Aria inquinata, l’Italia in testa per vittime

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  1. Marvey
     
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    Secondo lo studio dell’AEA, solo nel 2011 sono morte 430.000 persone per le polveri sottili. L’esposizione al rumore uccide ogni anno almeno 10.000 individui attraverso coronaropatie e ictus, soprattutto nel nostro paese

    L’inquinamento atmosferico non ci gira troppo intorno. Ci uccide. L’Agenzia europea dell’ambiente, nel suo report sull’inquinamento ambientale, non ne fa mistero. Solo nel 2011 sono morte prematuramente 430.000 persone per le polveri sottili (PM2.5). L’esposizione al rumore non è da meno: ogni anno ammazza almeno 10.000 individui attraverso coronaropatie e ictus. Anche le malattie e i disturbi endocrini sono aumentati in maniera costante. La causa è soprattutto una: l’uso diffuso di sostanze chimiche.

    Un terzo dell’approvvigionamento energetico nei Paesi UE dipende ancora dai carburanti fossili. Le emissioni europee di gas a effetto serra sono diminuite del 19% dal 1990. Ma dal 2008 in poi, con l’avanzare della crisi economica, la pressione sui settori nevralgici per la tutela dell’ambiente quali i trasporti, l’agricoltura e l’energia è stata più tenue rispetto agli anni precedenti. E così già dal 2013, i cittadini dell’UE sono esposti a livelli di particolato superiori ai valori definiti dall’OMS. Se quest’ultimo parametro fosse rispettato, ci sarebbero ogni anno 144.000 morti premature in meno.

    Le polveri sottili colpiscono in primis l’Italia. A seguire: Regno Unito, Francia e Germania. Solo nel 2012, i decessi causati da PM2.5, NO2 e O3 nei ventotto Paesi UE sono rispettivamente: 403.000, 72.000 e 16.000. Gli effetti dell’ozono (O3) sono particolarmente visibili in Italia, Germania, Spagna, Francia e Polonia. Mentre il biossido di azoto (NO2) miete vittime soprattutto in Germania, Regno Unito, Benelux e Italia.

    L’uso intensivo di materie prime e acqua non si arresta. Secondo le stime dell’AEA, gli impatti sulla salute causati dai cambiamenti climatici sono destinati probabilmente ad aggravarsi. In questo modo non solo non si arriva all’obiettivo della decarbonizzazione entro il 2050. Ma distruggiamo ciecamente la nostra vita e l’ambiente.

    7 Dicembre 2015


    FONTE: http://www.wired.it/attualita/ambiente/201..._campaign=daily
     
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