selezionare e modulare l'intervento di riduzione attraverso la mobilita' di due anni".

    "Non vorrei che di tutte le vostre buone intenzioni restasse solo il taglio del personale della pubblica amministrazione - ha detto il leader Uil, Luigi Angeletti - che cosi' come lo avete prospettato sarebbe un finto taglio lineare".

    Monti avrebbe previsto di dividere la spending review in tre fasi. La prima parte e' dedicata ai tagli alla presidenza del Consiglio e al ministero dell'Economia. La seconda e' l'oggetto della riunione di oggi e la terza, che iniziera' tra qualche settimana, riguardera' i governi locali e la riorganizzazione delle amministrazioni periferiche dello Stato. I buoni pasto degli statali non potranno superare i 7 euro a partire dal 1 ottobre prossimo. E non sarà più possbile monetizzare ferie, riposi e permessi non goduti.

    Sono sospesi i concorsi per l'accesso alla prima fascia dirigenziale: nella bozza del dl spending review, si legge infatti che sono sospese le modalita' di reclutamento "non oltre il 31 dicembre 2015".

    Al via il blocco degli adeguamenti Istat relativi ai canoni dovuti dalle Amministrazioni per l'utilizzo di immobili in locazione passiva. Il locatore ha facolta' di receder dal contratto "dandone comunicazione entro il 31 dicembre 2012 con lettera raccomandata. Il recesso ha effetto decorsi sei mesi dal ricevimento della comunicazione, salvo termine piu' breve concordato con l'Amministrazione locataria".

    SANITA' Circa 30mila posti letto in meno negli ospedali pubblici italiani, con un rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2. Il testo prescrive che "le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, entro il 30 novembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici". ll fondo sanitario nazionale viene tagliato di tre miliardi in due anni: un miliardo per il 2012 e due per il 2013. Taglio del 5% per l'acquisto di beni e servizi da parte della sanita' pubblica. I soldi sottratti alle università verranno dirottati sulle scuole private.

    Scure anche sulle farmacie: "A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto - si legge - l'ulteriore sconto dovuto dalla farmacie convenzionate (...) e' rideterminato al valore del 3,65 per cento. Limitatamente al periodo decorrente dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino al 31 dicembre 2012, l'importo che le aziende farmaceutiche devono corrispondere alle Regioni (...) e' rideterminato al valore del 6,5 per cento. Per l'anno 2012 l'onere a carico del Servizio sanitario nazionale per l'assistenza farmaceutica territoriale (...) e' rideterminato nella misura del 13,1 per cento". Mentre dal 2013 questo stesso tetto e' ulteriormente abbassato all'11,5% "al netto degli importi corrisposti dal cittadino per l'acquisto di farmaci ad un prezzo diverso dal prezzo massimo di rimborso stabilito dall'AIFA".

    UNIVERSITA' Dal 2013 il fondo per il finanziamento ordinario delle universita' sara' ridotto di 200 milioni. La stessa somma che il governo ha immesso nelle casse delle scuole non statali. In particolare, si legge nel documento, al fine di "ottimizzare l'allocazione delle risorse" e "migliorare la qualita'" delle attivita' formative dei dirigenti e dei funzionari pubblici garantendone l'eccellenza e l'interdisciplinarieta'" sono individuate "idonee forme di coordinamento tra le scuole pubbliche di formazione, gli istituti di formazione e le altre strutture competenti ed e' riformato il sistema di reclutamento e formazione dei dirigenti e dei funzionari pubblici anche mediante adeguati meccanismi di collegamento tra la formazione propedeutica all'ammissione ai concorsi e quella permanente".

    Riduzione delle provincie - All'articolo 1 della bozza del dl spending review si legge infatti che entro venti giorni dalla data di entrata in vigore del decreto "il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Interno, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze e della pubblica amministrazione, delibera un'ipotesi di riordino delle province". La redistribuzione degli obiettivi del patto di stabilita' interno tra gli enti territoriali interessati "e' operata a invarianza del contributo complessivo".

    Nel 2013 la spesa per le auto blu non dovra' superare il 50% di quanto speso nel 2011. Lo stabilisce una bozza del dl sulla spending review, di cui l'Agi ha preso visione. "A decorrere dall'anno 2013, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, incluse le autorita' indipendenti, non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonche' per l'acquisto di buoni taxi; il predetto limite puo' essere derogato, per il solo anno 2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali gia' in essere".

    Blocco degli stipendi nelle società pubbliche - Per due anni, dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, lo stipendio dei dipendenti delle societa' pubbliche non potra' superare quello del 2011. Lo sancisce una bozza del dl sulla spending review, di cui l'Agi ha preso visione.

    Uso gratuito allo Stato di beni di proprieta' degli enti territoriali e viceversa. E' quanto si legge nella bozza del dl spending review.

    C'e' anche la riduzione dei compensi pagati ai Caf, nel dl sulla spending review. Si legge infatti che il compenso scende a 13 euro per ciascuna dichiarazione elaborata e trasmessa e a 24 euro per l'elaborazione e la trasmissione delel dichiarazioni in forma congiunta. Il decreto riduce anche del 10% i trasferimenti a favore dei patronati.

