terremoto appennino tosco emiliano

29/05/2012

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  1. Apocalypse23
     
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    Appena un ora fa circa una scossa di terremoto è stata avvertita nell'Appennino tosco emiliano magnitudo 5,3.

    Alle 12 e 56 la terra ha tremato per pochi secondi.
    è seguita poi una un altra scossa magnitudo 5,1

    Tutta l'Italia trema da nord a sud-

    Francamente questo sciame sismico si ha l'impressione che non cesserà mai!!!

    diffondete.

    grazie. https://empa.forumcommunity.net/?act=Post&CODE=00&f=6353253


    escursus sul terremoto :
    www.repubblica.it/

    L'EMERGENZA
    Terremoto, L'Emilia chiede aiuto
    Accorrono volontari da tutta Italia


    lkjl La terra continua a tremare, con scosse anche molto forti. Finora 10 i morti accertati. Nei luoghi dell'epicentro, arrivano i volontari delle Protezioni civili di diverse regioni, della Caritas e della Croce Rossa. Le critiche al decreto legge che restringe troppo i margini d'intervento della Protezione civile: "Prima era senza controlli di spesa, ora s'impone l'esatto contrario"


    ROMA - "Per favore chi non ha immediata necessità, non usi il telefono cellulare: le linee sovraccariche rallentano gli aiuti". Lo ha scritto su Twitter la presidente della provincia di Ferrara, Marcella Zappaterra, qualche minuto prima dell'ennesima violenta scossa che sta squassando mezza emilia e romagna. Sale intanto a dieci il bilancio provvisorio delle vittime, in provincia di Modena, anche se il dato non è ancora ufficiale, come si apprende dalla Protezione Civile regionale.

    Gli aiuti dalle Marche. Sempre dalla Protezione Civile, ma della regione Marche, si viene a sapere che è pronta ad allestire il suo ospedale mobile da campo. Il Dipartimento nazionale ha fatto una prima valutazione su mezzi e uomini che possono essere mobiliati dalle altre regioni, avvisando le Marche di tenersi pronte a mettere a disposizione moduli abitativi, ed eventualmente l'ospedale da campo, già entrato in funzione anche nel terremoto dell'Aquila. Dal 20 maggio, giorno delle prime violente scosse, la Protezione Civile marchigiana gestisce, con una cinquantina di volontari e un posto medico avanzato, una tendopoli a Finale Emilia, dove sono sistemati 480 terremotati.

    Riaperta la sala operativa. Riaperta la sala operativa nazionale di Protezione Civile delle Pubbliche Assistenze. Dopo la scossa di questa mattina, e in vista di un possibile invio di nuovo personale nei campi presidiati da Anpas 1 (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) i volontari sono tornati in via Pio Fedi, a Firenze, per monitorare la situazione e attendere le indicazioni della Regione Toscana e del Dipartimento nazionale. Intanto, 28 volontari formati alle tecniche di protezione civile e del soccorso che arrivano da tutta la Regione, sono impegnati nei campi di Anpas Nazionale e della Regione Toscana, in provincia di Modena, rispettivamente a Mirandola e in località San Possidonio. Un impegno che durerà ancora del tempo, almeno fino a quando ci sarà popolazione da assistere e il dipartimento nazionale non riterrà indispensabile la presenza dei militi delle Pubbliche Assistenze con il loro bagaglio di esperienze e di umanità.

    Altri volontari dal Friuli. "Partiranno alle 16 dalla sede di Palmanova (Udine) altri trenta volontari della Protezione civile regionale, che porteranno a Mirandola un nuovo modulo per accogliere altri 250 sfollati". Lo ha reso noto il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, a poche ore dalla nuova forte scossa di terremoto che ha colpito l'Emilia. "Immediatamente dopo la scossa maggiore di questa mattina ci siamo attivati - ha spiegato Ciriani - per rispondere ad una eventuale richiesta di ulteriore aiuto, arrivata in effetti in queste ore. La colonna di volontari che partirà oggi pomeriggio si unirà stasera alla squadra già presente a Mirandola da una settimana, e il nostro centro di accoglienza verrà allargato di ulteriori 250 posti letto, che si sommano ai 560 già operativi".

    L'impegno della Caritas. Sono saliti a 7.500 gli sfollati. Una nuova forte è stata avvertita anche a Bologna, Ravenna, Milano, Bolzano, in Veneto, Trentino, Liguria e in tutto il nord Italia. Il direttore di Caritas Italiana 2, don Francesco Soddu - che ha subito visitato i luoghi colpiti ed è tornato nei giorni scorsi a Finale Emilia - sottolinea che si è attivata la rete delle relazioni, con l'immediato coinvolgimento del delegato regionale e delle Caritas delle diocesi colpite. E' stato allestito a Finale Emilia un centro di coordinamento Caritas, con una presenza fissa assicurata al momento dalla delegazione regionale, per facilitare l'incontro con i bisogni rilevati delle disponibilità di risorse materiali e di volontari, consentendo risposte mirate ed evitando iniziative improvvisate che anziché d'aiuto potrebbero essere d'intralcio. Da tutta Italia le Caritas hanno già manifestato vicinanza e disponibilità ad aiutare, così come l'intera rete internazionale, Caritas Europa 3 e Caritas Internationalis 4 si sono dette pronte a contribuire agli interventi di emergenza e a quelli successivi di sostegno alla ricostruzione socio-economica, e alla riaggregazione delle comunità.

