Settanta buoni motivi per mangiare alimenti integrali

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Marvey
     
    .

    User deleted




    Non è solo merito della fibra se i cereali non raffinati sono vantaggiosi per il nostro benessere. Contengono anche sostanze bio-attive antiossidanti e protettive per il cuore

    Chi finora non ha voluto saperne di mangiare pane nero, pasta marroncina, riso dal colore scuro, insomma di nutrirsi con tutti quei prodotti a base di cereali integrali che si trovano sempre nei supermercati, oggi ha più di settanta buoni motivi per convertirsi, almeno in parte, a un’alimentazione più salutare, ricca, appunto, di cereali integrali. Perché, secondo i nutrizionisti, tanti sono, se non di più, i composti nascosti nelle parti più esterne dei chicchi che vengono sottratti all’alimentazione quotidiana dalla raffinazione del riso e delle farine usate per pane e pasta, e che vengono buttati praticamente via. Un grave spreco per la salute, dato che queste sostanze, nel loro insieme, possono avere un così gran numero di effetti benefici da farci addirittura vivere più a lungo.

    Non solo fibre, anche composti bio-attivi protettivi

    Lo conferma una miriade di ampie indagini epidemiologiche. La più recente, pubblicata sulla rivista medica Jama, condotta nell’arco di 20 anni dalla Harvard School of Public Health di Boston, negli Usa, su 115 mila persone, conferma che una dieta sana a base di cereali integrali, capace di diminuire il rischio cardiaco, può essere collegata addirittura a una significativa riduzione della mortalità. A puntare sull’ipotesi che i cereali integrali non facciano bene solo perché ricchi di fibre, come si è creduto fino a poco tempo fa, ma anche, e forse soprattutto, perché contengono molte decine di importanti composti bio-attivi, è uno studio riassuntivo, comparso su Nutrition Research Reviews. Secondo il suo autore, Anthony Fardet, dell’Unità di nutrizione umana del’INRA (Istituto Nazionale Ricerche Agricole, Francia): «I risultati di studi recenti, uniti a un esauriente inventario dei costituenti bio-attivi e della loro concentrazione, hanno permesso di formulare nuove ipotesi per spiegare l’effetto protettivo dei cereali integrali. Si è visto, per esempio, che un solo composto può esplicare numerose attività protettive, mentre più composti possono concorrere alla protezione di una stessa funzione fisiologica». Ecco allora che sono oltre settanta i buoni motivi per mangiare alimenti integrali. Basti pensare che oltre 34 costituenti del seme di grano intero contribuiscono a proteggere cuore e circolazione. E almeno una trentina hanno una sinergica azione antiossidante. Per esempio: alcunipolifenoli, lignine e acido fitico, possono proteggere l’apparato digerente; l’acido ferulico si occupa del colon; colina e betaina possono proteggere fegato e salute cardiovascolare e così via. Insomma, l’abbinata fibre-biocomposti può essere un’importante arma protettiva per cuore, apparato digerente, funzioni cerebrali e agire contro depressione, ansia, diabete, tumori.

    I cereali integrali

    Da notare, che il consumo di integrali può aiutare a tenere il peso sotto controllo non solo perché la fibra di cui sono ricchi riempie lo stomaco senza apportare calorie, ma anche perché, come precisa Fardet : «Questi alimenti, rispetto ai raffinati, contengono una quota maggiore di amidi-resistenti meno aggredibili da parte dei succhi intestinali e quindi meno capaci di elevare la glicemia. Questo spiega, almeno in parte, anche perché i cereali integrali possono ridurre il rischio di diabete». «Recentemente si è visto che i cereali completi, mangiati nella prima colazione, aiutano a tenere a bada la glicemia del dopo pranzo. E questo vale anche per il dopo cena, purché si mangi una porzione di integrali anche a pranzo» aggiunge Andrea Ghiselli, ricercatore settore nutrizione del Consiglio Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA -NUT). Quando si parla di cereali integrali ci si riferisce a frumento e riso, ma anche a mais, avena, orzo, segale, e anche a sorgo e miglio. Questi semi sono composti da diverse parti. Per esempio, un chicco di grano comprende: la crusca, che lo protegge; il germe che è l’embrione del seme; l’endosperma ricco di amidi. I cereali integrali, in chicchi, in farine o in fiocchi, comprendono tutte e tre le componenti del chicco. Le farine raffinate e i chicchi brillati, come riso e orzo perlato, sono invece ottenuti usando praticamente solo l’endosperma del seme. Quindi sono privati sia delle fibre, sia di gran parte dei sali minerali, vitamine, grassi e sostanze bio-attive di cui le componenti del seme sono ricche.

    In pochi mangiano integrale in Italia

    Eppure, in Italia, le persone che mangiano abitualmente integrali sono ancora relativamente poche. «Possiamo stimare che si tratti del 5-7% dei consumatori — osserva Marina Carcea , primo tecnologo del CRA-NUT. - Il fatto è che nella nostra tradizione è radicato il gusto del pane bianco, la pasta è di farina raffinata, il risotto richiede riso brillato». Le “Nuove linee guida per una sana alimentazione italiana”, a cura del CRA-NUT, che usciranno a settembre, però suggeriranno con maggiore determinazione di inserire gli integrali nella dieta. «I numerosi studi epidemiologici degli ultimi anni — ammette Ghiselli — ci hanno spinto verso una maggiore enfasi sul consumo di cereali integrali. Anche se per stare bene non è necessario mangiare solo cereali integrali, specie se si segue una dieta già ricca di frutta e verdura, a loro volta ricche di fibre e di sostanze bio-attive. In pratica, suggerirei di variare gli alimenti quotidiani a base di cereali e di mangiarne una buona metà di integrali».

    di Roberta Salvadori

    16 Marzo 2015

    FONTE: www.corriere.it/salute/nutrizione/1...351105d62.shtml
     
    .
  2. Apocalypse23
     
    .

    User deleted


    grazie.
     
    .
  3. Marvey
     
    .

    User deleted


    Di nulla :)
     
    .
2 replies since 6/6/2015, 16:14   27 views
  Share  
.