    I permessi sindacali a partire da gennaio del 2013 saranno ridotti del 10%. Lo stabilisce una bozza del dl sulla spending review, di cui l'Agi ha preso visione. "I contingenti dei distacchi sindacali e dei permessi sindacali retribuiti ... sono ulteriormente ridotti del 10%. La riduzione e' effettuata a decorrere dal 1 gennaio 2013".

    Tariffe bloccate fino al 2013. La misura scatta dalla data di entrata in vigore del decreto, nel quale si legge che "e' sospesa l'efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato o autorita' ad emanare atti aventi ad oggetto l'adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione ovvero ad altri meccanismi automatici".

    Obbligo di ferie con uffici chiusi. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno e gli statali saranno messi in ferie.

    Contributi a favore di radio e tv locali ridotti di 30 milioni a decorrere dal 2013.

    Palazzo Chigi taglia 15 milioni. Riduzione delle spese di funzionamento della Presidenza del consiglio dei Ministri per un totale di 15 milioni di euro al 2013

    Le risorse dovute dallo Stato alle regioni a statuto ordinario sono ridotte di 700 milioni per il 2012 e di 1.000 milioni a decorrere dal 2013.

    Iva congelata fino al 2013. L'aumento dell'Iva, per ora, non è scongiurato. Ma congelato fino al 2013.

    Salvati altri 55 mila esodati, oltre ai 65 mila cui il governo ha già provveduto.

    I commissari liquidatori di enti pubblici potranno avere un incarico non superiore ai 3 anni.

    I dipendenti delle forze di polizia di eta' inferiore a 32 anni, salvo casi eccezionali, devono essere
    utilizzati a servizi operativi.

    Dimezzato il fondo per le vittime dell'uranio impoverito. E' quanto prevede la bozza del dl sulla spending review, chel'AGI ha potuto visionare. "La dotazione del fondo ...) destinata alle provvidenze alle vittime dell'uranio impoverito - si legge nel testo - e' ridotta dell'importo di 10 milioni di euro per l'anno 2012". In origine
    il fondo era superiore ai 21 milioni di euro, di cui 9 gia' erogati, su oltre 600 domande di risarcimento da parte dei familiari di militari e civili impegnati nelle missioni italiane ammalati o morti per gli effetti letali dell'uranio impoverito.



    Palazzo Chigi ha diffuso un nota in cui affermache "In merito alle notizie di stampa relative ai contenuti del decreto sulla spending review pubblicate nel corso della giornata il Governo chiarisce che ogni contenuto diffuso e' da considerarsi privo di fondamento. Il Governo precisa che il provvedimento é ancora in corso di stesura, in virtu' degli incontri intercorsi in data odierna con le parti sociali e gli enti locali e alla luce del confronto con i Ministeri interessati".






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  14. Apocalypse23
     
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    APPROFONDIMENTO- SULLA SFORBICIATA DEL GOVERNO MONTIPesante «cura dimagrante» per gli ospedali italiani, di cui la spending review è solo l'ultimo tassello. Basta consultare l'annuario statistico del ministero della Salute per scoprire che in tre anni, dal 2009, la sanità italiana ha perso qualcosa come 30mila posti letto, di cui 18mila saranno tagliati entro ottobre come previsto dal decreto licenziato ieri notte dal Consiglio dei Ministri. Nel 2009, anno dell'ultimo rapporto disponibile, i posti letto erano 4,2 ogni mille abitanti, ossia circa 252.000 posti, di cui 220.000 per la degenza ordinaria, 22.754 per day hospital e 8.141 per day surgery. Oggi, secondo quanto afferma il ministero, dopo i tagli degli ultimi due anni i posti letto sono scesi a 4 ogni mille abitanti, ossia circa 240.000.

    La Spending review prescrive di arrivare «entro ottobre 2012» a quota 3,7 per mille, scendendo così a 222.000 posti, 30.000 in meno rispetto al 2009. Se si allarga lo sguardo, e si consultano gli annuari precedenti, il taglio risulta ancora più drastico: nel 2001, poco più di 10 anni fa, i posti letto erano infatti 5 ogni mille abitanti, quindi circa 300.000. E nel 1997, primo anno di edizione dell'annuario, si contavano 294.956 posti letto nelle strutture pubbliche e 58.117 nelle strutture private accreditate.
    2012 L'Unita'.it | Nuova Iniziativa Editoriale S.p.A.




    www.laretediclo.it/


    Il Consiglio dei ministri approva la "seconda rata", come la definisce il premier Mario Monti, dell'operazione di revisione della spesa pubblica. Che, assicura il Professore non prevede "tagli lineari" ma bensì una sforbiciata "ponderata". Si tratta, dice, di una "missione collettiva" pensata "per i cittadini" e che per i prossimi sei mesi del 2012 comporterà tagli per 4,5 miliardi, che l'anno successivo salgono a 10,5 e a 11 nel 2014. E nonostante numerosi stop and go, alla fine arriva anche il dimezzamento delle province, che entro l'anno dovranno scendere a quota 50.

