Allo Ieo di Milano la macchina per esame total body in cerca dei tumori

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  1. Marvey
     
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    Un progetto unico al mondo, finanziato con la raccolta fondi. Per acquistare l'attrezzatura necessaria, dagli indubbi vantaggi: fa gli esami in metà tempo, produce immagini ad alta risoluzione, non emette radiazioni

    Venti minuti di trattamento, anziché quaranta. Immagini ad alta risoluzione, con diagnosi più precise. La completa assenza di radiazioni, accompagnata dall’esame del corpo intero in un’unica soluzione. Dopo la presentazione del progetto di finanziamento per l’acquisto della nuova macchina per la prevenzione dei tumori, l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano accetta di approfondire i dettagli dell’iniziativa. Rapidità e accuratezza, certo. Ma l’innovativa risonanza Diffusion Whole Body permetterà soprattutto di «monitorare il corpo intero in maniera ancor più immediata rispetto a quanto già facciamo oggi», spiega al Corriere Innovazione Giuseppe Petralia, radiologo dello IEO. L’istituto di Milano adopera oggi la tecnica sfruttando le macchine già a disposizione. A differenza del Royal Marsden e del Mount Vernon di Londra, però, lo IEO è l’unico ospedale al mondo in cui l’innovativa risonanza viene impiegata anche per la prevenzione dei tumori. I due centri londinesi, infatti, adoperano la stessa tecnica soltanto per monitorare lo sviluppo dei tumori sui pazienti già malati. L’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, invece, è l’unico centro al mondo a utilizzare la tecnica anche sui soggetti sani. E l’obiettivo è quello di dotarsi di una nuova macchina, parecchio costosa, ma che permetterà anche di tagliare i tempi dell’esame e la sua resa.

    Anche per le donne gravide

    «Visto l’alto numero di pazienti che ospitiamo, siamo costretti a concentrarne l’utilizzo soprattutto su di loro. Riusciamo a esaminare al massimo un soggetto sano al giorno, il 10% del totale delle persone che si sottopongono all’esame. Ma con la nuova macchina taglieremo i tempi, riuscendo anche a monitorare il corpo intero e non solo i singoli organi a rischio come avviene oggi con esami come Tac e Pec», ragiona il dottor Petralia. L’idea è puntare a un esame unico per controllare l’intero corpo umano, evitando tre-quattro screening annuali diversi e riservati ai diversi organi a rischio. La tecnica di risonanza che applica lo IEO, inoltre, risulta particolarmente appetibile poiché priva di radiazioni, alle quali un soggetto sano difficilmente si sottoporrebbe per fini di prevenzione e non per la cura di patologie. Finora i pazienti che si sono sottoposti all’esame sono stati 650 circa, e anche le donne in gravidanza potranno fare uno screening preventivo completo.

    di Nicola di Turi

    FONTE: http://corriereinnovazione.corriere.it/soc...408959280.shtml
     
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