    Il lavoro della Croce Rossa. La Croce Rossa Italiana 5, in stretta collaborazione con protezione civile, aumenta le presenze nelle zone nuovamente colpite dal sisma: sono 200 circa i volontari e gli operatori della Croce Rossa Italiana impegnati nelle attività di soccorso e assistenza. Nelle prossime ore, arriveranno altri uomini e mezzi dal centro interventi emergenza di Settimo Torinese e Verona che saranno impiegati in base ai bisogni sul territorio e alle indicazioni della protezione civile. La CRI sta provvedendo al trasporto dei feriti presso i posti medici avanzanti presenti nei campi d'accoglienza e ha potenziato il numero delle ambulanze presso le strutture ospedaliere per le eventuali evacuazioni e attività di emergenza. Verntiquattro mezzi della Croce Rossa sono stati impegnati per l'evacuazione dell'ospedale a Carpi. Il personale è anche impegnato con i mezzi della colonna mobile per il supporto logistico e quindi nella valutazione delle eventuali rimozioni delle macerie. La CRI sta anche supportando le attività di valutazione dell'agibilità delle strutture nei comuni coinvolti dal sisma, comprese anche le sedi dei centri di comando e controllo. Presso le strutture di accoglienza di S.Agostino, Finale Emilia, Camposanto, Bondeno, Mirandola, Ferrara e Moglia i volontari e gli operatori della CRI continuano le attività di assistenza agli sfollati, soprattutto di tipo psicologico.


    "Il DL sulla Protezione civili non va bene". "La difficile situazione di queste ore in Emilia fa drammaticamente emergere sul campo l'evidente insostenibilità del decreto legge adottato dal Governo, con riferimento all'esclusione dell'ambito operativo della Protezione Civile rispetto agli interventi di messa in sicurezza, ad esempio degli edifici industriali o storici". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, alla Commissione Ambiente della Camera, chiamata ad esaminare il decreto predisposto dal Governo in materia di Protezione Civile. Il presidente Dellai ha esposto alla Commissione, a nome delle Regioni, i motivi della "netta contrarietà rispetto al decreto adottato dal Governo con particolare riferimento alla irragionevolezza di alcune previsioni riguardanti i limiti temporali dell'emergenza, che non corrispondono minimamente alla realtà e all'estremo restringimento degli ambiti operativi della Protezione Civile stessa. Comprendiamo bene - ha aggiunto Dellai - che c'è necessità di massimo controllo rispetto alla spesa pubblica, così come è necessario superare dinamiche del passato che hanno portato la Protezione Civile ad occuparsi di tutto, spesso senza limiti. Tuttavia, con questo decreto si raggiunge l'esatto opposto, con una Protezione Civile senza strumenti, senza risorse e con funzioni riferite al mero salvataggio delle persone a rischio".

    (29 maggio 2012)

    IL BOATO DELLA SCOSSA DI OGGI VIDEO CLICCATE

    http://video.repubblica.it/dossier/terremo...7&webserviceurl
     
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  2. gulio
     
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    LO SAPETE GIA' FORSE MA NON IMPORTA :

    http://www.beniculturali.it/mibac/export/M..._874110497.html


    Dalle 19 di stasera sara' attivato il numero telefonico 45500 per ricevere sms di solidarieta' a favore delle popolazioni terremotate dell'Emilia. Lo ha annunciato, da Marzaglia (Modena), il capo della Protezione civile Franco Gabrielli.
    In questo modo si potra' donare 2 euro per ogni messaggino inviato. DIFFONDETE SE VI VA


    SPERANDO CHE QUESTI DANARI GIUNGANO A DESTINAZIONE SAREBBE INTERESSANTE CHIEDERE UN RESOCONTO DEL DANARO TRAMITE UNA STAMPA E RICARCA SUI CELLULLARI E OPERATORI SCELTI.

    NON SI CAPISCE PERCHE' IN TRENTINO SI SONO RICOSTRUITI IL PAESE IN POCO TEMPO .. CON COSTRUZIONI ANTISISMICHE COSA CHE DA NOI NON è AVVENUTA SI SAPEVA BENE CHE LA ZONA COLPITA ERA ZONA SISMICA , NONOSTANTE TUTTO SI E COSTRUITO SECONDO I CANONI TRADIZIONALI ANZI ADDIRITTURA NEI CAPANNONI è STATO TROVATO L'AMIANTO .......MA QUANDO IMPAREREMO QUANDO?

    ABBIAMO BISOGNO DI MEZZI E MANOD'OPERA AIUTATECI PERFAVORE.

