boom di suicidi tra i veterani in USA

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  1. Apocalypse23
     
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    07 Agosto 2012
    Boom di suicidi tra i veterani in Usa

    I numerosissimi suicidi tra i veterani di Iraq ed Afghanistan hanno fatto scattare l’allarme rosso e il governo statunitense cerca ora di correre ai ripari. Ma, con una media di venti morti al giorno, la macabra conta ha ormai superato i caduti di entrambe le guerre dell’era Bush, e rischia di aumentare ancora. Ed è solo la punta dell’iceberg.
    Boom di suicidi tra i veterani in Usa

    Bob Filner, membro del congresso e profondo conoscitore di questo mondo non poteva essere più chiaro: "E' un’epidemia che non è mai stata affrontata pienamente, dobbiamo fare di più di quello che stiamo facendo".

    In media, ogni giorno e mezzo nel mondo muore un soldato a stelle e strisce, mentre sul territorio americano si conta ormai un suicido ogni 80 minuti, per un totale annuo di oltre 6.500 vittime.

    Perché?

    La causa scatenante più comune per i suicidi e i crimini commessi dai veterani è il disturbo post-traumatico da stress (PTSD), molto spesso accompagnato da traumi cerebrali.

    Tale affezione psichica si manifesta a seguito di forti sofferenze psicologiche o a causa di eventi traumatici e, se non adeguatamente curata, può provocare comportamenti violenti e paranoici.

    Le stime dello stress post-traumatico e dei traumi al cervello variano ampiamente, ma una cifra approssimativa indica che almeno uno su cinque dei reduci dall'Afghanistan e dall'Iraq soffre di tali patologie.

    E uno studio specialistico rivela che il rischio di problemi di tipo mentale aumenta di addirittura quattro volte per i soldati che sono alla loro terza o quarta missione in zone di conflitto.

    E’ questo il problema?

    No, non è solo una questione di suicidi.

    Bisogna infatti considerare la difficoltà nel ricostruire i rapporti sociali una volta di ritorno dalla guerra, dove le interazioni umane sono dominate dallo spirito cameratesco e da regole ben definite.

    I veterani diventano degli emarginati per molte ragioni: la crisi economica, la disoccupazione, l'assenza di sostegno familiare e sociale, le conseguenze a lungo termine del trauma e delle ferite di guerra, l'alcolismo e altre dipendenze.

    Tra i veterani arruolati dopo l'11 settembre, la disoccupazione è il 50% per cento superiore al tasso nazionale.

    E nei prossimi anni, precisamente tra il 2012 e il 2016, gli Stati Uniti si ritroveranno con un altro milione di persone che, dismesse le divise, cercheranno una collocazione lavorativa.

    Di certo, il problema del reinserimento dei veterani nella società è una questione che si protrae da diversi decenni e, a partire dalla guerra del Vietnam fino ad arrivare all'Afghanistan e all'Iraq, Washington ha sempre mostrato notevoli carenze nella capacità di assistenza sociale e sostegno economico nei confronti dei suoi ex-combattenti.

    Un sostanziale cambiamento di tendenza è avvenuto negli ultimi anni, in particolar modo tra il 2007 e il 2011, quando il comitato della Camera per gli affari dei veterani a guida democratica ha eseguito più di 200 udienze e approvato oltre 135 decreti a favore dei reduci e delle loro famiglie.

    Tra i successi, una legge del Congresso che ha permesso un incremento del 60% nel budget per le cure mediche dei veterani e per il loro recupero psicofisico, ed un progetto governativo che mira ad inserirli nuovamente nel mondo del lavoro.

    Tuttavia qualche settimana fa, durante un audizione al Congresso, le Organizzazioni dei veterani hanno espresso forti preoccupazioni riguardo l'incapacità del Department of Veterans Affairs di elaborare efficaci politiche in grado di soddisfare sia la qualità che la quantità del sussidio alla luce della crisi economica statunitense.

    In particolar modo, le associazioni si lamentavano della eccessiva lentezza con cui vengono assegnati le sovvenzioni, denunciando un periodo superiore ai 135 giorni per concludere la pratica.

    Negli Stati Uniti, secondo una stima del 2011, i veterani hanno già raggiunto quota 22 milioni, di cui 12 e 800 mila tra i 18 e i 64 anni.

    Secondo il regolamento, l’ammontare del sussidio mensile erogato va dai 127 dollari per gli handicap più lievi fino ai 2.769 per le menomazioni più gravi, e comporta tutta una serie di esenzioni, comprese le cure mediche.

    Nonostante il budget del dipartimento per gli Affari dei Veterani ammonti a 132 miliardi di dollari (suddivisi in 62 di fondi discrezionali e 70 in spese obbligatorie), un tale volume di denaro non sembra ancora essere sufficiente per i molteplici problemi da affrontare.

