Disturbi alimentari, nasce a Milano una struttura per combatterli

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Marvey
     
    .

    User deleted




    In crescente aumento il numero delle adolescenti malate di anoressia

    Dobbiamo partire dal presupposto che bulimia e anoressia sono disturbi collegati ad un disagio mentale prima che fisico.
    Questo fenomeno dilagante diventa più preoccupante, perché sempre più precoce. Difatti troviamo ragazzine di 12 ma anche bambine 10 anni che soffrono di gravi disturbi del comportamento alimentare.
    Inutile è urlare, occorre comprendere.
    A Milano, è nato il primo reparto di un ospedale pubblico totalmente dedicato alla cura dell’anoressia, esattamente al Niguarda.

    Qui troviamo dodici letti destinati ai pazienti e ai familiari che decidono di stare loro accanto, in questa complessa battaglia.
    Ricordiamo che il Niguarda da ben 22 anni è in prima linea nella lotta dell'anoressia.
    «Quando questa patologia era poco nota e i malati erano spesso in balia di centri privati di dubbia professionalità, noi abbiamo cominciato a parlare di anoressia come una malattia vera da curare», spiega Maria Gabriella Gentile, la primaria del reparto, una pioniera di questo settore, la cui esperienza è valutata con grande interesse anche all'estero. Oggi, al Niguarda vengono seguiti mille casi l’anno, con un 25 per cento di pazienti che arrivano da altre regioni.
    Il centro per la cura dei disturbi della nutrizione si trova nel padiglioni 11. Al primo piano c’è il reparto che accoglie i casi più gravi. “Di fronte all'anoressia non bisogna avere paura o pensare che prima o poi una ragazza tornerà da sola a mangiare” spiega la dottoressa “ai primi sintomi bisogna intervenire. Più le cure sono precoci e più aumentano le possibilità di guarigione”.

    Questa sembra una patologia nascosta ed è per questo che è difficile trovare dati specifici. Inoltre, c'è l'aspetto della negazione da parte del paziente che viene messo in conto anche dagli specialisti. Il fattore più preoccupante è il diniego che li circonda e cioè, quando per esempio la famiglia del malato, i suoi amici, i conoscenti, addirittura il medico di base non si accorgono dei sintomi.
    Fino a qualche anno fa questo disturbo (se così si può definire), era quasi esclusivo delle donne e di certe classi sociali. Oggi troviamo invece anche pazienti maschi e non ci sono disparità di livelli culturali o economici.
    Teniamo ben presente che queste sono malattie vere e proprie e sono da tenere quindi in considerazione fin dall'esordio in modo adeguato, rivolgendosi a specialisti, come il Centro di riferimento nazionale per la cura dei disturbi del comportamento alimentare dell'Azienda Ospedaliera Niguarda Ca' Granda.

    7 gennaio 2016

    FONTE: http://doramillaci.blogspot.it/2016/01/dis...milano-una.html
     
    .
0 replies since 8/1/2016, 18:29   51 views
  Share  
.