    INTANTO SI CONTINUA CON I MORTI GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI CONTANO 15 MORTI
    E UN CENTINAIO DI FERITI.







    TRATTO DA :http://www.ijobs.it/11169/terremoto-oggi-in-emilia-romagna-ultime-notizie.html


    Il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna era in parte previsto e temuto dagli studiosi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “Si temeva che con una struttura così complessa, potesse esserci spazio per altri terremoti di grande entità”, ha sostenuto l’esperto Alessandro Amato. L’evento sismico che è avvenuto nella mattinata di oggi, ha sprigionato una magnitudo simile a quella che uccise sette persone il 20 maggio.

    L’epicentro della scossa è stato localizzato nella provincia di Modena alle ore 9:00 del mattino, ma data l’intensità dell’evento la scossa è stata avvertita in tutto il nord Italia, compresa la capitale finanziaria Milano, dove sono stati evacuati alcuni edifici e scuole, e la città lagunare di Venezia. Alcune linee ferroviarie nelle zone colpite sono state sospese per verificare la stabilità delle infrastrutture.

    E di fronte ad un disastro del genere, il Governo italiano “farà tutto il necessario per rispondere all’emergenza”, ha dichiarato il capo del Governo Mario Monti in una intervista trasmessa da SkyTG24. “L’Emilia Romagna non sarà lasciata sola “, ha detto Vasco Errani, capo del governo regionale, che ha incontrato Monti a Roma in seguito al terremoto di oggi.

    Due delle vittime di oggi erano sono originarie di San Felice sul Panaro, dove le tre torri della città del castello risalente al 15 ° secolo è crollato nel terremoto del 20 maggio. Due fabbriche nelle città di Mirandola e Medolla sono state ridotte in macerie e i soccorritori stanno scavando nella zona per verificare se ci sono ancora dei dispersi sotto le macerie.

    Il 20 maggio il sisma era centrato nei pressi della città di Finale-Emilia, dove la catastrofe ha rovesciato molti degli edifici presenti sulla regione, tra cui due fabbriche, nel cui crollo sono rimasti uccisi quattro lavoratori. E adesso, in mezzo al terrore alle scosse continue di minore intensità, si contano i danni e sono circa 5.000 i sopravvissuti e gli sfollati che cercano riparo nelle tendopoli allestite dai soccorritori. Terrificanti e estremamente toccanti le immagini, a tal proposito, di persone in fuga dalle tende mandate in onda da SkyTG24 durante il terremoto di oggi.

    Secondo le stime della Coldiretti i danni causati dal terremoto dall’inizio di questo mese sono stati stimati a oltre 200 milioni di euro per il settore agricolo della regione Emilia Romagna. Invece, i danni che includono la morte degli animali intrappolati tra le macerie, la distruzione delle macchine agricole e degli edifici, per non parlare dei danni alle 400.000 forme del pregiato formaggio parmigiano, vanno ben oltre i 700 milioni di euro.

    Purtroppo, l’Italia è colpita da circa 2.000 terremoti all’anno con più di 3 milioni di persone che vivono in zone sismiche, secondo a quanto riportato dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Quasi la metà del territorio italiano è a rischio di terremoto, con più di 6 milioni di edifici del tutto inadeguati a sopportare la potenza di un’onda sismica.



    IMMAGINI TERREMOTO .

    LIQUEFAZIONE DELLA TERRA ( o sabbia ?)


    CAPANNONI CROLLATI STRAGE DI OPERAI



    FAGLIA SU STRADA



    FAGLIA IN UN CAMPO SI MAIS



    ABITAZIONI DISTRUTTE





    EPICENTRO.ULTIMO MODENA DINTORNI




    I MORTI SONO SALITI A 16.


     
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  3. gulio
     
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    www.avaaz.org/it/italy_party_money_to_earthquake/?copy


    Cari amici,



    Un terremoto devastante ha colpito l'Emilia-Romagna. In queste ore il Parlamento sta discutendo una nuova legge, e insieme con alcuni alleati in Parlamento e nei media possiamo costringere i partiti a dirottare il loro finanziamento pubblico per la ricostruzione. Firma ora e fai il passaparola urgente:



    Un terremoto devastante ha colpito l'Emilia-Romagna, provocando 17 morti e rasando al suolo interi paesi. In queste ore il Parlamento sta discutendo una nuova legge, e un appello pubblico gigantesco può garantire alle vittime le risorse di cui hanno disperato bisogno.

    I danni riportati sono enormi, e in tempo di crisi dobbiamo reperire risorse preziose per la ricostruzione. I partiti godono di 500 milioni di euro di finanziamento pubblico che hanno sperperato in maniera scandalosa, e ora vogliono destinare soltanto una minuscola parte di quei soldi alle vittime. Ma con alleati in Parlamento e nei media, possiamo accendere le luci su questa vergogna e costringere i partiti a dirottare il 100% di questi fondi alle vittime del terremoto.

