GIulia Lo Pinto oltre al danno anche la beffa

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  1. Apocalypse23
     
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    http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/f...ica_tutto.shtml



    Giulia, allergica a tutto
    "Ho perso la causa,
    come farò a curarmi?"



    La 42enne forlivese, affetta da 'sensibilità chimica multipla', aveva fatto causa all'Ausl per ottenere il rimborso delle spese mediche per le cure effettuate all’Environmental health center di Dallas.


    Forlì, 14 maggio 2010 - Una malattia rara prima riconosciuta poi negata. Spese mediche per decine di migliaia di euro sostenute negli Stati Uniti, nell’unico ospedale che può darle una speranza, e nessun rimborso dall’Ausl di Forlì. Giulia Lo Pinto, 42 anni, ha perso ieri la causa che aveva intentato contro l’Ausl di Forlì proprio per ottenere il rimborso delle spese mediche per le cure effettuate all’Environmental health center di Dallas dall’agosto all’ottobre 2008.

    Una storia complessa, che ruota tutta intorno al riconoscimento della Mcs, ovvero la ‘sensibilità chimica multipla’, malattia che ha colpito Giulia ormai 10 anni fa. Nel 2005 infatti la Mcs era stata riconosciuta come malattia rara, status che ha perso però nel 2009. L’anno precedente Giulia si recava in America: «Non parlavo, non camminavo più. Non riuscivo a tollerare niente e nessuno», spiega.

    La patologia che la opprime infatti la rende allergica a tutto: nessun profumo, detersivo, sostanze chimiche varie e soprattutto volatili. Indossa una mascherina, vive in luoghi decontaminati e rischia continuamente di avere crisi respiratorie e choc anafilattici: «Arrivi a un punto tale per cui non riesci a star vicino alle persone. Allergia
    alla vita, si direbbe».

    Ha bisogno di aria decontaminata, cibi speciali, medicine speciali. Medicine che Giulia va a prendere negli Stati Uniti, nel centro del dottor W.J. Rea, anch’egli affetto da Mcs e scopritore di un metodo di cura per arginarla e tenerla sotto controllo, nonostante la sua natura ingravescente e incurabile.

    «E’ stato un colpo perdere in tribunale, ma non mi arrendo. Molti non hanno la volontà, mentre a me mi manda avanti solo quella, oltre che l’aiuto fondamentale di chi mi sta vicino— continua —. Io voglio quello che
    mi spetta, ma senza il riconoscimento della malattia tutto è più complicato. La settimana scorsa sono stata
    ospite a ‘Mi manda Raitre’ e Filippo Palumbo, capo dipartimento del ministero della Salute, è intervenuto comunicando l’impegno del ministro Fazio a mettere sul tavolo la questione del riconoscimento, garantendo l’assistenza sanitaria pubblica a chi ne è colpito. Questa è una buona notizia».

    Ma l’amarezza resta: «Ho vissuto la sentenza di ieri come un sopruso. Quando sono tornata da Dallas ho protocollato tutta la documentazione di spesa ma ho visto respinto il rimborso. Senza il riconoscimento e in mancanza di evidenze certe l’Ausl non ha ritenuto opportuno autorizzare il mio viaggio per gli Stati Uniti. Il mio conto finale ammonta a più di 100mila dollari: come posso affrontare spese del genere senza nessun aiuto pubblico?».

    Due anni fa, per finanziare le sue cure sempre più costose, la donna ha addirittura organizzato una vendita di capi d’abbigliamento e oggetti in centro a Forlì. Un modo anche per segnalare drammaticamente la sua storia. Da allora, nonostante i gravi problemi di salute, non ha fatto altro che impegnarsi per il riconoscimento della sua malattia.

    «Per colpa della mia malattia — conclude Giulia Lo Pinto — io non posso neanche lavorare, ma userò tutta l’energia che ho per andare avanti e far sentire la mia voce. Presiedo l’associazione ‘Amici della sensibilità chimica multipla’: unirsi aiuta ad affrontare meglio tutti i problemi che questa malattia comporta e ad uscire dalla desolazione».

    Articolo
    di RITA SECHI




     
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