    Uno studio della Brown University effettuato nel 2011 ha dimostrato come il costo delle cure sanitarie per i veterani della 'Guerra al Terrore' raggiungerà il picco tra 30-40 anni, quantificando la spesa totale tra i 600 e i 1000 miliardi dollari all’anno.

    Ed è proprio questo dato a spingere l’amministrazione statunitense a cercare di correre ai ripari, creando crediti fiscali e programmi di educazione ed insegnamento per l’integrazione degli ex soldati nell’ambiente lavorativo.

    Le aziende che impiegheranno un veterano potranno contare su un fondo di 5600 dollari, che aumenterà a 9600 in caso di ex combattenti che hanno riportato menomazioni durante il servizio militare.

    Fonte: OsservatorioIraq


    leggi di più qui :


    www.fmboschetto.it/misteri_svelati/il_numero_11.htm

    per le foto vai al sito sopra.


    1) Il diavolo tra le fiamme?

    Quella visibile sotto a sinistra la prima foto a diffondersi subito dopo l'11 settembre 2001: il volto del demonio si distingue tra le nuvole del fumo. La foto che lo dimostrerebbe è stata scattata da Mark Phillips, un fotografo free-lance. Nell'altra foto visibile qui sotto a destra, del diavolo si vedrebbe addirittura l'intero corpo ed il forcone. Ma in realtà è il cervello umano che tenta di dare una sembianza a delle forme indefinite: questo fenomeno prende il nome di « pareidolia » (cliccate qui per vederne un esempio scattato da me). Alla stessa categoria appaiono i volti di Padre Pio che comparirebbero sui muri (in realtà semplici macchie di umidità), presunte apparizioni di fantasmi tra le tenebre della notte (ma sono solo giochi di luce) e persino la faccia marziana di Cydonia, in realtà una collina erosa dal vento, ma diventata per anni il vessillo degli ufologi, al punto da ispirare fortunati film come "Mission to Mars". Pensate del resto a quanti fotogrammi si possono scattare di una nube di fumo in movimento, e vi accorgerete che uno di essi poteva benissimo rappresentare un angelo...


    2) Nostradamus

    quasi sempre dopo ogni tragedia arriva la profezia di Nostradamus corrispondente. Ecco i versi che già il 12 settembre circolavano su internet: "Nella città di Dio ci sarà un gran tuono/Due fratelli fatti a pezzi dal caos/Mentre la fortezza resiste/Il grande leader soccomberà/La terza grande guerra comincerà quando la grande città brucerà". Sarebbero stati scritti da Nostradamus nel 1654. A parte il fatto che Nostradamus è morto nel 1566, e che New York non può certo essere definita "la città di Dio", questa quartina è apocrifa: i versi sono di Neil Marshall, uno studente canadese che li ha utilizzati per mostrare come sia facile scrivere profezie generiche che si possono adattare a d eventi diversi.

    3) I soliti imbucati?

    Nelle Twin Towers lavoravano 4.000 cittadini ebrei, si è scritto, ma nessuno di loro si è presentato al lavoro l'11 settembre, perché avvertiti dai servizi segreti israeliani. Questa notizia è stata data ad una televisione libanese, ma è sicuramente falsa. In realtà, nel crollo sono morti 110 cittadini israeliani e centinaia di ebrei americani. E di tantissime altre nazionalità (circa 80), compresi molti musulmani.

    4) Scoop o... flop?

    Ma l'aerei non arrivò inclinato?Su internet circola questa foto: pare che sotto le macerie sia stata trovata una macchina fotografica con un rullino da sviluppare. Chi l'ha sviluppato per curiosità ha avuto una sorpresa: l'ultimo scatto di un ignaro turista pochi istanti prima del disastro. Ma come potrebbe essere sopravvissuto un rullino di celluloide al tremendo calore dell'incendio che ha annientato il World Trade Center? Macchè, ad un'analisi poco più approfondita si capisce che è un fotomontaggio. Il tipo di aereo non corrisponde, la terrazza a quell'ora era chiusa, l'aereo dovrebbe essere inclinato e non orizzontale, ed infine era piena estate, mentre l'abbigliamento del turista è invernale.

    5) Q33NY

    Molti hanno ricevuto dopo l'attentato per e-mail questo messaggio: "Uno dei due aerei che ha colpito New York era il volo Q33NY. Digitate questa sequenza con il vostro computer usando il programma Microsoft Word, scegliete la grandezza del carattere 72 maiuscolo e il font wingdings, e appariranno questi simboli. Ma il portavoce della Microsoft smentisce: "il carattere wingdings è una sorta di alfabeto di simboli che può contenere migliaia di combinazioni casuali di figure". E ovviamente nessuno degli aerei coinvolti nell'attentato aveva la sigla Q33NY. In più i due presunti grattacieli sono invece fogli di carta...