    Fra pochi giorni il Senato darà il via libero definitivo alla legge: chiediamo a Monti e ai leader di partito di fermare l'emorragia dei soldi pubblici e di dirottarli alle vittime dell'Emilia e de L'Aquila! Consegneremo la nostra petizione grazie a un Senatore proprio prima del voto. Firma ora e inoltra questa email a tutti:

    www.avaaz.org/it/italy_party_money_to_earthquake/?vl

    I sopravvissuti a questa catastrofe non hanno tempo da perdere: gli italiani stanno chiedendo al governo d'intervenire subito. E abbiamo a disposizione un grande ammontare di denaro che ora si trova nelle mani sbagliate.

    Nel 1993 gli italiani hanno detto no al finanziamento pubblico ai partiti attraverso un referendum. Per continuare a ricevere soldi pubblici, però, i partiti si sono inventati i "rimborsi elettorali" che dovevano corrispondere alle spese delle campagne elettorali. Sappiamo invece che dal 1994 a oggi i partiti ci hanno scippato 2 miliardi di euro grazie a questo espediente.

    A seguito della pressione da parte dell'opinione pubblica per vergognosi scandali di corruzione e oltre 60.000 messaggi dai membri di Avaaz, la Camera dei deputati ha adottato una proposta di legge che in teoria avrebbe dovuto aiutare le vittime del terremoto, ma che in pratica ingrosserebbe ancora di più le casse dei partiti. Questa proposta prevede infatti che a ogni donazione corrisposta liberamente dai cittadini i partiti ricevano il 50% in più di soldi pubblici, tradendo così l'intenzione iniziale della legge, che era quella di consegnare il risparmio dal taglio al finanziamento pubblico interamente alle vittime del terremoto!

    Se agiremo ora potremo fermare questa vergognosa presa in giro dei partiti. Fra pochi giorni il Senato approverà la legge, e dobbiamo alle vittime una risposta urgente. Mandiamo un appello assordante a Monti e a tutti i leader di partito per chiedere di mostrare senso di responsabilità e garantire che tutto il finanziamento pubblico vada per la ricostruzione. Firma la petizione e fai il passaparola urgente!

    www.avaaz.org/it/italy_party_money_to_earthquake/?vl

    La comunità di Avaaz in Italia ha combattuto giorno dopo giorno la corruzione e in favore della responsabilità della politica nei confronti dei cittadini. Oggi uniamo le forze per fare pulizia nel nostro sistema e perché migliaia di famiglie ripiegate nel dolore ricevano l'aiuto necessario per ricostruire le loro vite.

    Con speranza e determinazione,

    Stephanie, Giulia, Luca, Luis, Alice, Ricken, Wen-Hua e tutto il team di Avaaz

    Più informazioni

    Sisma, il governo si muove sull'Iva (Corriere della Sera)
    http://www.corriere.it/politica/12_maggio_...cb09a7f99.shtml

    Rimborsi elettorali, 2 miliardi ai partiti. Come la copertura della riforma del lavoro (La Repubblica)
    http://www.repubblica.it/economia/2012/04/...orali-32864526/

    Dai tagli ai partiti ai terremotati 150 milioni di euro (Il Manifesto)
    http://mobile.ilmanifesto.it/area-abbonati...anip2pz/323270/

    Finanziamento pubblico ai partiti, una proposta modesta (Libertiamo)
    http://www.libertiamo.it/2012/04/12/finanz...desta-proposta/

    Il deputato Maurizio Turco sul finanziamento pubblico: "Altro fumo negli occhi dei cittadini italiani" (Tiscali)
    http://notizie.tiscali.it/articoli/intervi...to-partiti.html

    FIRMA LA PETIZIONE E FAI GIRARE QUESTO MESSAGGIO
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    350 feriti 17 morti e tantissimi sfollati.



    Al Presidente del Consiglio Monti e a tutti i leader di partito:
    Vi chiediamo di dirottare ora i 180 milioni di euro attualmente destinati ai partiti per la ricostruzione delle zone terremotate dell'Emilia e de L'Aquila. Vi chiediamo inoltre di abolire il finanziamento pubblico ai partiti, che ammonta a oltre mezzo miliardo per legislatura, per reinvestire questi soldi per il bene pubblico, incluso il sostegno alle vittime di catastrofi come i recenti terremoti.


    leggi di più qui:

    http://www.avaaz.org/it/italy_party_money_...7199972&v=14788
     
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  4. gulio
     
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    http://www.forlitoday.it/cronaca/terremoto...do-richter.html

    il terremoto continua non si ferma nuova scossa sulla riviera romagnola.


    Terremoto oggi 6 giugno Emilia Romagna forte scossa


    Ennesima scossa di terremoto in Emilia Romagna. La terra per una decina di secondi alle ore 6.08. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato il terremoto, di magnitudo 4.5 Richter, ad una profondità di 25,6 chilometri tra Cervia e Ravenna (coordinate 44.434°N, 12.354°E, in mare), quindi non nella zona del modenese martoriato dal sisma iniziato con la scossa del 20 maggio scorso alle 4.04.