    Il tutto con il raccordo con gli enti territoriali e accompagnato dalla creazione di 10 nuove città metropolitane, (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria). Il governo scende in conferenza stampa in piena notte e il presidente del Consiglio coglie l'occasione per riconoscere "il senso di responsabilita" manifestato dai ministri, che nel corso di queste settimane hanno cercato di opporre qualche resistenza alla sforbiciata prevista dal decreto ma che alla fine hanno approvato il provvedimento. Anche perché sui due fronti principali, sanità e scuola, i rispettivi dicasteri l'hanno spuntata. In extremis infatti saltano i tagli ai 'mini-ospedali' e quelli alle università (200milioni nel 2012 e 300 a partire dagli anni successivi) e parimenti non vengono finanziate le scuole paritarie.

    "La scuola non è toccata da questo decreto - ci tiene a precisare il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli - e per la salute si mantengono i servizi invariati ma riducendone i costi". Nel complesso comunque la macchina centrale dell'amministrazione pubblica mette sul piatto 1,5 miliardi quest'anno e 3 miliardi a partire dal 2013, con tanto di soppressione della Covip e dell'Isvap. Confermato lo stop all'incremento dell'Iva fino al primo luglio del 2013 e le risorse per fare in modo che altri 55 mila esodati possano essere salvaguardati con le vecchie regole con uno stanziamento complessivo di 1,2 miliardi di euro dal 2014. Tra le novità in arrivo, spunta il taglio di "almeno il 10%" del totale degli organici delle Forze armate, lo stop all'adeguamento degli affitti pagati dallo Stato e l'avvio della rinegoziazione delle locazioni per ridurre del 15% i canoni.




    CONSIGLIO LEGGETE OSPEDALI MAI FINITI:http://dannagiancarlo.blogspot.it/2012/05/incapaci.html



    INVECE DI TAGLIARE POSTI LETTO NON SAREBBE MEGLIO FINIRE TUTTI GLI OSPEDALI INIZIATI E MAI FINITI?
     
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  15. gulio
     
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    www.pmi.it/

    Esodati: INPS, più di 65mila con requisiti

    Al via le verifiche INPS per individuare gli esodati in possesso dei requisiti stabiliti dal decreto ministeriale del 1° giugno, sembra siano più di 65mila: stabiliti i criteri ordinatori, priorità a chi è senza lavoro da più tempo.

    Mentre migliaia di esodati, a sette mesi dall’entrata in vigore della riforma delle pensioni, sono ancora in attesa di risposta da parte del Governo, l’INPS pubblica le istruzioni operative (messaggio n.13052) per la verifica dei requisiti dei primi 65 lavoratori che invece possono tirare un respiro di sollievo.

    Si tratta dei lavoratori esodati individuati dal decreto ministeriale del 1° giugno, ai quali verranno garantiti i trattamenti pensioni previsti dalla normativa previgente alla riforma delle pensioni del ministro Fornero.

    Dalle istruzioni INPS emerge chiaramente che il numero di lavoratori esodati in possesso dei requisiti stabiliti dal decreto ministeriale del 1° giugno non è affatto certo ed è possibile che siano più dei 65mila stimati.

    Potrebbero quindi esserci lavoratori esodati che non riceveranno l’assegno pensionistico, anche se in possesso dei requisiti richiesti.



    Ordini di priorità per gli esodati
    L’INPS nel messaggio spiega quali saranno i criteri ordinatori per distribuire la disponibilità nel plafond assegnato, a parità di requisiti, utile nel caso in cui i potenziali esodati salvaguardati superino la quota prevista dal decreto ministeriale del 1° giugno 2012 (65 mila lavoratori).

    In generale si cercherà di dare priorità agli esodati che sono da più tempo senza lavoro né pensione.

    Entrando nel dettaglio il criterio che verrà utilizzato per lavoratori in mobilità ordinaria o lunga, per quelli a carico di fondi di solidarietà, per i prosecutori volontari e gli esodati sarà la data in cui il rapporto di lavoro è cessato.

    Similmente per gli esonerati il criterio ordinatorio fa riferimento alla data di inizio dell’esonero.

    In caso di lavoratori congedati si guarderà alla prossimità al perfezionamento del diritto alla pensione.

    Requisiti di accesso alla pensione
    L’Istituto precisa poi che tra i lavoratori in mobilità devono essere inclusi anche quelli licenziati da aziende del commercio con 50-200 dipendenti, da della logistica, del turismo e agenzie di viaggio con più di 50 addetti, da imprese di vigilanza, del trasporto aereo e della gestione aeroportuale.

    Non vi rientrano invece quelli che hanno un’indennità di mobilità in deroga.

    I lavoratori autorizzati al versamento volontario dei contributi saranno esonerati dalla riforma delle pensioni quelli che maturano la decorrenza della pensione entro il 6 dicembre 2013.

     
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