    6) Le date ricorrenti

    Alcune coincidenze fatte notare dall'amico Pietro Musilli di Roma. Il 27 luglio 2006 Ayman al Zawahiri, vice del gruppo terrorista Al-Qaida (in arabo القاعدة, al-Qā'ida), in un video trasmesso da al Jazeera afferma: "....È una guerra santa e durerà finché la nostra religione prevarrà dalla Spagna all'Iraq...."

    Il 16 settembre 1982 avviene il massacro di Sabra e Chatila.

    L'11 settembre 1609 (16 + 09, 16 settembre) viene annunciato un ordine di espulsione contro i musulmani non convertiti di Valencia; sarà l'inizio dell'espulsione di tutti i musulmani della Spagna.

    L'11 settembre 1683 Giovanni Sobieski libera Vienna dall'assedio turco ed arresta per sempre l'avanzata ottomana in Europa.

    L'11 settembre 1922 inizia il Mandato britannico in Palestina.

    L'11 settembre 1941 iniziano gli scavi per la costruzione del Pentagono.

    L'11 settembre 2001 sappiamo tutti cos'è accaduto.

    L'11 marzo 2004 avvengono disastrosi attentati in Spagna.

    L'11 luglio 2006 avvengono attentati altrettanto disastrosi in India.

    E il prossimo 11 o 16 settembre?

    Naturalmente la storia umana è così lunga e complessa, che ad ogni data possono essere fatti corrispondere molti eventi fausti o infausti. Comunque è ormai assodato che i mandanti dell'11 settembre 2001 intendessero "vendicare" in qualche modo la sconfitta ottomana sotto le mura di Vienna.

    7) Il n° 11

    Per gli appassionati di numerologia, per chi scorge qualche segno misterioso dentro i numeri che ricorrono negli avvenimenti, c'e di che sbizzarrirsi. E' il caso della straripante presenza di un numero, l'11, nella tragedia americana. Una presenza segnalata da un giornale spagnolo, «La Razòn ». Dunque: innanzitutto il giorno della tragedia, che - secondo la datazione americana, che prevede prima il numero del mese e poi quello del giorno - è 9/11. La somma dei tre numeri (9+1+l) dà 11. II prefisso per chiamare l'Iraq è 119, che richiama l'11/9, cioè la datazione in uso dall'altra parte del mando: anche qui, 1+1+9=11, Dopo l'attacco, si sono registrate innumerevoli chiamate al telefono di emergenza, che è il 911 (9+1+1=11). L'11 settembre è il 254" giorno dell'anno: 2+5+4=11. A partire dall'11 settembre restano 111 giorni prima della fine dell'anno. La figura delle due Torri gemelle, appaiate, sembra un numero 11. E ancora: il volo numero 11 aveva a bordo 92 persone: 9+2=11. Il volo numero 77 (uno degli altri aerei dirottati) aveva a borda 65 persone: 6+5=11. Il totale del numero delle vittime negli aerei dirottati era 254 (2+5+4=11). Uno dei due voli dirottati contro le torri era il numero 11. New York è lo Stato numero 11 degli Usa. Contando le lettere di « New York City » otteniamo il numero 11. Contando le lettere di « Afghanistan » otteniamo il numero 11. Contando le lettere di « The Pentagon » otteniamo il numero 11. Contando le lettere di Ramsin Yuseb, l'uomo che organizzò l'attentato contro le torri nel '93, otteniamo il numero 11. Contando le lettere di George W. Bush, otteniamo il numero 11. L'attentato di Madrid accadde l'11/03/2004 (1+1+3+2+4=11). La tragedia di Madrid accadde 911 giorni dopo quella delle torri gemelle. Il simbolo più noto per gli USA, dopo le Stelle e Strisce, è l'Aquila. Il versetto n°9.11 seguente del Corano recita: « Perchè è scritto che un figlio d'Arabia sveglierà una terribile Aquila. La collera dell'Aquila si sentirà attraverso le terre di Allah, mentre alcune persone tremarono disperate ancora più allietate: perchè la collera dell'Aquila ripulì le terre di Allah e ci fu pace. » Il nome di Nostradamus, che avrebbe scritto di un attacco contro « la città più nuova », durante il quale sarebbero crollate « le torri più alte », è composto da 11 lettere. Dicevamo che queste osservazioni le ha fatte il giornale spagnolo « La Razòn ». A che pagina? A pagina 11, naturalmente...

    Sono solo coincidenze? Ma anche questa leggenda è infarcita di errori: per es. il prefisso dell'Iran è 98, e tante altre inesattezze sui voli e le persone a bordo, a partire dal numero dei passeggeri. Meglio dar retta ad Umberto Eco: i numeri possono dire tutto e il contrario di tutto, meglio limitarsi ad usarli per contare, non per elucubrare...

    (Rielaborato a partire da www.voicebuster.it/war-legends.htm)
     
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