    >>>AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE SU RAVENNA<<<

    La scossa è stata particolarmente forte ed avvertita in tutta la Romagna, la litorale Adriatica (anche nella provincia di Ancona) e buona parte del Nord Italia, anche per effetto della profondità dell'epicentro. In città non sono stati segnalati danni, anche se al 115 sono state richieste delle verifiche di stabilità in edifici privati per motivi di cautelativi. Nella notte c'erano state quattro scosse di magnitudo sotto il terzo grado Richter in Emilia. L'ultimo terremoto di magnitudo superiore al quinto grado della scala Richter risale a domenica scorsa.


    Potrebbe interessarti: http://www.forlitoday.it/cronaca/terremoto...do-richter.html


    Terremoto oggi 6 giugno Emilia Romagna forte scossa
    „NUOVA FAGLIA - Francesco Mele, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha spiegato che il terremoto "è stato generato dalla struttura di Malalbergo-Ravenna, che costituisce l'estremità più orientale dell'arco di Ferrara", ovvero la struttura geologica all'origine dei terremoti delle scorse settimane nel ferrarese e nel modenese. RomagnaOggi.it ha intervistato il sismologo, il quale ha osservato che non c'è alcun collegamento con il terremoto in Emilia (leggi l'intervista)“

    JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ

    si ma mentre in emilia le vittime salgono a 26 purtroppo e ci raccontano un sacco di fregnacce perchè l'EMILIA è SEMPRE STATA ZONA SISMICA un altro terremoto ha colpito la riviera romagnola. Ma va tutto bene tranquilli tutto bene ....finchè non si inizia la conta dei morti e tutto quello che ne segue. continua fra poco.
     
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  5. gulio
     
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    http://www.6aprile.it/documenti/2012/05/30...one-civile.html

    TERREMOTO E CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE: IL METODO AUGUSTUS DELLA PROTEZIONE CIVILE
    Inserito da Patrizio Trapasso - 30 maggio 2012 -


    30 maggio 2012 – Il Metodo Augustus e’ un metodo di approccio ai problemi della pianificazione di emergenza in protezione civile secondo criteri di massima semplificazione delle procedure.

    Una sorta di protocollo metodologico ormai acquisito a tutti i livelli per affrontare le problematiche dell’organizzazione delle risposte di protezione civile, ovvero la gestione dell’emergenza, l’informazione in situazioni di crisi e l’assistenza alloggiativa in emergenza.
    Si tratta di percorsi collaudati per la prima volta in occasione dell’alluvione della Versilia nel 1996, durante la crisi sismica in Umbria e Marche del 1997, e a Sarno nel 1998. Sulla base del Metodo Augustus, un Piano di emergenza viene schematizzato essenzialmente in tre parti: la prima e’ quella della raccolta di informazioni (Dati da Base), la seconda quella dell’individuazione degli obiettivi di salvaguardia da conseguire (Lineamenti della Pianificazione) e finalmente, la terza, quella della realizzazione di un modello vero e proprio di intervento operativo.

    Ma il Metodo Augustus ci dice anche come siamo “visti” e “psicologicamente condizionati e manipolati” durante una fase di emergenza. Un manuale da leggere, per essere più consapevoli. Da condividere, e che i rappresentanti politici locali dovrebbero conoscere, nel momento in cui dovrebbero essere i primi difensori dei cittadini che rappresentano.

    Dal Metodo Augustus abbiamo estrapolato alcune frasi, che riteniamo meritevoli di maggiore attenzione:

    “COMUNICARE COSA DEVE FARE LA POPOLAZIONE:
    La popolazione e’ comunque sempre coinvolta nelle situazioni di crisi, sia emotivamente (teme di essere toccata dagli eventi, partecipa ai problemi di chi e’ coinvolto), sia fisicamente (se non ha subito danni, comunque e’ costretta a sopportare disagi).
    Questa sua obbligata “partecipazione” si associa prevalentemente a sensazioni di smarrimento e di impotenza. Pochi sono in grado di elaborare autonomamente strategie di risposta all’emergenza e la maggior parte si dibatte tra il rischio di un panico isterico ed irrazionale ed una ricerca ansiosa di aiuto, di riscontri e di punti certi di riferimento. Se la sua controparte istituzionale sara’ sufficientemente autorevole e determinata, la maggior parte dei cittadini sara’ disponibile ad abdicare alle proprie autonomie decisionali, a sottoporsi a privazioni e limitazioni, ad “ubbidire” alle direttive impartite.”


    E ancora:

    “L’aver conquistato la fiducia della popolazione portandola ad assumere un atteggiamento di collaborazione e di disciplina, non può essere considerato un risultato finale ed acquisito definitivamente. Quanto può essere accettato nell’immediato manifestarsi della crisi, può essere rifiutato un momento dopo se non si chiariscono le funzionalita’ e le finalita’ delle direttive, se non si diffonde la sensazione che i sacrifici e le privazioni richieste portano a risultati concreti e contribuiscono a migliorare lo stato delle cose… Non solo: qualora il precipitare degli eventi lo rendesse necessario, sara’ più facile imporre una disciplina più ferrea e chiedere sacrifici più duri”.

    “e’ inutile perdersi in dettagli poco importanti, per esempio parlare della reazione incontrollata di una piccola parte della popolazione (N.d.R. i comitati cittadini, siti/gruppi su web…), quando la comunita’ si e’ comportata, in generale, in maniera corretta”

    Sono queste solo alcune delle frasi riportate nel (Metodo Augustus, scaricabile in formato

    PDF: http://www.6aprile.it/wp-content/uploads/2...do_Augustus.pdf


    A L’Aquila, lo abbiamo visto in pratica, lo abbiamo “subito”, lo abbiamo denunciato più volte, quando vedevamo, oltre che in molti cittadini e stampa locale, una certa rassegnazione nei nostri rappresentanti politici. Questo articolo non fa altro che riprendere e diffondere nuovamente, per le popolazioni colpite dal sisma in Emilia Romagna, quella strategia che a L’Aquila abbiamo impiegato alcuni mesi a conoscere, e comprendere meglio.

    Ma il metodo Augustus in se presenta anche dei capitoli che ci hanno colpito positivamente, frasi importanti, e purtroppo poco applicate nella gestione del post-terremoto dell’Aquila. Eccole:

    “Le esigenze connesse alle realta’ socio-economiche ed alle complesse situazioni morfologiche del territorio nazionale, hanno determinato la necessita’ di sviluppare un “sistema di assistenza abitativa” finalizzato ad evitare, soprattutto nella provincia, nei centri minori e nelle numerose frazioni ed insediamenti abitativi disseminati sul territorio, lo spostamento delle famiglie interessate da un evento calamitoso dai luoghi di abituale residenza.”

    “In particolare e’ da sottolineare il vantaggio di considerare le popolazioni interessate come “soggetti attivi”, in grado di partecipare produttivamente alla ripresa della propria attivita’ commerciale, industriale, agricola ecc., e quindi alla ricostruzione, contribuendo così ad una più rapida ripresa sociale ed economica dell’area interessata da un evento.
    E’ da tener presente, inoltre, il problema dello spopolamento delle campagne e dei piccoli agglomerati urbani, soprattutto nelle zone montane, spesso favorito proprio dall’avversita’ degli eventi naturali. La possibilita’ di mantenere le popolazioni, nei limiti del possibile, nei propri territori, rappresenta vantaggi significativi rispetto a persone psicologicamente colpite dalla perdita della “Casa” intesa come luogo della memoria e della vita famigliare ma anche come valore fondamentale in termini economici.”

    La realta’ aquilana sappiamo quale sia stata, con decine di migliaia di persone trasferite inizialmente sulla costa, e a migliaia allontanate dalla loro residenza. Una realtà, e una strategia, di cui ancora oggi stiamo subendo le conseguenze.


    JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ


    E COME LA METTIAMO CON LE TRIVELLAZIONI? QUELLE NON C'ENTRANO NIENTE?

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/05...abusive/253463/



    "Terremoto, procura apre indagine su “possibili trivellazioni abusive”


    Sei in: Il Fatto Quotidiano > Emilia Romagna > Terremoto, proc...
    Terremoto, procura apre indagine su “possibili trivellazioni abusive”

    Dopo diversi esposti di cittadini, gli accertamenti del pm di Modena Musti riguardano ipotetiche attività di fracking soprattutto attorno la zona di Rivara. Lì era in progetto un deposito di gas della Erg, fortemente appoggiato da Carlo Giovanardi. Ma l'azienda smentisce: "A scavare erano persone non autorizzate, non noi"
    di Stefano Santachiara | Modena | 5 giugno 2012

    Più informazioni su: Carlo Giovanardi, Corrado Clini, deposito gas, Erg, fracking, Franco Ortolani, inchiesta, indagine, perforazioni, perforazioni abusive, Petrolio, procura di Modena, rifondazione comunista, Rivara, terremoto, trivellazioni.

    La procura di Modena ha avviato un’indagine per verificare se sono state effettuate trivellazioni nelle zone interessate dal terremoto. Gli accertamenti, aperti formalmente dopo esposti di cittadini che segnalavano alcune attività di perforazione, rientrano nel fascicolo senza ipotesi di reato (a modello 45) aperto dal procuratore aggiunto Lucia Musti dopo la prima scossa del 20 maggio.

    L’inchiesta si affianca ai filoni principali di Ferrara, Modena e Bologna coordinati dal procuratore generale Emilio Le Donne, sulla violazione delle norme antisismiche e urbanistiche relative ai capannoni crollati anche il 29 maggio in un terremoto infinito che ha già provocato 26 vittime. Le nuove verifiche si inseriscono in una materia incandescente oggetto di dibattito scientifico. Molti esperti del settore, la parte maggioritaria dei geologi e le compagnie petrolifere, garantiscono che il problema non esiste perché le tecniche di perforazione più invasive non sono autorizzate in Italia e, ove praticate, non risulta un collegamento con terremoti di sesto grado della scala Richter.

    Tuttavia alcuni studi hanno evidenziato una relazione tra sisma a bassa magnitudo e trivellazioni con la tecnica della frantumazione, dall’inglese fracking o hydrofracking. Si tratta dello sfruttamento della pressione di fluidi di tipologia chimica iniettati in uno strato roccioso per creare una frattura nei giacimenti di petrolio e di gas. Le fratture sono tenute aperte introducendo materiali come sabbia e ghiaia per impedire alle rocce di richiudersi con l’abbassamento di pressione. Tra i possibili effetti dei cedimenti del terreno ci sarebbero anche le oscillazioni sussultorie e ondulatorie denominate ‘scosse’ di assestamento.

    Uno studio del professor Franco Ortolani, ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli e direttore del dipartimento di Scienza del territorio, ritiene opportuni approfondimenti, fra gli altri, “sull’incidenza che possono avere le reiniezioni di fluidi in pressione nelle rocce serbatoio ad alcuni chilometri di profondità in corrispondenza di faglie attive: equivale al ruolo che può avere una mosca che si appoggi su un edificio pericolante oppure all’impatto che può derivare da un elicottero che atterri sullo stesso edificio pericolante? Tali considerazioni vanno fatte con l’apporto di studi scientifici indipendenti e qualificati”.

    L’ampia indagine conoscitiva della Procura di Modena, in via preliminare, mira a verificare se vi siano state perforazioni abusive sul territorio, che ad esempio nella Bassa presenta giacimenti petroliferi, mentre nella provincia di Ferrara è ricco di gas. La multinazionale inglese Erg rivara storage srl (Ers), giocando d’anticipo, in questi giorni ha garantito di non aver effettuato perforazioni in relazione al progetto di un maxi-deposito sotterraneo di gas a Rivara di San Felice sul Panaro. Il progetto, appoggiato in particolare dal senatore Carlo Giovanardi e una parte del Pdl e avversato in questi anni da ambientalisti, Rifondazione comunista e Movimento Cinque Stelle, è stato bocciato dalla Regione Emilia Romagna e nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini che pure esclude un collegamento con il terremoto.

    Le trivellazioni autorizzate nel 2008 avevano sollevato le perplessità dell’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana (Pd), interpellato da Stefano Lugli (Fed) sulle attività condotte dall’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e sul progetto di ricerca per idrocarburi della multinazionale americana Forest Oil-Cmi Spa. Caldana, poi costretto alle dimissioni per la vicenda riguardante una dirigente del suo ufficio condannata per il rimborso indebito di 30 euro di buoni pasto, pur chiarendo che si trattava di “sondaggi su terreni agricoli privati effettuati all’interno di un progetto di ricerca autorizzato” e non concernenti il maxideposito di gas, esprimeva perplessità, in generale, per “un evidente assalto al territorio di Finale Emilia e della bassa finalese”.

    ”Nonostante le numerose smentitesullo svolgimento di qualsiasi attività, sistematici interventi di disinformazione sulla stampa e su internet hanno coinvolto Ers con gravi ripercussioni sull’immagine e onorabilità della società e dei suoi azionisti. Purtroppo le Autorità locali responsabili hanno gravemente tardato nello smentire attività illegali quali le perforazioni senza autorizzazione”. Lo dice una nota di Erg Rivara Storage (Ers), dopo la notizia che la magistratura ha avviato un’indagine conoscitiva, senza ipotesi di reato, per chiarire se siano state fatte o meno trivellazioni per il progetto di mega deposito di gas a Rivara nel Modenese.

    Progetto che nei giorni scorsi, dopo il sisma, è stato definitivamente accantonato con lo stop alle autorizzazioni dato dal ministero dello sviluppo economico, che ha preso atto del no della Regione Emilia Romagna. Ma dopo la notizia del fascicolo della Procura di Modena, stamani Ers ha diffuso un testo in cui “plaude all’iniziativa della Magistratura che, a quanto appreso da note di agenzia stampa, verificherà se sono state svolte attività geologiche non autorizzate nell’area coinvolta dal terremoto in Emilia, in riferimento al permesso di ricerca sismica chiesto dalla Società. Ers ribadisce che non ha effettuato alcuna attività di esplorazione sul territorio di Rivara, e non avrebbe potuto perchè il ministero dello Sviluppo economico, decisore finale nell’ambito della procedura amministrativa, non l’aveva autorizzata a fare alcunchè. Vista la gravità dell’accaduto la Società Ers auspica che la Magistratura riesca anche ad identificare i responsabili della diffusione di notizie palesemente prive di ogni fondamento ed è a disposizione dei magistrati per offrire la massima collaborazione”.

    MA NON BASTA VOGLIONO RIDURRE L'TALIA AD UN FORMAGGIO CON I BUCHI :

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/31...ologico/101253/

    Emilia Romagna > Petrolio, scavi..
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    Petrolio, scavi in Appennino “Rischio dissesto geologico”

    Secondo il ministero dello Sviluppo in Italia ci sono ancora da recuperare 129 milioni di tonnellate di greggio. Tra le aree scelte quelle vicino ai fiumi Panaro, Secchia e Reno
    di Felicia Buonomo | Modena | 31 marzo 2011

    Più informazioni su: 5 stelle, defranceschi, emilia romagna, hunt oil company, legambiente, panaro, Reno, secchia.


    Cercasi petrolio disperatamente. Da quando la crisi globale ha cominciato a riversare i suoi effetti, passando da crisi finanziaria a economica, per divenire successivamente socio-occupazionale, tanti, in primis i politici, hanno concentrato le loro attenzioni sulle energie rinnovabili: “Investiamo sulle energie rinnovabili, sono la nuova frontiera del business”. Non sempre poi avviene. E quanto sta per avvenire nell’Appennino tosco emiliano, ne è la dimostrazione.

    A lanciare l’allarme è stato il Movimento 5 Stelle dell’Emilia Romagna che ha depositato una risoluzione urgente per chiedere alla Regione di interrompere lo sfruttamento a fini estrattivi di eventuali giacimenti di idrocarburi presenti sul territorio emiliano e romagnolo.

    Per ora – è bene precisarlo – si tratta solo di richieste per la ricerca di idrocarburi. Sono in corso, infatti, tre valutazioni di impatto ambientale sui permessi di ricerca denominati “Fiume Reno”, “Fiume Secchia” e “Fiume Panaro”; istanze presentate dalla multinazionale americana Hunt Oil Company of Italy.

    Nel chiedere lo stop alle trivellazioni future, i grillini emiliani denunciano che “i territori oggetto di ricerca ospitano numerose aree protette appartenenti al sistema Natura 2000, Parchi e Riserve Naturali, elementi di alto pregio ambientale e paesaggistico, siti a valore storico-testimoniale. Se ciò non bastasse, poi, presentano ampissime aree interessate da fenomeni di dissesto idro-geologico e in generale delicate e ad orografia complessa. E contrariamente a quanto sostenuto dalla ditta proponente il Piano Energetico Regionale assolve, anche in termini di fabbisogni di idrocarburi, ai bisogni richiesti dal tessuto artigianale e industriale della Regione”.

    “Questa è l’unica fase – afferma Andrea Defrancheschi del Movimento 5 stelle intervistato da una radio locale bolognese – in cui la Regione può intervenire, dopo di che l’unico che può rilasciare le autorizzazioni alla trivellazioni è il Ministero competente. Potremmo trovarci, dunque, improvvisamente con pozzi petroliferi che spuntano in Appennino”.

    L’obiettivo, dunque, è di giocare in anticipo, prima che tutto passi alla competenza ministeriale. Secondo i dati di Legambiente nel nostro paese sono stati rilasciati 95 permessi complessivi di ricerca di idrocarburi, di cui 24 in mare, interessando un’area di 11 mila chilometri quadrati. Sono 71, invece, i permessi rilasciati per esplorazioni sulla terraferma. A queste si devono aggiungere le 65 istanze presentate solo negli ultimi due anni, di cui ben 41 a mare per una superficie di 23 mila chilometri quadrati. Secondo le stime del Ministero dello Sviluppo Economico sono ancora recuperabili da mare e terra italiani 129 milioni di tonnellate di petrolio. Secondo lo stesso “dossier”, inoltre l’Hunt Oil Company avrebbe presentato, il 30 giugno del 2009, tre istanze per permessi di ricerca a terra, sul fiume Panaro, Secchia e Reno.

    Il Movimento 5 stelle, dunque, rincara la dose sostenendo che “le trivellazioni usano sostanze pericolose, e l’estrazione comporta rischi di inquinamento dei terreni, dell’aria e delle falde acquifere con prodotti cancerogeni, rischi di esplosioni, di perdite di gas pericolosi per la viabilità. Tutti i Comuni interessati dallo scellerato progetto hanno più volte espresso la loro contrarietà, ma sembra ormai fatto assodato che le necessità delle comunità non vengano ascoltate. È dunque essenziale che, da parte sua, viale Aldo Moro si adoperi in ogni sede, e in particolare nei confronti del ministero dell’Ambiente, perché non vengano concessi permessi di trivellazione sul proprio territorio. I cittadini dell’Appennino si aspettano che tutti i partiti politici facciano una scelta di responsabilità per tutelare la salute del territorio e di tutti noi”.


    IO CREDO CHE LE PERSONE ORMAI SI RENDANO CONTO DEL GIOCO SPORCO CHE STANNO FACENDO QUELLI CHE STANNO AL POTERE è ORA DI LASCIARLI LIQUEFARE

    CI DANNO DA BERE TUTTO QUELLO CHE GLI PARE E NOI INGURGITIAMO.



    E LA RICOSTRUZIONE DELL'AQUILA ?
    leggi sul link.

    http://www.indipendenti.in/articoli-dibatt...-di-morire.html
     
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4 replies since 29/5/2012, 13:17   251 views
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